"non capisco perché lei riesce a capirmi? Perché devo sempre trovare persone dannose, perchè ci deve essere sempre un rapporto malato, un rapporto del cazzo che mi porta a rovinarmi!"
"cerchiamo di capire proprio questo Sara. Cosa la spinge verso ciò che le fa male?"
"cerco da una vita di capirlo guardi Erica"
La faccia della mia terapeuta dopo la scrivania sta cercando di decifrarmi e vedo che mi osserva.
"cosa cerca cosa ci trovava in persone come il suo ex ragazzo che l'hanno destabilizzata, fatta soffrire, trattata malissimo?"
"La mia era ricerca disperata di affetto... Un qualsiasi cosa credo, a qualsiasi compromesso, per poter colmare il vuoto"
"certo. Ma questo poi non ha portato a niente di tutto ciò, bensì a stare peggio"
"sì" dico rimanendo poi zitta
"bisogna capire cosa la porta a pensare di dover arrivare a sopportare a tale livello le situazioni pur di avere un po' di -amore- per così dire"
"forse... Non lo so, io avevo fame di avere una relazione, lei lo sa. Avevo fame di affetto, di tutto quello che poi è arrivato in modo sbagliato..." poi sospiro "forse in fondo credo di meritarmelo, ogni cosa che mi venga fatta... Credo che io debba sopportarla appunto"
"e perché pensa questo?"
" perché l'ho subito, sa, dal bullismo da ragazzina..."
"io penso che infatti lei abbia sempre subito maltrattamenti, a partire dai familiari. Amici vari, ragazzi che si comportavano male, gente che ha continuato nel tempo a prenderla in giro. Per ciò lei cerca disperatamente di essere amata, dato che tutti in quanto -strana- non l'hanno fatto. Quindi lo vuole ma pensa di non meritarselo"
"certo, credo che derivi da quello..."
"il sesso come era ad esempio tra te e lui?"
"bello, ce, mi piaceva godere di tutte le sensazioni, farlo con lui... tutto..."
"sì, ma lui l'ha denigrata anche su quell'aspetto soprattutto"
"sì, lei sa che ha provato a dire che non gli piacevo, che sessualmente lui pensava alla sua ex appunto e che nessuna a letto era stata come lei!" Faccio un sospiro di dolore "Ecco, vede, spesso nel sesso ero io a cercare lui, a chiedere e lui mi rifiutava, ha provato a dirmi che di me non aveva voglia..."
"quindi anche in questo caso si accontentava, di qualcuno che non la voleva davvero"
"sì, beh.. Ecco, sapevo che non fosse innamorato di me. Ha provato a dirmelo in faccia. Sapevo che appunto lui fosse preso dalla sua ex. Le avevo detto dei ripensamenti che lui ha avuto per questa sua ex, della gelosia che aveva per lei e delle chat schifose che avevo trovato tra loro due"
"infatti. Mi sorprende che lei avesse consapevolezza di tutto. Sa benissimo come stavano le cose. Però accettava, restava, come se sapesse di meritarselo... O anche per una debolezza, perché non riusciva a reagire"
"sì, esatto" sussurro
"io penso che lei non sia meno in grado di molti altri di ragionare e quant'altro"
"molti pensano il contrario invece, lo sa..."
"sì e questo la porta a sentirsi meno, inferiore... quindi accetta e si accontenta di queste relazioni..."
"certo..."
"io credo lei sia molto in grado. Penso che lei sia una persona parecchio intelligente, si rapporta con me come poche altre persone, sa ragionare in modo molto abile e sa benissimo leggersi dentro. Lei è tutt'altro che stupida!"
"sì, beh..." sospiro "io... volevo appunto trovare qualcuno che potesse portarmi via da tutto questo, che stesse con me e non mi facesse sentire sempre diversa. Volevo così tanto qualcuno che accettavo non solo di non essere amata ma anche di essere denigrata, ferita, tradita.."
"sì. E' come se lei, Sara, per non affrontare se stessa volesse avere a tutti i costi una persona e un ruolo... un ruolo, direi, di accuditrice più che di fidanzata, da -crocerossina-, come le è stato detto da tutti..."
"sì, tutti mi hanno dato della crocerossina. Ma appunto perché avevo bisogno di prendermi cura, avevo bisogno che la persona con cui sto avesse bisogno di me. Sentivo piacere e mi faceva sentire grande, importante se il mio ragazzo mi diceva che ero fonte di estremo aiuto. Che ero la sua cura, la sua medicina, la sua TERAPIA. Queste cose qua..."
"ma lei non deve fare da terapista in una relazione. Non spetta a lei! Non può essere lei a curare una persona problematica e malata come il suo ex ragazzo. E non è positivo che qualcuno si attacchi così, il rischio è che l'avere così bisogno di qualcuno da parte di una persona diventi una dipendenza affettiva..."
"lo so bene, l'ho capita bene adesso questa cosa. perché mi sono fatta troppo male da sola... Ma era come se con lui potessi non pensare a me, insomma. Non so come dire, come se potessi dedicarmi soltanto a lui e infatti la relazione era incentrata su di lui, su tutti i suoi problemi, su tutti i suoi sfasi, scleri, e sbalzi d'umore..."
"sì, ma non funziona così una relazione, perché esiste anche lei! e penso che appunto lei non volesse affrontare se stessa. Era soltanto lei che pensava a lui, la cosa era solo da parte sua quasi..."
"già!" sospiro "pensavo che il dare mi facesse stare bene... come le dicevo pensavo che mi rendesse qualcuno potermi occupare di una persona, poter fare per questa persona! Ma mi son resa conto che non era così, non stavo bene..."
"sì, in quel caso sembra come se lei non vedesse l'altro lato, cioè che anche l'altra persona deve dare. Anche lei deve ricevere e avere qualcuno che si prenda cura di lei!" dice quasi squittendo "questo accade perché lei voleva nascondersi dalla sua persona, come mi stava dicendo lei stessa, voleva non sentirsi appunto diversa. Voleva non essere più quella strana, per via di quello che le hanno sempre rimandato. E questo sentirsi strana e inadatta è la causa di tutti i suoi problemi, delle ansie, degli attacchi di ansia, dei pensieri negativi e suicidari.. Deriva da quello. E dal cercare di mascherarsi dall'idea di tutti."
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THE SECRET COLLECTION
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