Capitolo QUATTRO

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Pov's Meme

Mi guardo un’ultima volta in torno per poi prendere per mano Angel e iniziare ad incamminarci insieme ad Ulisse verso il boschetto che circonda il Manicomio. Sbuchiamo in mezzo ad una strada piena di macchine, sembra una città e anche abbastanza grande per quante persone ci sono. Vedo Uli andare in contro ad una signora.
U= Mi scusi?
La signora si gira di scatto e spalanca gli occhi alla vista di un uomo sulla cinquantina vestito con un pantalone e una maglietta bianca larghi, una bimba di 10 anni vestita con pantaloni larghi neri e una maglia aderente rosa e una ragazza di 16 anni vestita interamente nera e con una mazza da baseball in mano.
U= Ehm, signora?
Torna a guarda Ulisse e annuisce poco convita ancora sconvolta da questa visione.
U= Sa dirmi in che giorno, mese, anno siamo e dove siamo?
M= Non faccia domande e risponda, grazie
Cerco di non sembrare scorbutica, ma se non si muove a rispondere le tiro la mazza in testa.

-aho calmina eh-
Gne gne è lei lenta a parlare
-seh seh certo, in tanto ti calmi-
E te ti stai zitta

Signora= Oggi è il 20 Ottobre 2020 e siamo a Roma. Posso farvi una domanda?
U= La ringrazio
M= Se ci vuole chiedere il perché siamo vestiti così, allora eviti
Signora= Ehm okok…quanti anni ha la bambina…?
Chiede guardando Angel che tenevo ancora stretta per mano per evitare che succedesse qualcosa.
A= 10
Uli resta qualche altro minuto a chiedere informazioni alla signora che, come ho capito, si chiama Flaminia. Ma io mi chiedo da dove trovano tutta sta fantasia le persone, ceh Flaminia…vabbè non commento.

-ti vorrei ricordare che tu ti chiami Meme e i tuoi amici Ulisse e Angel-
Evabbè quelli sono dettagli ;D

Pov's Ale

Vengo svegliata da qualcuno che bussa insistentemente sulla porta da non so quanto tempo.
F= Basta cazzo fermi?!
Urla alzandosi dal letto e spalancando la porta di ingresso, dove fuori si trovano i Q5 con Angela e Giulia. Entrano di corsa e si vengono a sedere sul letto, sul divanetto e alcuni restano in piedi.
C,Z= Cosa succede?
Chiedono mettendosi sedute sul letto.
L= Mi sta chiamando Tancredi
A= E rispondi no? Cazzi aspetti ceh
Fa come dico e risponde mettendo in vivavoce.

~inizio chiamata~
L= Tancredi?
T= L-lele...
L= Dove sei? Che succede?
T= Potrei stare meglio...sono in una casa abbandonata nel centro di Roma...
L= Cosa? Chi sta con te?
T= C'è L-loren-lorenzo
Gi= Aspetta aspetta aspetta, quel Lorenzo Tanc?
T= S-si...
Gi= Ti ha fatto qualcosa?
L= Da quanto tempo sei lì?
T= In realtà sto a Roma da 8 mesi...sono stato 4 mesi con la mia famiglia e-
L= Stai da 8 mesi a Roma e tu ieri mi hai detto 1 giorno?!
T= L-le ero spaventato, aveva appena finito di picchiarmi
Gi= COSA STAVA FACENDO?!
T= M-mi picchia...mi fa del-del male...
Gi= Cristo...io lo uccido a quello...
T= N-NO Gian...n-no...poi l-lui uccide v-voi...
L= Cos'altro ti fa?
T= N-niente, mi picchia solo...
L= Da quanto tempo non mangi e non vedi la luce del sole?
T= Mi danno un pezzo di pane duro e mi tengono in una stanza stretta e buia...
L= Sai dirci più precisamente dove ti trovi?
T= N-non lo so Le...non mi ricordo manco come mi hanno fatto a portare qui...
X= TANCREDI CON CHI STAI PARLANDO?
T= C-con nes-nessuno...
X= NON DIRE CAZZATE. CON CHI STAI PARLANDO
L= Tan-
~fine chiamata~

Lele non riesce a finire di parlare che Tancredi gli chiude la chiamata in faccia. Ci guardiamo un attimo con la preoccupazione negli occhi.
F= Conoscete una casa abbandonata a Roma?
L= Io no...
Gi= No neanche io...
V= Oddio raga io si!
Esclama Vale alzandosi di scatto dal divano.
V= Non so spiegarvi precisamente dov'è quindi vi porto direttamente lì
Detto questo escono tutti dalla stanza e io, Zoe, Cecia e Fede ci iniziamo a preparare. Dopo non molto ci ritroviamo tutti già pronti fuori dall'hotel.

Pov's Meme

Eravamo ancora qui a parlare con questa signora, o meglio, Uli parlava con la signora mentre io e Angel giocavamo al gioco del colore delle macchine, ce lo siamo inventate ora per passare il tempo.
Ad un tratto Angel smette di ridere e guarda seria verso il centro della grande città.
M= Che succede?
Si alza da terra e io faccio lo stesso.
A= Le senti?
M= Cosa?

-le vociii-
Deficente :)
-grazie UwU-

A= Un urlo
M= Ehm...no? Che urlo? Da dove viene?
A= Chiama Uli
Faccio come dice, cammino velocemente verso Ulisse che si trovava un po' distante da noi e lo afferro per un braccio.
M= Abbiamo un problema
Gli dico nell'orecchio.
U= Sarebbe?
M= Angel dice di sentire un urlo
Uli mi guarda allarmato e si volta verso la signora.
U= La ringrazio, ci è stata molto d'aiuto ma adesso dobbiamo andare. Arrivederla
Sorrido falsamente alla signora e trascino Uli verso Angel.
U= Cosa senti?
A= Sembra un bimbo che urla
M= Che intendi per "bimbo"?
A= Mh, no ok è un ragazzo
Ci prende per mano e inizia a correre trascinandoci dietro. Corriamo per un po' fino ad arrivare davanti ad una casa abbandonata in una stradina dimenticata da tutti, ora inizio a sentire anche io qualcuno urlare.
M,U= Sono urla di dolore
Ci guardiamo e ci dirigiamo verso la fonte delle urla. Ci affacciamo ad una finestra piccolina, nonché l'unica non sbarrata da assi di legno, verso cui riusciamo a vedere un ragazzo che picchia un altro ragazzo legato.
A= Facciamo qualcosa, non è giusto!
U= Si ha ragione
M= Salviamo quel ragazzo ahah
Entriamo dalla finestra cercando di non  farci vedere da nessuno e ci mettiamo dietro al ragazzo che sta picchiando. Il ragazzo legato ci ha visti entrare ed è ancora più spaventato di prima, mentre l'altro non ci ha ancora sentiti.
M= Ehm, bu!
Il ragazzo che picchiava si ferma e si gira spaventato verso di noi.
X= C-chi siete? Come avete fatto ad entrare?
A= Perché picchi i bimbi? Non si fa, sai?
Si mette davanti a me e incrocia le braccia al petto.
X= Ah si? E perché no? Quel bambino è monello
A= Qui il bimbo monello sembri tu
M= Angel, vuoi farlo tu?
A= Sisi
Le passo la mazza e lascio a loro il lavoro sporco per una volta, io mi dirigo verso il ragazzo che è legato alla sedia.


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