Capitolo 3

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Capitolo 3

Louis è sdraiato accanto a me ma non osa toccarmi.

Ora che ci penso, dev'essere bello stare tra le sue braccia.

«Hai avuto un incubo?»

La sua voce interrompe il flusso dei miei pensieri sdolcinati.

«La festa è già finita?» cambio discorso. Non mi va di parlare dei miei "sogni", Carly è l'unica a saperne qualcosa in proposito e non me la sento di aprirmi con Louis, non ora.

«Già» annuisce fissando il soffitto.

«Io pensavo durasse di più..» ammetto. «Stavi male, così ho mandato tutti via.»

Giro la testa nella sua direzione e sorrido. Ha davvero fatto una cosa tanto carina per me? Sento il cuore scoppiare di felicità. Non è molto, ma per me è abbastanza.

«Grazie» mormoro.

«Non pensare che l'abbia fatto per- Harry? Harry stai bene? Mi senti?»

Vengo colpito improvvisamente da un terribile mal di testa. Sprofondo la testa nel cuscino e chiudo gli occhi più forte che posso. Ma non riesco a evitarlo, purtroppo.

Le immagini di mia sorella tornano a scorrere nella mia mente. Era così bella. I lunghi capelli le ricadono dolcemente sulle spalle e sorride, la vedo sorridere dopo così tanto tempo. Ha un volto quasi angelico, è stupenda. Ma ora è morta per colpa mia. Mia madre non sarà fiera di me, Carly mi rende felice ma io non lo merito. Io non merito di vivere, la mia famiglia sì, Gemma lo meritava. Era così giovane...rovino sempre tutto. È a causa mia se lei non c'è più. Non ho potuto dirle nemmeno addio.

"Basta, basta" continuo a ripetere nella mia mente ma i ricordi tornano a galla, riaffiorano nella mia testa come se non se ne fossero mai andati. Non piango, non cambierebbe niente. Piangere è stupido.

Gemma continua ad osservarmi, le vorrei chiedere scusa ma non riesco nemmeno a parlare. La voce di Louis mi arriva ovattata alle orecchie. Le frasi che giungono alle mie orecchie non hanno alcun senso.

Sto per impazzire. Dov'è Carly?

Due braccia circondano improvvisamente il mio corpo.

Sento il corpo di Louis farsi più vicino mentre mi avvolge fra le sue braccia.

Mi sta dando una mano, vuole aiutarmi? Fra le sue braccia non si sta male. È così caldo. Incerto poggio la testa sulla sua spalla e comincia ad acc zzarmi i capelli dolcemente. È come se mi stesse cantando una ninna nanna per scacciare gli incubi.

Poco dopo Gemma si fa sempre più lontana. Poi sparisce, non c'è più.

«Shh è tutto okay...» continua a ripetere Louis mentre mi stringe fra le sue braccia.

Non posso credere che lo stia facendo davvero. È per compassione? In questo momento non ci voglio pensare. Meglio godersi il calore che il suo corpo emana.

Ho paura di me stesso. Non voglio rimanere solo per i miei incubi. Voglio qualcuno che mi ami come se fossi una persona normale. E se così spaventassi tutti quelli che mi circondano?

Non ho mostrato nessuna emozione nemmeno al funerale della mia famiglia.

Dopo anni, mi mostro vulnerabile. La prima lacrima scivola sulla mia guancia. Poco dopo sto singhiozzando sul petto della persona più sbagliata che avessi potuto scegliere. Mi stupisco, quando continua ad accarezzare i miei ricci, aumentando la presa sulle braccia.

Nascondo la testa sul suo petto. Cavolo, mi vergogno così tanto. Sembrerò una ragazzina. Il cuore batte forte, fa quasi male.

«Prenderai...la febbre..» gli faccio notare cercando di regolarizzare i miei singhiozzi.

Her Brother [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora