Chapter 2º

197 33 12
                                    

[CAPITOLO 2º]
[DUE MESI DOPO]
_________

Ormai quella bianca sala d'attesa dell'ospedale era familiare. Conoscevo tutti, per filo e per segno, sapevo dove portavano tutti quei corridoi luminosi, ma allo stesso tempo bui, cupi.

Finalmente arrivò il mio turno e mi affrettai ad entrare in quella sala piena di attrezzature mediche.

Il dottor Foster mi accolse con un falso sorriso, che era abituato a fare a tutti quelli come me che sapevano morire ma a cui lui voleva dare false speranze.

-Buondì!

-Buongiorno. Risposi in tono serio.

-dica pure, signorina Turner.

-Allora: il dottor Stewart mi ha detto di dargli queste... Dissi tirando fuori delle analisi.

Non volevo neanche leggerle, per cui non le aprii neanche.

-non ha voluto leggerle? -Chiese sorpreso- ogni malato legge le proprie cartelle!

-ma io so che non c'è la farò, quindi non ho bisogno di altre menzogne, di altre aspettative fallite.

-non dica così, lei può!

-no, non posso... E può anche risparmiarsi il classico discorsetto "lei può, deve solo crederci, e vedrà che tutto andrà per il meglio!" Perché non ci casco!

-Chanel, ora basta! Sono il tuo medico da quando eri piccola, è come fossi tuo zio! Quindi smettila perché mi fai solo soffrire! Secondo te tua mamma ti avrebbe voluto vedere così?

-il problema è che mia mamma è morta! E anche se i medici gli dicevano "andrà tutto bene", quella notte dell'incidente, non è andato NULLA bene! Nulla...

-cara, tu hai bisogno di uno psicologo...

-non penso..

-invece si! Ti do il bigliettino da visita e quando torni ha casa tua ci vai! Okay?

-no..

-Ho detto: OKAY?

-ah -feci una mezza risata-, addio dottor Foster.

Uscii dalla sala ospedaliera per la prima volta felice. Non me ne importava niente, io non ero pazza, non volevo uno psicologo, o psicoterapeuta che sia.

Corsi verso il mio Range Rover nero e aprii la portiera della macchina ridendo come... Una pazza.

Ero, dopo tanto di quel tempo monotono, felice, e forse avrei cominciato a vivere.

_______

Cerco, cerco, ricerco...

Non trovo le mie maledettissime chiavi dell'appartamento! Sto cercando da cinque minuti e non trovo quelle chiavi di cacca!

Ho il ginocchio piegato, appoggiato sulla porta, mentre cerco di tenermi in equilibrio con l'altro piede e tengo la borsa nel ginocchio piegato.

Sento la testa girare e mi fermo un attimo, respiro ma le gambe non reggono e la borsa finisce a terra, sparpagliando il suo contenuto per tutta la moquette.

-Ehi, signorina, cos'ha? Chiede una voce maschile.

Lascio che mi si chiudano leggermente gli occhi ma vengo leggermente schiaffeggiata dal ragazzo dietro di me.

-signorina, signorina non chiuda gli occhi, mi guardi! Continua la voce maschile.

Apro gli occhi e per un momento volo nel cielo: non ho mai visto un ragazzo così splendido in vita mia.

My Broken LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora