Quella notte, Edmund non chiuse praticamente occhio, restando disteso a pancia in su sul divano con gli occhi sgranati nel vuoto, ansioso di affrontare i Grifondoro la mattina seguente. Chissà se Harry gli aveva detto la verità. E se fosse solo una scusa per denigrarlo di fronte a tutta la scuola? Se gli altri non fossero d'accordo ad accoglierlo di nuovo tra loro? A quel pensiero, il ragazzo si contorceva nella coperta per i crampi allo stomaco, strappando più di un mugugno da parte di Adam, che dormiva disteso nell'altro verso.
Edmund lasciò il dormitorio di Serpeverde molto prima che il sole sorgesse, andando a sistemarsi in bagno con movimenti febbrili e caracollando al piano di sopra con tutta l'aria di chi si avvia al patibolo, la borsa che ciondolava inerte dalla sua spalla. La Sala Grande era ancora deserta, a eccezione di un paio di fantasmi e una ragazza di Corvonero dai lunghi capelli biondi e crespi che le arrivavano fin sotto al sedere. Con sommo sconcerto del ragazzo, la sconosciuta stava tranquillamente parlando con il perlaceo spettro di una donna mentre si versava il latte nella tazza.
−Ciao – lo salutò lei non appena percepì la sua presenza dietro le sue spalle.
−Ciao.
Edmund non poté fare a meno di notare i suoi giganteschi occhi celesti, che sporgevano leggermente dalle orbite dandole un'aria di eterna sorpresa, per non dire svampita. La cosa lo mise se possibile ancora più a disagio.
−Tu sei il fratello di Susan Pevensie, non è vero? – proseguì la sconosciuta in tono sognante.
−Sono Edmund – si affrettò a rispondere lui.
−Io ho cercato di tranquillizzare tua sorella, sai? Le ho detto che in fondo non stai poi così male a Serpeverde. Il Cappello Parlante non sbaglia mai.
Edmund era sul punto di risponderle per le rime, quando una voce familiare proruppe alle sue spalle.
−EDMUND!
Un attimo dopo, le braccia di Jane gli avevano letteralmente circondato le spalle, stringendolo in un abbraccio così forte e sincero da fugare ogni sua paura sulle reazioni dei Grifondoro.
−Si può sapere perché diamine ci eviti tutti di punto in bianco? – chiese lei senza staccarsi di un millimetro. – Sei per caso diventato uno snob come Malfoy?
−Oh, no, tranquilla! – esclamò lui sollevato prendendole il viso tra le mani.
Si rese conto troppo tardi di quello che aveva fatto, avvertendo le lentiggini che prendevano fuoco una a una.
−Ragazzi, voi vi sposerete – commentò in quel momento la Corvonero con la massima calma.
Entrambi si staccarono l'uno dall'altra come se fossero stati percorsi da una scarica elettrica, prendendo a fissarsi le scarpe.
−Ma dai, Luna! – si schermì Jane, cercando di darsi un contegno. – Lo sai come stanno le cose.
−Smetti di illuderti su Ron, Jane. È fin troppo chiaro che gli piace Hermione.
−Ma Hermione sta con un altro! – si affrettò a concludere la Grifondoro, assumendo il suo peggior cipiglio omicida. – Scusaci, Luna, ma credo che sia arrivato mio fratello.
In effetti, Harry aveva appena messo piede nella Sala Grande, seguito da Ron, Hermione e Neville. I primi studenti presero a riversarsi nella Sala Grande, rompendo il silenzio teso che si era venuto a creare negli ultimi minuti.
−Davvero a Ron piace Hermione? – domandò Edmund sottovoce mentre raggiungevano gli altri.
−Non lo so – mentì Jane, avvertendo una stretta allo stomaco nel momento in cui posò gli occhi sul rosso.
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La Profezia Perduta
FanfictionIl primo giorno di scuola, il Cappello Parlante assegna Edmund a Serpeverde non appena sfiora la sua testa. Ma siamo sicuri che la Casa più famigerata di Hogwarts sforni esclusivamente maghi e streghe cattivi? E se il ragazzo destinato ad affiancare...