Capitolo 1

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j: Hey Marco! Guarda un po' qui cosa ho disegnato

Jean mostra a Marco il ritratto di Mikasa che aveva appena finito di disegnare, curioso di sapere cosa ne pensasse l'amico

Marco annuisce intimidito, come se nascondesse qualcosa

Jean nota il comportamento inusuale di marco, alquanto sospettoso.

j: che ti prende Marco!? per caso non ti piace? sai benissimo che non mi offendo, non tenermi il muso così

m: maccerto che mi piace! oggi mi sono svegliato molto presto e quindi sono abbastanza stanco...

il viso di Jean diventa serio. Quest ultimo abbassa il capo, come se consapevole che l'amico gli stesse mentendo. Non voleva sembrare invadente. In fondo non erano più undicenni che risolvevano questioni come "il bulletto mi ha rubato il pezzo di pane". Ormai erano piccoli adulti. Dovevano pensare a faccende serie, come la decisione del corpo in cui entrare. Non avevano tempo per pensare ai piccoli problemi sociali.

I due divorarono la cena e si diressero alle proprie camere. Entrambi erano immersi nei pensieri.

j: "certo che Marco è proprio strano in questi giorni, ma non sembra affatto un piccolo problemino di cui probabilmente si dimenticherà. Sembra qualcosa di importante. Molto importante. Devo parlargli, in fondo è il mio migliore amico, è il mio dovere."

m: "chissà se Jean l'avrà capito, spero di sì, non vorrei fare figuracce aprendo bocca. Se mi rifiuta potrei rovinare la nostra amicizia, quasi lascio perdere. Sicuramente non mi vorrà, a lui piace Mikasa e inoltre io non sono n'è bello, n'è forte, n'è talentuoso... sono il tipico ragazzo maldestro che non guarda a dove cammina e inciampa ad ogni sasso che incontrano i suoi piedi. Nah, meglio se non glielo dico ciò che provo."

Marco si fionda sul letto e chiude gli occhi. Improvvisamente inizia a sentire un calduccio che lo avvolge. Sentiva l'odore della rugiada di prima mattina, l'erba fresca. I raggi del sole che trapassavano le palpebre per quanto fossero forti. Aprì gli occhi. Si ritrovò disteso sull'erba, con al suo fianco Jean. Erano imbambolati a guardare le nuvole, le contemplavano e puntavano l'indice al cielo quando ne trovavano una particolare. C'era un'atmosfera bellissima. I due ridevano, scherzavo, sembravano una cosa sola. Erano complici l'un dell'altro, era questo il dettaglio più affascinante. Ma improvvisamente, quando Marco richiuse gli occhi, si ritrovò di nuovo nella sua stanza. Il povero ragazzo che sperava fosse tutto reale si iniziò a strofinare violentemente gli occhi, e solo a quel punto realizzò che era tutto un sogno.

Erano le 6:00 del mattino. Marco era ancora in tempo per andare a fare colazione.

Dopo quel sogno pieno di illusioni Marco era un po' scombussolato, ma nonostante tutto riuscì a conversare liberamente con Jean. Come ogni mattina Eren si avvicina a Jean e iniziano a litigare, Marco sopporta le loro lagne. Ormai è la sua routine. Essere sempre con Jean, qualsiasi cosa faccia. Questo pensiero fa riflettere parecchio Marco, che appena finisce il pasto va fuori, e si siede sotto un albero. Jean notando il comportamento insolito di Marco abbandona il litigio e corre da lui.
Marco cerca di interpretare il ragazzo triste, perché in effetti lo era, ma da una parte era felicissimo che Jean si fosse preoccupato per lui e che l'abbia notato.

j: hey Marco, in questi giorni ho notato un comportamento strano in te. So benissimo che non è vero che è per il solo fatto che sei stanco, stanotte hai dormito come un ghiro. Marco, sono il tuo migliore amico, sai benissimo che puoi parlare con me.

Peccato che per Marco Jean non è solo "un migliore amico". Il ragazzo ha difficoltà a rispondere, è combattuto. Non sa se dire veramente ciò che prova o fare lo spensierato. Marco è fin troppo insicuro dei suoi sentimenti e decide di far finta di niente.

m: Jean di cosa parli? Non è successo niente, davvero. Sono solo un po' in pensiero per quale corpo scegliere, sono molto indeciso. Fin quando siamo cadetti va tutto liscio, ma quando dovremo fare la nostra scelta... cambierà tutto.

In effetti Marco pensava anche a quello, ma la sua mente era maggiormente concentrata su Jean.

j: Bhe Marco, a dirti la verità anche io sono preoccupato per questa faccenda. Vorrei entrare nella gendarmeria, non m'importa di combattere contro i giganti, l'importante è che sia sano e salvo. Ovviamente tu dovrai fare la tua scelta, non voglio contagiarti. Fai ciò che vuoi. Ad esempio Armin che è molto intelligente ha deciso di entrare nel corpo di ricerca, nonostante non abbia abilità fisiche. Ha fatto la sua scelta. Marco, come consiglio da migliore amico ti dico di fare la tua scelta, non seguirmi in tutti i passi e inciampi, non sono perfetto. Anche se non mi sarai sempre affianco non significa che non saremo più migliori amici, promesso.

Marco è confortato dalle parole di Jean, ma sa benissimo che non lo ascolterà.

m: grazie Jean per queste bellissime parole, farò la mia scelta. Ti-ti voglio b-bene...

j: anche io Marco, anche io ti voglio bene.

Marco in cuor suo non si accontenta di un semplice "ti voglio bene". Vorrebbe sentirsi dire un "ti amo" da Jean, ma pensa che sia un sogno lontano e irrealizzabile... Marco quasi si arrende, ma non completamente.

Interrompe la scena Prixis, che li chiama. Jean e Marco si incamminano verso gli altri per esercitarsi.

Anche se vuole stare con Jean, le parole di quest ultimo e le sue riflessioni inondano di pensieri Marco. Forse avrà evidentemente ragione Jean? Forse Marco dovrebbe seriamente ascoltarlo? Forse anche Marco si sente sottovalutato andando appresso a Jean? i vari dubbi seppelliscono il ragazzo. Purtroppo Marco non ha molto tempo per pensare, che diventa subito ora di cena.

Finito il pasto e le risse fra Eren e Jean, Marco torna in stanza e si addormenta rapidamente.

Il mattino dopo Marco si risveglia un po' turbato. Che abbia fatto un altro sogno su Jean?


spazio autore <3
spero questo primo capitolo vi sia piaciuto, a me ha preso molto la scrittura di questo capitolo. Aggiornerò il più presto possibile per aggiungere altri capitoli.

baci
-Keshyu

La freccia dell'amore dall'arco dell'amicizia {Jean x Marco}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora