La festa

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Scendendo le scale, sotto gli occhi divertiti dei suoi amici tutti ben vestiti, Jude avrebbe tanto voluto sotterrarsi.
Forse l'unico che in quel momento era messo almeno un po' peggio di lui era Axel, che stava sbavando e che iniziava a sanguinare dal naso nel vedere il lupo dei ghiacci scendere le scale, vestito con dei jeans aderenti ed una camicia celeste come i suoi occhi.  Era evidente che aveva perso la testa per lui, ma l'unico a non averlo capito era proprio Shawn.
Si, forse il rasta  non era il peggiore quella sera.

Mark: Ehi Jude, sai sono riusciti a venire anche David e Joe!
Jude: Cosa? David e Joe? Da quanto tempo...  no, aspetta! Non voglio che mi vedano così
X: Troppo tardi
Jude: Eh cosa? ma io questa voce... David! NO NON GUARDARMI!
Joe: Beh se non te ne fossi accorto, hai gli occhi di tutti gli invitati puntati su di te, caro Jude
Jude: Joe! Bell'amico che sei!
Joe: Eddai non te la prendere, ma piuttosto a cosa dobbiamo questa 'cosa' ?
Jude: È una lunga storia... ma invece voi vi siete finalmente dichiarati?
Joe: Si, tra tre giorni facciamo un mese che stiamo insieme
Jude: Che bello, sono contento per voi ragazzi davvero
David: Grazie! Ah a proposito, c'era qui con noi un nostro amico che a quanto pare si sta trasferendo alla Raimon e che quindi potrebbe diventare un tuo nuovo compagno di squadra... volevamo presentarvi ma mi sa che ha trovato una sua vecchia conoscenza e si è fermato per parlare, poi l'abbiamo perso nella folla
Jude: non fa niente, se è vero quello che dici lo vedrò in settimana agli allenamenti
David: si va bene come vuoi, e tu invece? come va? E' da un po' che non ci si vede
Jude: si, da tantissimo... comunque va che vado a prendermi da bere, mi serve proprio un aiutino in questa situazione... ci vediamo dopo ragazzi
Joe/David: A dopo

...

Joe: David tesoro, ma ti sembra il caso di chiedergli 'come va' con quella cosa addosso?
David: Effettivamente...




Arrivato al tavolo dei drink il rasta pensava di essere solo, finché non sentì la forte pacca di Mark sulla sua spalla, seguita da quella di Nathan.
Dalle varie battutine sarcastiche e frecciatine pervertite dei diretti interessati, poté intuire che erano palesemente ubriachi.
Forse, pensò il rasta, dato che più o meno tutti erano in quella situazione, avrebbe anche potuto benissimo approfittarne per andarsene a casa sua (poco distante) per cambiarsi finalmente i vestiti. Doveva solo riuscire a non farsi notare mentre cercava di scappare, cosa che gli fu anche facilitata dal fatto che tutti i suoi amici erano impegnati a mangiarsi la faccia a vicenda o a ridere per terra, causa alcool.
Ce l'aveva quasi fatta, vedeva la porta in fondo al corridoio, ma per uscire doveva prima superare un gruppetto di ragazzi, facile no?
Uno di loro peró catturó la sua attenzione.

Era bellissimo, tanto che Jude si fermó in mezzo al corridoio per concedersi qualche secondo per osservare meglio quel dio greco.
Era alto piú o meno come lui, indossava degli skinny jeans neri con abbinata una camicia del medesimo colore con i primi  due bottoni aperti, che lasciavano intravedere il torace, magro ma con accenni di muscoli. Aveva la pelle chiara e un ciuffo castano che copriva per metà uno dei suoi due occhi di un verde più verde di due smeraldi, tanto intensi quanto taglienti, dolci al contempo.
Improvvisamente le gambe di Jude si fecero molli.  Per uno cosí, sí che avrebbe potuto perdere la testa.

Dopo due minuti buoni che lo fissava, si rese conto che avrebbe potuto essere scoperto dal ragazzo e quindi decise di filarsela prima di fare l'ennesima figura di merda della serata.
Cercó di passare raso al muro, coprendosi il viso, come se quello bastasse per rendere invisibile il suo costume. Con quello addosso era piú appariscente di un semaforo rosso in piena notte, e infatti...

X: Ehi culetto d'oro, vuoi andare via cosí presto?







Jude si giró molto lentamente verso la voce che aveva parlato con e ció che vide gli fece venir voglia di scappare il piú lontano possibile.
Era il figo che si era messo a fissare prima. E se in un primo momento gli stava per venire la bava alla bocca, poi gli arrivarono forti istinti omicidi per il soprannome attribuitogli
Jude: e-ehm...tu, io.. cos- COME MI HAI CHIAMATO?
X: Ehi non ti scaldare, era un complimento
Jude in quel momento si ammutolì e raggiunse delle gradazioni di rosso in viso ben più vive di quelle della sua stupida tutina.
X: Comunque come ti chiami?
Jude: i-io sono Jude e tu sei?
X: mi chiamo Caleb molto piacere -concluse il crestuto con un ghigno che lasció ammaliato il rasta.
Jude: ehm... comunque sí, me ne stavo tornando a casa per cambiarmi e buttarmi da un balcone qualsiasi per la magnifica figura fatta stasera
Caleb: in effetti la figura di merda l'hai fatta bella grossa, ma sono tutti troppo ubriachi per ricordarsi di te o di qualsiasi altra cosa
Jude: si beh hai ragione, ma comunque se non ti spiace vorrei andare a levarmi questa cosa orripilante, quindi...  -e fece davvero per andarsene, se non fosse stato per il suo polso che veniva bloccato dalla mano veloce dell'altro

Caleb: ehi ehi ehi peperoncino, aspetta un attimo!
Jude: cosa c'è? -disse innervosito per l'ennesimo soprannome
Caleb: che ne diresti di andare a prenderci qualcosa da bere? -disse avvicinando il suo viso a quello del rasta
Jude: e perché dovrei?
Caleb:  è semplice: perchè a quanto sembrava, poco fa stavi scappando dai tuoi amici che, accidentalmente e ripeto accidentalmente, potrei per sbaglio avvisare della tua fuga in caso rifiutassi.

Era fregato.

Da quando i loro visi si erano avvicinati cosí tanto? Jude non ricordava neanche il momento esatto in cui l'altro si era appoggiato al muro con un braccio, impedendogli ogni tentativo di fuga e schiacciandolo contro la parete, ma il rasta cominciava a sentirsi un po' a disagio (e non piú solo per la tutina).
Caleb era cosí vicino che sentiva il suo fiato caldo sulle gote arrossate. Riusciva anche a dire di cosa sapeva: birra e menta, strana accoppiata.
Non doveva essere del tutto sobrio.

Jude: e va bene andiamo a prenderci qualcosa da bere, ma prima che ne dici di lasciarmi andare? -tentó il rasta evidentemente a disagio da quella posizione, facendo un cenno con la testa verso il braccio che gli sbarrava la strada.

Caleb: subito signor pomodoro, allora andiamo -rispose il castano divertito dal sospiro esasperato dell'altro.

E cosí si diressero insieme verso il tavolo dei drink.












Angolo autrice:
Ciaoooo che ve ne pare? Spero piaccia :)
Sto scrivendo i prossimi capitoli e posso dire che succederà qualcosa di interessante 😌 se vi va di lasciare una stellina mi fate felice e ciaaaaaao a tuttiii


Bye

Cremisi e smeraldo || FudouKidou Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora