Cap. 1

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«Assolutamente no. Io non ci entro là dentro.» Asserì il ragazzo, facendo avanti e indietro per la stanza.
«Ma Joe, compi venticinque anni! - Lo redarguì Seth, agitando le braccia - Hai bisogno di svagarti con una bella festa!»
Joe scosse la testa e rivolse all'amico un'occhiata ironica.

«Certo, una bella festa piena di alcool e di gente che conosci solo tu.» Lo prese in giro, incrociando le braccia al petto.
Glielo leggeva negli occhi che quella del suo compleanno era solo l'ennesima scusa per andare a fare baldoria in un locale, e lui non ne aveva alcuna voglia.

Aveva scoperto per caso della festa a sorpresa che il biondo stava preparando per lui, tramite uno dei biglietti che Seth aveva inviato agli invitati. C'erano scritti sopra sia data che luogo, un locale di centro città famoso per l'abbondante quantitativo di alcool e la calda accoglienza di danzatrici poco vestite.

Joe non riusciva a credere come il suo amico avesse potuto pensare ad una cosa del genere per il suo compleanno.
Conosceva Seth da secoli, eppure non si era ancora abituato al suo stile di vita così estroverso e movimentato in cui cercava di coinvolgerlo con ogni stratagemma: Il suo compleanno, la Notte di Natale, Halloween, l'anniversario dei suoi genitori... Al pensiero trattenne a stento una risata, mentre Seth si ritrovò a sbuffare, alzando gli occhi al cielo.
«Andiamo, amico! Ti divertirai, te lo assicuro, ho già preparato tutto!» Esclamò entusiasta. Joe si bloccò sul posto e divenne pallido come un fantasma.

«Che significa che hai preparato tutto? Seth, non mi piacciono affatto questo tipo di serate, lo sai! Preferirei di gran lunga starmene a casa con te per una maratona dei film del Signore Degli Anelli piuttosto che ubriacarmi in un locale pieno di gentaglia. No, io non vengo.» Il ragazzo rimase fermo sulle sue posizioni. Se il suo amico pensava che si sarebbe fatto mettere in ridicolo davanti a degli sconosciuti era totalmente fuori strada.

Joe tremava all'idea di essere messo al centro dell'attenzione in mezzo a tutta quella gente. Aveva imparato bene come ci si sentisse sin dagli anni di scuola in cui ogni occasione era buona per farlo diventare lo zimbello dell'Istituto. Rabbrividì al solo ricordo di quel nefasto periodo e tornò a camminare a tondo nella stanza con aria nervosa.

«Joe, dammi un'opportunità! Vedila come una nuova esperienza, qualcosa da poter raccontare ai tuoi futuri nipoti con orgoglio.» Il biondo si battè il pugno sul petto come se stesse proclamando quella festa un orgoglio nazionale.
Joe roteò gli occhi, esasperato.
«No. Non mi farò infinocchiare dai tuoi soliti discorsi del 'si vive una volta sola' o 'stai sprecando la tua vita'» Affermò, scimmiottandolo.
«Io non parlo così.» Sbottò Seth, incrociando le braccia con aria imbronciata.

«Oh sì che lo fai. Mi fai sempre le stesse proposte da anni come un disco rotto.» Rispose Joe, aggrottando la fronte.
«E tu mi dai le stesse risposte da anche più tempo. Dai, cosa ti costa provare a divertirti per una volta? Per il tuo compleanno!»
«Ho già avuto una festa di compleanno fantastica.»
«Stai parlando forse della festa dei tuoi ventun'anni, i cui soli invitati eravamo solo io e i miei?» Lo incalzò il biondo, rivolgendogli un ghigno, «Se mi ricordo bene ti addormentasti dalla noia affianco ad un pezzo di torta, dopo aver guardato il cellulare per praticamente tutta la serata, e come se non bastasse non hai buttato giù nemmeno una goccia d'alcool.» Seth strinse gli occhi compiaciuto quando vide la faccia del suo amico passare dal fastidio al disgusto più totale.

«Possiamo smetterla di parlare di questa dannata festa, per cortesia? Io non vengo, discorso chiuso.» Joe inchiodò gli occhi sull'amico, sperando di vederlo cedere come tutte le volte, ma Seth non si perse d'animo.
«Joe, è già tutto pronto, non posso tornare indietro! Gli invitati, il locale, la torta! Ho speso un sacco di soldi per te e tu mi ripaghi così.» Provò a buttarla sul senso di colpa. Il moro sospirò pesantemente, torturandosi con le dita i capelli.
Incredibile, più cocciuto di un mulo... Pensò tra sé e sé, sbuffando.

Quel Sapore Di RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora