Cap. 5

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È un'idea pessima.
Era questo che Joe continuava a ripetersi come un mantra dentro il cervello, eppure il suo corpo non sembrava volersi schiodare da quel tavolo.
Era tornato, di nuovo. E stavolta si sarebbe davvero ritrovato con la faccia macellata contro il pavimento.

Tutto di quel locale gli urlava di andarsene, che si sarebbe messo nei casini, ma per quanto volesse dar retta alla ragione c'era qualcosa che lo bloccava.
Qualcosa con due grandi occhi verdi e le labbra più rosse del sangue. Rose non sembrava essere arrivata ancora, ma Joe si sentiva nervoso come se ce l'avesse già davanti.

Aveva ordinato ben due bicchieri di birra in mezz'ora ed Addie, che lavorava tra i banchi, non lo perdeva di vista un secondo, e gli lanciava sguardi preoccupati da lontano.
Joe sapeva cosa pensava, che avrebbe finito per illudersi e finire potenzialmente con un altro occhio nero, ma anche così, non accennava ad andarsene.

«'Fanculo.» Sussurrò tra i denti, mordendosi nervosamente le labbra. Si stava davvero rendendo ridicolo, restandosene seduto lì come uno stronzo in attesa di un miracolo.

«Joe...» Una voce lo chiamò all'improvviso, e una matassa di capelli biondi gli comparve davanti agli occhi.
«Addie.» Pronunciò il ragazzo, «Non avevi detto che anche Rose sarebbe stata qui?» Le chiese sottovoce, guardandola mentre gli serviva il terzo bicchiere della serata.
Lei roteò gli occhi.
«Tesoro, non lo so. A Rose non piace servire ai tavoli, magari ha trovato una scusa con il capo per tirarsi fuori e lavorare solo nelle stanze.» Joe sprofondò sulla sedia.

«Allora non c'è possibilità che io riesca a vederla di nuovo.» Ma che cosa pensava? Che venendo lì avrebbe trovato il suo vero amore e sarebbero stati felici e contenti? Che idiota.
Addie sospirò addolcita, come una sorella maggiore che vede il fratellino alle prese con la prima cotta.
«Non dire così. Sono sicura che arriverà tra non molto, intanto tu però cerca di non bere troppo o non riuscirai a parlarle come si deve. Ti porto un bicchiere d'acqua, d'accordo?» Gli disse, ricevendo in risposta un debole 'mmh' da parte del moro.

Mentre Addie si allontanava, Joe ritornò a riflettere.
Decise che se quella sera non sarebbe riuscito a parlarle, l'avrebbe lasciata in pace e dimenticata. Era la soluzione più logica, e l'avrebbe fatto da subito se solo la sua mente non facesse altro che riportarlo a quella notte. Una singola notte ed era impazzito. Non si era mai comportato così, si sentiva quasi un maniaco ossessionato.

Inoltre la minaccia di Chris, e le raccomandazioni di Addie...sarebbe finito in guai molto grossi se avesse continuato a perseguire quella strada come un cieco incurante del pericolo.
E lo sapeva bene.

Passò un'altra mezz'ora. Niente.
Basta, lo redarguì la coscienza, paga le birre e dimenticati di quella ragazza, non fa per te.
Con uno sguardo sconsolato, Joe capì che non poteva fare nient'altro.
Si alzò lentamente dal tavolo, facendo per andarsene da quel posto, ma qualcosa lo trattenne all'improvviso.

«Signori e ragazzi, oggi abbiamo preparato per voi uno spettacolo speciale!» Una voce, la sua voce, lo immobilizzò sul posto.
Lentamente, il suo sguardo si posò sul grande e ampio palco di legno infondo al locale, di cui aveva già avuto un assaggio la sera del suo compleanno, e il suo cuore fu scosso da un fremito.

Lei era su quel palco, vestita in un morbido abito color cremisi. Era bella esattamente come quella notte, con quei lunghi capelli neri spostati su un lato e clavicole delicate a fare da corona al suo corpo.
Joe la fissò impietrito, come se la vedesse per la prima volta. Aveva pensato tanto a cosa avrebbe fatto in sua presenza, e adesso sentiva la sua mente vuota, priva di idee. Rimase semplicemente lì al tavolo ad osservarla, come un qualsiasi spettatore.

La donna strinse le mani sul manico del microfono, e appoggiò le labbra sulla testa. Per un attimo, il silenzio tombale cadde sull'intera sala, come se improvvisamente si fosse fermato il tempo.
Poi, dopo un lento respiro, iniziò a cantare.

Quel Sapore Di RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora