Cap. 8

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Il petto di Joe si sollevava e abbassava con vigore, come se ogni respiro fosse una battaglia. Il suo cuore martellava senza tregua, sfalsando il ritmo in una danza impazzita, mentre il sangue gli ribolliva nelle vene. Gettò il capo all’indietro, digrignando i denti, le mani artigliate alle lenzuola come se cercassero un appiglio in mezzo al delirio. Gli occhi, spalancati verso il soffitto immerso nell’ombra, erano così dilatati che ogni rumore diventava un fischio assordante nelle orecchie.
Il corpo intero tremava, teso fino allo spasmo, i muscoli percorsi da una corrente elettrica continua. Ogni pensiero si era dissolto in un’unica, totale consapevolezza: la sensazione bruciante e viva del piacere, lì, con Rose tra le sue gambe.

La desiderava da settimane, e da settimane continuava a prenotare il suo tempo. Aveva più volte considerato di parlarle, di andare oltre, ma lei era stata sempre un passo avanti: usava con sapienza quel potere che aveva su di lui, trasformandolo in una creatura docile e incapace di resisterle.
La sua lingua scivolava lenta lungo la lunghezza del suo sesso, mentre lo stringeva nella presa esperta delle dita. Le labbra, tinte da un rosso seducente, ora si tingevano di rosa perlaceo, tracciando scie dove il rossetto si scioglieva. Rose si compiaceva del proprio potere, e Joe, ogni secondo che passava, perdeva un frammento della propria volontà.

«Non... non così in fretta... altrimenti vengo... Cazzo...» Ansimò Joe, inghiottendo a fatica l’aria che gli sembrava sempre troppo poca.
Lei alzò lo sguardo, gli occhi verdi come giade liquide, e gli regalò un sorriso intriso di malizia, rallentando il movimento della mano.
«Con te mi lascio sempre prendere un po’ la mano...» Sussurrò, ridacchiando mentre si leccava le labbra, raccogliendo l’ultima traccia di rossetto con un gesto lento e sensuale.
Joe cercò di recuperare lucidità, ma il suo sguardo rimaneva ancorato al volto di lei.
«C-che vuol dire?» balbettò, incapace di spezzare l'incantesimo creato dalle sue carezze.
Quella era la prima volta che una donna gli regalava un piacere così viscerale. Se Seth l'avesse saputo, probabilmente l’avrebbe preso in giro per settimane, o peggio ancora, avrebbe proposto una serata a tre.

Rose sorrise ancora, e poi salì su di lui, arrampicandosi sul suo petto nudo per posargli un bacio lieve sulle labbra.
«Di solito, i miei clienti sanno esattamente cosa vogliono da me,» spiegò piano, con un sorriso che non riusciva a nascondere del tutto una certa vulnerabilità. «Entrano, mi dicono come vogliono che stia, cosa devo fare... senza tanti preamboli. Ma tu, invece...»
«Io?» chiese Joe, incitandola a continuare.
I loro occhi si cercarono per un istante che parve durare un’eternità. In quello sguardo Rose mostrò qualcosa che Joe non si sarebbe mai aspettato di vedere: esitazione. La sua mano si mosse quasi da sola, sfiorandole il volto con delicatezza. Il palmo accolse le curve morbide delle sue guance, calde per l'eccitazione.
«Io cosa, Rose?» Mormorò, affondando lo sguardo nel suo.
Lei sembrò tornare bruscamente alla realtà. Scostò con dolcezza la mano di Joe, alzandosi in silenzio dal pavimento e sdraiandosi accanto a lui sul letto. Ritrovò il suo solito sorriso enigmatico, calandosi di nuovo nella parte.

«Che ne dici se passiamo a qualcosa di più... intenso?» Propose, mordendosi le labbra mentre gli accarezzava il petto nudo.
Joe sentì le guance avvampare.
«Del tipo?» Chiese, incuriosito e timoroso allo stesso tempo.
Rose sollevò un sopracciglio, poi si alzò, facendogli un cenno complice.
«Seguimi.» Disse semplicemente, dirigendosi verso il bagno.
Joe la osservò andare via, stordito, il pensiero ancora incatenato al letto.
«Beh? Joe, vieni o no?» Lo chiamò lei dalla soglia del bagno.
Lui si riscosse e si alzò, incerto, per raggiungerla.
«Che facciamo?» Chiese a bassa voce, vedendola armeggiare con la manopola della doccia.
«Una doccia,» Rispose con tono suadente, schiudendo leggermente le labbra mentre lo invitava a entrare con lei.
Un brivido gli attraversò la schiena, e senza più pensarci, si precipitò dentro.

L’acqua calda cominciò a scorrere sui loro corpi nudi, fondendosi con la pelle, accendendo i sensi. Rose gli si aggrappò al collo, baciandolo con ardore. Il sapore della sua bocca si mescolava al sapore dell'acqua, inebriante.
Joe la strinse a sé, sentendo i suoi seni premersi contro il petto, i capezzoli tesi e sensibili. Le loro labbra si cercarono con foga, e sentì il desiderio rinascere prepotente dentro di sé.
«Mi fai impazzire quando mi baci così...» sussurrò lei, con un filo di voce.
«È esattamente quello che voglio,» rispose lui, mordendole le labbra.
«Farmi impazzire?»
«Completamente.»
C’erano pochi momenti in cui Rose abbassava davvero la maschera, in cui sembrava lasciarsi andare del tutto. Joe non sapeva se quelle parole fossero sincere o solo una parte del copione, un'altra recita per compiacere un cliente affezionato.

Quel Sapore Di RosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora