Capitolo 7

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- Mi raccomando ragazzi, il compito per lunedì prossimo! - Esclamò il professore Cuthbert Ruf, mentre gli studenti di Grifondoro e Tassorosso si riversavano fuori nel corridoio del primo piano.

- Mi domando come mai Harry e Ron non abbiano scelto di continuare Storia della Magia. - Disse Neville, al fianco di Hermione Granger.

Quel pomeriggio era il più lungo e insostenibile che avesse mai passato, eppure amava Storia della Magia.

- Perchè per diventare Auror non è richiesto. - Rispose, stringendosi maggiormente il libro al petto. - In più, Difesa Contro le Arti Oscure, si sovrappone al corso... quindi hanno dovuto per forza scegliere. -

I due giovani Grifondoro, fianco a fianco si avvicinarono all'aula ancora chiusa, Hermione, che non era andata in bagno da quella mattina, si scusò gentilmente con l'amico e corse verso il bagno delle ragazze.

Per fortuna era tutto vuoto.
Si avvicinò al piccolo specchio sopra il lavandino, posò il libro ed osservò il proprio riflesso.
Aveva rimesso su colore e non c'era più alcun segno delle occhiaie che le avevano solcato il viso per giorni, se non settimane.

Si era raccolta i capelli dietro, alla rinfusa, con una matita. Conciata in quel modo sembrava molto più grande del solito.
Più adulta, più donna.

Sbuffò e si sciacquò il viso.
La verità era che era scappata per non rivedere Malfoy.
Era passata quasi una settimana dall'ultima volta che lo aveva visto, da quando le era crollato davanti. Da quando lo aveva visto così fragile... eppure non passava giorno in cui non si chiedesse cosa stesse nascondendo di così profondo da ferirlo così tanto.
Non poteva essere semplicemente la prigionia del padre.

In Sala Grande, a pranzo, faceva di tutto pur di non guardare verso il tavolo dei Serpeverde solo per trovarlo perso a fissare nel vuoto o respingere l'ennesimo piatto di cibo. Aveva persino iniziato a sedersi di schiena, pur di combattere l'istinto.

Hermione, lui non è un problema tuo.

Si ripeteva come un mantra ogni volta che il suo cervello iniziava a pensare di andare a cercarlo per accertarsi che stesse bene, che non avesse avuto un altro crollo.

Non è un problema tuo.

Non siete amici.

Riprese il libro con uno strattone ed uscì di nuovo nel corridoio, colmo di studenti di tutte le case.

Cercò con lo sguardo i migliori amici, ma non trovandoli fece per voltarsi e dirigersi in Sala Comune, quando qualcosa le sfiorò la spalla.

Un tocco leggerissimo, quasi involontario.

Hermione si voltò di colpo, serrando le mani contro la rilegatura del libro.

Vide Antony Goldstein parlare con un altro ragazzo di Corvonero. Diverse ragazzine del primo anno di Tassorosso correvano a lezione, ma niente sembrava esser stato così vicino dal sfiorarla.

Si rivoltò, combattuta e lo vide.
Di spalle, che camminava maestosamente avvolto nel suo mantello nero.

Furetto.

La sua sagoma si stava facendo pian piano più piccola mentre risaliva le scale che portavano ai piani superiori.

Guardò se Harry, Ron o Neville fossero ancora nei paraggi ma sembravano spariti nel nulla.
Sicuramente si erano diretti in Sala Comune, sospirò e scacciò via ogni forma di pensiero mentre saliva le scale anche lei, diretta verso la Torre di Grifondoro.

Non lo avrebbe seguito.

Non ne vedeva alcun motivo, tuttavia una piccola parte nella sua mentre non faceva altro che urlarle di seguirlo. Forse quella toccata di spalla non era del tutto un gesto involontario.
Forse voleva attirare la sua attenzione per comunicarle di seguirlo... ma per quale motivo?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2022 ⏰

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