21. Cosa vuoi sapere?

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Il signor Fury doveva essere qualcuno di davvero importante per poter ottenere tutto quello che voleva con il semplice schioccar delle dita.

L'appartamento che mi aveva rimpiazzato era niente male, ma non faceva al caso mio. Troppo grande, troppo pieno, troppo centrale. Già, era nel pieno centro della città, eccessivamente caotico per i miei gusti!

Come promesso, mi aveva lasciato tempo a sufficienza per pensare e ricordare, e ci ero riuscita anche se non avrei voluto. A quanto pare la ferita era ancora troppo fresca, seppur congelata per parecchi anni. Appena ci riuscii la prima cosa che feci fu chiamarlo, d'altro canto lui arrivò in men che non si dica. In questo momento mi stava aspettando nel salotto, intento ad ammirare la casa, mentre io preparavo il caffè. Mi aveva già raccontato un po' della sua vita, dello SHIELD e di cosa si occupano. Lui e il suo staff ce l'avevano messa davvero tutta per non farmi mancare nulla e che non fosse soprattutto attuale. In una nostra chiacchierata telefonica di qualche giorno fa mi ha parlato di come tutto ora sia più tecnologico. Un grande passo storico, senz'altro ma...

- L'Hydra? - chiesi di punto in bianco mentre lo raggiungevo sedendomi al suo fianco sul divano. Era il mio pensiero fisso da giorni, mesi, anni! che mi tormentava costantemente.

Nick si prese un attimo per rispondere mandando giù il caffè tutto d'un fiato.

- Davvero buono.

- Grazie.

Sospirò facendo poi aderire la schiena al divano e mettendosi stravaccato - Cosa vuoi sapere dell'Hydra? Se l'abbiamo già fatta fuori?

Annuii.

- Non avremo mai questa certezza, così come non si può mai essere troppo prudenti. Ti abbiamo trovata, certo, e non nego che sia stata una cosa difficile, ma non sappiamo se e quante altre basi segrete simili possano esserci in giro. Per questo abbiamo bisogno di te. Cosa hai ricordato?
Questa volta fui io a mandare tutto giù il caffè amaro. Come tutta la mia vita, praticamente.

- Fin troppo, ma ho bisogno di alcune cose prima.

Nick incrociò le braccia con fare scocciato: - sarebbe a dire?

- Come posso sapere di potermi fidare di te?

Sbuffò: - sul serio? Ancora con questa storia, Elizabeth? Dopo che ti ho raccontato di me, dello SHIELD...

- Non a sufficienza, credo - lo interruppi - che voi sappiate tutto di me è solo qualcosa che serve per farmi preoccupare di più, non calmarmi.

- Se avessimo voluto ucciderti, l'avremmo già fatto.

- Sapete già che sono immortale.

- Ognuno ha i suoi punti deboli, signorina.

- Touché, ma non basta.

- Sei davvero pretenziosa, ma fai bene.

Dopo tutto quel che ho passato mi pare il minimo, pensai.

- Cosa vuoi sapere?

- Qualcosa di tuo, qualcosa di privato che nessun altro può sapere.

Annuì pensandoci un po' su.

- Indosso sempre boxer rossi come portafortuna.

Mi trattenni dal ridere.

- Sul serio? Intendo qualcosa di davvero privato. - mi piegai poggiando i gomiti sulle ginocchia nel tentativo di accorciare le distanze. Il mio tono non ammetteva repliche né passi falsi.

- Oppure hai paura che qualcun altro ti senta, tipo una cimice piazzata qui prima del mio arrivo? - lo provocai alzando il sopracciglio.

- Saresti un ottimo agente segreto, ma la risposta è negativa. Sono sempre stato sincero con te fin da subito, ecco perché non ho problemi a confessarti il mio segreto, ma cosa mi garantirà il tuo silenzio invece?

Io come te  |  MarvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora