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Quella mattina, stranamente Nico era di buon umore.
Percy pensò che stesse per scoppiare l'apocalisse degli zombie.
Insomma cercate di capirlo. Nico era un tipo scontroso e solitario la metà del tempo e l'altra metà la passava dietro Will Solace, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.
Quindi, quando videro Nico sorridere e sedersi allegramente al loro tavolo, potevano solo sperare che non stesse per farli fuori tutti.
- buongiorno, ragazzi - esclamó.
Nessuno rispose. L'unica che sembrava non essere sconvolta era Hazel, che continuava a mangiare indisturbata la sua colazione, rispondendo al saluto del fratello con una leggera scrollata del capo.
- vedo che sei di buon umore oggi - gli fece notare Jason - c'è qualcosa che non va? Non dirmi che hai intenzione di uccidere qualcuno, ne avevamo già parlato, Nico, e ricordi cosa ti ho detto? "Uccidere senza motivo è sbagliato" -
- cosa? No, non ho intenzione di uccidere nessuno oggi... non ancora almeno - poi Nico fece schioccare le labbra - in realtà sono moderatamente felice perché porto buone notizie, signori -
Continuarono a fissarlo come ebeti.
- che genere di...buone notizie? - chiese spaventato Frank.
- grazie per averlo chiesto, Frank: questa mattina si siederà con noi. Non ringraziatemi, faccio solo il mio dovere -
Altro silenzio.
Percy si portó il bicchiere con l'acqua, alla bocca, completamente disinteressato dopo aver appreso che non sarebbe morto quel giorno per mano dello spaventoso Nico di Angelo.
Piper aggrottó la fronte e serrò le labbra, con circospezione - scusa se te lo chiedo Nico, perché non vorrei guastarti il buon umore ma...chi di preciso si siederà con noi, oggi? -
Lui sorrise, felice di vedere che aveva amici meno intelligenti di lui - ovviamente Annabeth, sciocchi che non siete altro! -
Per la sorpresa, Percy sputó l'acqua che stava bevendo e che finì tutta sulla faccia a Jason - che cosa?! -
Il figlio di Giove strinse gli occhi, disgustato, mentre serrava le labbra e alzava le mani in aria - Bleah, amico, che schifo -
Leo gli passó un tovagliolo - mi sa che il nostro Death Boy ha sbattuto la testa questa mattina. Dice cose senza senso, tipo che la Spaventosa Annabeth si siederà con noi dopo che ha passato intere settimane a evitarci -
Nico fece un gesto vago con la mano, come per scacciare delle mosche - guardate che dico sul serio, idioti! Gliel'ho fatto addirittura promettere - lanció a Leo uno sguardo omicida - e non chiamarmi Death Boy -
- e Annabeth mantiene sempre le promesse - aggiunse Hazel, tornando al discorso di prima.
- è uno scherzo - decise Percy, sempre con il bicchiere in mano - molto divertente, Nico. Ci siamo quasi cascati. Hai davvero il senso dell'umorismo -
Il figlio di Ade sbuffó, adesso irritato - non è uno scherzo, Jackson, Annabeth si siederà davvero con noi -
Leo batté deciso una mano sul tavolo - scommetto 10 dracme che non viene -
- andata - Jason gli strinse una mano con decisione
- scommettere pure? Siamo davvero caduti così in basso? - borbottó Frank addentando una frittella e masticando in silenzio.
Percy era rimasto impassibile.
Per lui tutta quella faccenda era stata puro shock, ma non quanto poteva esserlo stato per lei.
Non poteva credere che Annabeth fosse figlia di quel tale, non la sua Annabeth.
Poi si era sentito in colpa per averlo pensato perché Nico ed Hazel, pur essendo figli del signore della Morte, non avevano niente da invidiare agli altri semidei. Erano suoi amici, erano apposto.
Ma il solo sapere che Annabeth erastata tenuta all'oscuro di quella cosa per cosi tanti anni, lo mandava in bestia.
Era la ragazza più forte che avesse mai conosciuto, e vederla così sofferente e sconfitta era peggio di qualsiasi tortura gli potessero mai infliggere.
Aveva ripreso a parlare come un qualsiasi essere umano, ma questo non significava che si sarebbe seduta con loro né che ricominciasse a comportarsi come prima.
Percy non riusciva a nascondere che un po' era intimorito da lei: durante la caccia alla bandiera sembrava così fuori controllo e se fosse successo di nuovo....
No, non doveva pensarci. Annabeth aveva autocontrollo, non avrebbe mai permesso che risuccedesse.
Frank agitó una mano davanti alla faccia del ragazzo, facendolo tornare alla realtà -... Terra chiama Percy. Ripeto, Percy Jackson torni sul pianeta Terra -
Aprì la bocca imbarazzato - oh... io... -
Leo alzó una mano, per richiedere l'attenzione generale - mi è appena venuta un'idea epica, e no Piper, non coinvolge esplosioni di alcun genere: se Jas vince la scommessa e Annabeth si siede con noi, qualcuno — che non sarò io — dovrà chiederle di venire con noi a Nuova Roma, domani-
Al tavolo caló il silenzio. Distolsero lo sguardo, cercando qualcosa da fare che potesse tenerli fuori dalla stupida proposta di Leo.
- tu vuoi vederci morti, amico - disse Percy, l'unico che aveva avuto il coraggio ci tenere la testa alta
- non verrà mai, a prescindere che oggi si sieda con noi, cosa altrettanto improbabile. Io mi tiro fuori. E poi al Campo Giove si spargerebbe la voce e essere al centro dell'attenzione è l'ultima cosa che le serve al momento -
Frank si grattó la nuca, pensieroso - se vogliamo metterla da questo punto di vista, sono d'accordo con Percy, e in più Reyna non lo sa e non mi sembra il caso di piombare lì e scaricarle una notizia di questa portata, così, su due piedi -
Frank stava cercando di trovare qualcosa che convincesse gli altri a lasciar perdere la possibilità di portare la loro amica tenebrosa a Nuova Roma.
- oh, se il problema è questo, ho già informato personalmente Reyna - rispose tranquillamente Hazel.
Frank corrucció la fronte, forse un po' scocciato - ma avevi detto che ci avrei pensato io -
- mi spiace, Frank, ma non potevo aspettare. È stato Chirone a insistere che lo facessi -
Cosa c'entrava il loro istruttore, solo gli dei lo sapevano. Quando Annabeth entrò non fu difficile da individuare.
La sua pelle era ancora più pallida di quella di Nico, e assomigliare a lui non era una cosa facile. Avanzava titubante tra i tavoli della mensa, cercando di indirizzare le gambe goffe per non inciampare.
Ormai Percy si era abituato alla sua presenza invisibile. Nico ed Hazel aspettarono impazientemente. Anche Percy era curioso di sapere se Annabeth si sarebbe fermata.
Sapeva che non l'avrebbe fatto.
Stava per oltrepassarli definitivamente, e vide i suoi amici tirare un breve sospiro di sollievo, fin quando Annabeth si piantó con i piedi nel pavimento. Strinse indecisa i pugni e la sentì imprecare a bassa voce
- Di immortales - poi con un rapido movimento sedette al suo solito posto capotavola
L'atmosfera gelò e divenne così spessa e tangibile che poteva essere tagliata con un paio di forbici.
Percy scorse Clarisse con la coda dell'occhio e la vide a bocca aperta. Quando la figlia di Ares si rese conto che Percy la stava osservando, gli lanció una muta preghiera che il ragazzo interpretò come un "buona fortuna, pivello, ti servirà"
Su una cosa Clarisse aveva ragione: Annabeth faceva paura. Molta più del solito.
Hazel fece un pollice in sù alla sorella, senza farsi vedere, e Nico si limitò ad annuire compiaciuto per poi bisbigliare piano al vento - io l'avevo detto -
Annabeth si appoggió allo schienale della panca, con le mani completamente nascoste dalle maniche della felpa - una promessa è pur sempre una promessa - borbottó con lo sguardo basso.
Percy non riuscì a capire se era per fargli intendere che era stata costretta o semplicemente perché la stavano guardando terrorizzati.
Jason si rivolse a Leo e gli tese una mano, con uno sguardo compiaciuto e carico di panico allo stesso tempo - mi devi dieci dracme, McShizzle -
- allora, Annabeth - Piper riuscì a impedire a Leo di imprecare con qualche commento poco gradito, interrompendolo sul nascere - come... come stai? -
Piper stava provando con tutta sé stessa a non apparire terrorizzata, ma i palmi delle mani sudati e il tic nervoso della gamba la tradirono. Percy pensò in un primo momento che fosse una domanda scontata e alquanto banale, ma poi capì che non era affatto scontata.
Annabeth si torturó i lembi della felpa, evitando di alzare lo sguardo su di loro - bene... credo -
Il rumore di Nico che sorseggiava fastidiosamente il suo caffè faceva da colonna sonora di sottofondo
- ho saputo che hai fatto progressi nell'arena con i ragazzi, Beth - stava cercando di avviare una conversazione lucida tra la sorella e il resto dei ragazzi. Assomigliava più a un padre che a un fratello.
Percy rimase sorpreso nel vedere che Annabeth non se l'era presa a male nel sentire il soprannome.
- giá -
Percy decise che non avrebbe parlato del loro scontro in cui aveva rischiato di rimetterci la gola. Rimase sul vago - dopotutto é stata... brava -
Solo dopo che lo disse, si rese conto che la sua voce tremolava.
E anche l'acqua nel suo bicchiere tremolava.
Scorse Hazel rivolgere un'occhiata di ammonimento alla sorella. Annabeth drizzó roboticamente la schiena - non posso dire lo stesso del tiro con l'arco -
Frank tossì - non dire così. Ti serve solo un po' di esercizio, e poi insomma... - indicó il figlio di Poseidone alla sua sinistra - sei sempre più brava di Percy. Lui si che è una frana -
Scoppiarono a ridere e perfino Annabeth si concesse un sorriso imbronciato.
- grazie mille, felice di allietare le vostre giornate - rispose Percy, cercando di apparire offeso, mentre l'acqua del suo bicchiere si trasformava in un mulinello.
Jason si schiarì la voce, nel tentativo di smettere di ridere - scherzi a parte. Perce, tu non riesci neanche a centrare il bersaglio -
Percy sospiró esasperato - beh, essendo il semidio più potente di tutti i tempi, penso di potermi permettere di astenermi dal tiro con l'arco -
Piper alzó le sopracciglia - Semidio più potente di tutti i tempi? C'è qualcuno che ti chiama veramente così? -
Percy abbassò lo sguardo, provando un improvviso interesse per il pavimento - ehm... tutti voi? -
Frank cercó di nascondere un sorriso - allora forse non ci conosci così bene come sostieni di fare -
Jason gli mise una mano sulla spalla - amico... no -
- e comunque - intervenne Leo, commentando alla leggera - qui dentro sappiamo tutti che il semidio più potente di tutti è Annabeth -
Una scintilla grigia si accese negli occhi cupi di Annabeth e Leo si sentì improvvisamente molto stupido - oh, non mi riferisco a quella cosa di
Atena/Ade Ade /Atena. Dico solo che ci hai salvato il fondo schiena innumerevoli volte -
Poi caló il silenzio: il fatidico momento era arrivato.
I ragazzi si guardarono tra di loro, per decidere chi tra loro glielo avrebbe chiesto.
Leo se ne stava appoggiato all'indietro con un sorrisetto beato sulla faccia.
Frank guardó Jason, minando con le labbra parole silenziose "fallo tu"
Jason scosse la testa "te lo scordi" e si rivolse a Piper con un adorabile sorriso "lo sai che ti amo, vero Pipes?"
Lei si indignó, puntandogli un dito sul petto 'non cercare di fare il cascamorto con me, Grace, non ci casco"
Le speranze andarono tutte su Hazel e Nico. La figlia di Plutone si paró la faccia con una mano, per poi lanciare uno sguardo omicida al resto dei ragazzi.
Nico si estenuó dalla loro messinscena ridicola.
Leo cercó di non ridere "dovreste vedervi in questo momento. Siete da foto"
Frank gli lanció una muta minaccia di morte con tanto di gesto sulla gola.
Percy si fece piccolo piccolo, scivolando piano giù dalla panca.
Jason incroció il suo sguardo "chiediglielo, Perce".
Lui guardó Annabeth: stava tenendo lo sguardo basso, intenta a sbriciolare il suo biscotto integrale e ignara di quello che stavano tramando lá sopra.
Percy tornó poi a rivolgersi spaventato verso Jason "ho rischiato di rimetterci la gola una volta, non lo farò di nuovo"
" ma è la tua ragazza!" replicó Piper.
Lui alzó le mani al cielo "non lo so più neppure io!"
Leo rideva così tanto che gli avevano preso fuoco i capelli. Nico riuscì a spegnerglieli con un tovagliolo bagnato.
Alla fine Percy si arrese e si schiarì la voce, pronto a essere seppellito vivo - ehm... Annabeth? -
La ragazza alzó gli occhi grigi su di lui. La scintilla era scomparsa.
Percy prese un respiro profondo, distogliendo lo sguardo da quello di lei - Frank, domani, deve tornare a Nuova Roma per firmare delle scartoffie che Reyna ritiene urgenti e noi lo accompagneremo, approfittandone per fare un salto al Campo Giove. E ci stavamo chiedendo se... se ti andava... insomma, se ti andava di venire anche tu -
Poi caló nuovamente il silenzio, nel quale Annabeth scordó come respirare.
Tanto non accetterà mai, si ripetee Percy.
Annabeth divenne rossa in volto e si voltó istintivamente verso la sorella e il fratello: Hazel alzó entrambe le mani e abbassó lo sguardo sul tavolo come per dire"ehy, non guardare me. La scelta è tua".
Nico fece roteare il caffè nella sua tazza, completamente disinteressato (o almeno così credeva Percy).
Passarono alcuni secondi in cui i semidei si scambiarono mute occhiate complici.
Poi Annabeth riprese a respirare e il rossore delle sue guance scomparve - oh... va bene, perché no? - disse tutto d'un fiato.
Anche Percy tornó a respirare, lasciandosi completamente andare alla panca.
Jason si portó una mano al petto, ringraziando silenziosamente gli dei.
Piper e Frank si guardarono sollevati.
Leo smise di ridere e spalancó la bocca sorpreso. Poi si imbronció, sapendo che avrebbe dovuto sborsare 10 dracme a Jason. Nico fece cadere un po' del suo caffè sul tavolo, ma sembrava principalmente sereno. Hazel sorrise raggiante - sarà divertente -
- già - rispose il figlio di Poseidone in un sussurro angosciato - un vero sballo -

Annabeth uscì dalla mensa con l'improvviso impulso di vomitare. I colori intorno a lei erano sbiaditi, macchie bianche e nere si allargavano sul prato e nel cielo.
- come ho potuto accettare? - mormorò al vento
- idiota - barcolló fino alla veranda della cabina 13 e si sedette sul pavimento del portico.
Nuova Roma.
Il solo pensiero le faceva venire i brividi.
Reyna avrebbe fatto domande e lei avrebbe dovuto rispondere. Perché aveva accettato?
Cosa diamine le passava per la testa?
Non ché non le piacesse il campo Giove, perché la sua architettura era semplicemente spettacolare. Non aveva il pieno controllo di sé, e sé non si controllava avrebbe rischiato di ferire qualcuno. Non voleva essere al centro dell'attenzione.
Ma lei aveva accettato, come solo una stupida avrebbe potuto fare. Poi le venne un'idea. Un'idea stupida, ma pur sempre un'idea.
Erano questi i momenti in cui ringraziava di avere una salute precaria.

Quando giunse in infermeria, Will fu parecchio sorpreso di vederla.
Lei allora gli spiegò la situazione, di come l'avevano invitata a Nuova Roma di come lei avesse stupidamente accettato l'offerta.
Gli chiese di farle una visita così da poter provare agli altri che era troppo debole e con i vasi sanguigni scarsamente ossigenati per poter affrontare un viaggio di quella portata.
Il figlio di Apollo la visitó e quando tornó con i risultati stava sorridendo. Buone notizie - mi dispiace Annabeth, ma dalle analisi che vedo puoi tranquillamente partire -
Oh no, cattive notizie...
Lei si afflosció - oh, Stige, dici sul serio? -
Will annuì, non potendo smettere di sorridere - si, sei stabile e non dovresti correre alcun pericolo -
- e allora perché stai sorridendo? Sono felice che la mia sofferenza ti allieti la giornata -
- sto sorridendo perché sei talmente disperata da giocarti la carta "salute precaria" -
L'aveva beccata, maledetto.
Annabeth balzó giù dal lettino e gli si appiglió al braccio. Decise di giocarsi la carta della pietà - ti prego Will dì a Nico e Hazel che non posso andare -
- perché non vuoi andare dai romani? Pensavo ti piacesse quel posto. Sai per... l'architettura e... l'architettura -
Annabeth si staccó da lui e fece un ampio gesto con le braccia - innanzitutto ci sono vari di tipi di architettura. E poi... beh... ci sono le persone... e Reyna... e molte domande -
- sarei stupito del contrario - scherzó Will.
La ragazza abbassó le braccia - sai cosa intendo -
Il figlio di Apollo estrasse una penna stilografica dal taschino del camice bianchio e inizió a scrivere qualcosa sul foglio delle analisi - devi farti coraggio, Annabeth. Lo sai che sarebbe successo, era solo questione di tempo -
- ma io non voglio andarci - si lamentó Annabeth come una bambina - digli che sto male... o che sto per morire -
Will non smise di sorridere - sai che non posso -
Annabeth assunse una posa svenevole - ma io... - fece un finto colpo di tosse -.. sto per morire, Will, ti prego -
- morire? Esagerata - Will ripose la penna - domani vai con i ragazzi al Campo Giove - le diede un buffetto sul naso - e ti comporti come si comporterebbe la vecchia Annabeth -
Lei fece una smorfia e storse il naso - La vecchia Annabeth non esiste più. Adesso c'è solo... Annabeth -
- sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di ricoverarti in manicomio - rispose il figlio di Apollo uscendo dalla saletta con la ragazza di seguito.
I suoi occhioni grigi di illuminarono di speranza
- allora fallo! -
Lui si voltó a guardarla - stavo scherzando, Annabeth -

Tʜᴇ ᴏᴛʜᴇʀ sɪᴅᴇ |Percy Jackson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora