Quando quella mattina fu svegliata dai raggi solari, maledisse il sole per essere così luminoso.
Maledisse anche Apollo (decise che gli avrebbe scritto una lettera in cui gli consigliava di impostare la manopola del sole su "bassa intensità).
Riuscì a strisciare fuori dal letto e a vestirsi. Annabeth sbuffò quando incrociò il suo riflesso nello specchio del bagno: non era cambiata, era sempre lei. Sempre la stessa Annabeth scheletrica e pallida del giorno precedente. Distolse in fretta lo sguardo.
E quel giorno le giravano particolarmente. Quando uscì dalla cabina tredici dovette mettersi gli occhiali da sole per non rimanere accecata (maledetto sole!). Tiró su il cappuccio della felpa e camminó verso il molo con le mani nelle tasche e lo sguardo basso.
Aveva la vaga sensazione che qualcosa quel giorno sarebbe andato storto.
Come ci sarebbero arrivati al Campo Giove? Niente Argo II, niente Arion né Blackjack, niente auto né furgoncino del Campo...
L'unica possibilità era che Nico li teletrasportasse a Nuova Roma. Ma non era un'opzione contemplabile.
Mentre continuava a rimuginare sul loro mezzo di trasporto, arrivó al molo e quello che vide le tolse letteralmente il fiato.
Sbatté le palpebre più volte per assicurarsi che non fosse un miraggio.
No, doveva essere un miraggio.
Quella non poteva essere l'Argo II.
Si ricredette quando vide Jason volare per fissare le vele all'albero maestro e Piper sistemare le baliste.
Era veramente la loro nave! Quasi le venne da ridere.
Con i suoi sessanta metri di lunghezza, lo scafo rivestito di bronzo, le balestra montate da prua a poppa e le due baliste rotanti al centro, l'Argo II brillava sotto i raggi del sole, scintillante e in forma come non mai.
Manca qualcosa, si disse Annabeth osservando meglio la nave.
La triremi greca sembrava più equipaggiata e molto più sofisticata della precedente. Leo doveva essersi dato molto da fare.
Fece scorrere lo sguardo lungo la nave, da prua a poppa, finché non trovó quello che cercava.
Non c'era la testa di Festus a fare da polena, ma bensì una normale sirena rivestita da qualcosa che sembrava oro imperiale, bordata di bianco perla.
Sentí qualcuno a fianco a sé.
Leo si rese conto che Annabeth stava fissando la sua creazione confusa, e scoppiò a ridere - mentre eri in letargo, ho iniziato a costruire un'altra nave perché sapevo che ci sarebbe tornata utile. Grazie a Jason, Percy e Frank ci è voluto meno tempo - sorrise orgoglioso - Ti presento, L'Argo 2.0 -
Annabeth si voltó verso di lui, e il figlio di Efesto rabbrividì. Non l'avrebbe mai chiamata in quel modo.
Poi attraversó il molo e salì sulla nave. Appena ci mise piede sopra, sentì le vecchie emozioni e i vecchi ricordi che tornavano a galla.
Si appoggió con i gomiti al parapetto, senza dire una parola. Faceva uno strano effetto non avere più l'inquietante testa di Festus che girava il collo a 360°, ma la sirena faceva fare bella figura al resto della nave.
Se Gea non si fosse destata, molte persone buone sarebbero ancora vive.
Una lacrima le scivoló giù dalla guancia.
Un'ombra le scivolò accanto, furtivamente - ehy -
Annabeth si affrettò ad asciugarla con il dorso della mano - ciao Nico -
Si appoggió anche lui al parapetto - a cosa stavi pensando? -
- come fai a sapere che stavo pensando a qualcosa? -
Nico le rivolse uno sguardo scettico - posso chiaramente vedere le rotelle del tuo cervello girare come matte -
Aveva ragione. La conosceva. Probabilmente anche lui aveva avuto quello sguardo perso quando era più piccolo.
Poi ci fu qualche minuto di silenzio, rotto solo da Jason e Piper che gridavano a Leo di muoversi a fissare la cima dell'albero maestro.
- stavo pensando a Bianca - disse ad un tratto Annabeth.
Nico si irrigidì ma non incroció il suo sguardo
- davvero? E come mai? -
Lei si strinse nelle spalle - non lo so. Pensavo a quanto la vita fosse ingiusta. Soprattutto con chi proprio non se lo merita -
Bianca era morta ancor prima che Annabeth potesse conoscerla.
Era andata in spedizione con Percy, Talia e Zoe ed era morta schiacciata da un automa.
Annabeth non aveva pianto per lei, perché non aveva mai avuto la possibilità di conoscerla, sapeva soltanto che prima di morire si era unita alle Cacciatrici di Artemide. Ma se pensava che era sua sorella...
- Le saresti piaciuta - disse piano Nico.
Annabeth tentó un sorriso - dici? -
Il figlio di Ade annuì - mi ha rivelato che le stavi simpatica. Credo che se fosse qui adesso, direbbe la stessa cosa -
Annabeth iniziò involontariamente a piangere. Lunghe lacrime le sgorgarono dagli occhi, mentre il suo corpo veniva scosso da singhiozzi quasi incontenibili.
Si voltó verso il fratello, tutto d'un tratto preoccupato per il suo improvviso cambio di umore
- Nico, non voglio andare -
Il ragazzo le prese le mani - perché? -
Lei scosse la testa - non sono pronta, combinerò solo disastri se mi portate laggiù. Non riesco a controllarmi, non voglio fare del male a nessuno - si guardó attorno allarmata - portami via da questa nave, ti prego, prima che sia troppo tardi -
A quel punto Nico, le prese il viso tra le mani. Annabeth pensó che tra i due, il maggiore sembrava lui - non devi avere paura. Io e Hazel saremo accanto a te. Perché non ce ne hai parlato prima? -
- Hazel era così contenta - singhiozzó - non volevo deluderla -
- ma lei non è delusa - cercò di tranquillizzarla Nico
- Hazel ti vuole bene, Annabeth, lo sai, non potrebbe essere arrabbiata con te neanche se volesse -
Nico le tolse gli occhiali da sole e le asciugò le lacrime - è bene essere preoccupati, sai? Significa che ti importa. Ma non devi tormentarti perché sia io che Hazel sappiamo che alla fine andrà tutto bene, d'accordo? Te sei una persona buona, Annabeth. Tutti noi lo sappiamo. L'unica che non lo sa, beh...sei tu -
La semidea si asciugó le lacrime in eccesso - Okay. Va bene. Farò un tentativo - ma non ci credeva fino in fondo.
Nel giro di qualche minuto erano tutti a bordo: Leo era ai comandi; Jason e Piper sotto coperta; Percy e Frank erano seduti sul ponte che stavano parlando di qualcosa che, date le loro espressioni, doveva essere molto serio.
Hazel si era avvicinata a lei e Nico - ho mandato un messaggio Iride a Reyna dicendole che stavamo partendo adesso. State bene voi due?-
Annabeth riuscì a tirare fuori un sorriso decente - si, tutto bene -
La loro conversazione fu interrotta dalla voce di Leo Valdez che, attraverso il megafono, risuonava più come il rullo di un tamburo - Bene gente, allacciate le cinture. Siamo in partenza! -
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Tʜᴇ ᴏᴛʜᴇʀ sɪᴅᴇ |Percy Jackson|
FanficL'oscurità. L'oscurità è ovunque, si diffonde dappertutto come inchiostro rovesciato su pagina bianca e, se non hai niente per cui vivere, ti afferra nelle sue grinfie e non ti lascia andare facilmente. Questo è esattamente quello che è successo a...