Capitolo 14

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Sospiri nel silenzio. Era la sola cosa che si poteva udire in quel momento, o almeno fino a quando Nicolas sventatamente non fece una mossa sbagliata...

"Ciò che succede a noi non sono affari che ti riguardano"

Nell'aria riancheggiarono queste parole, dette in modo freddo e tagliente, seguite subito dopo da un silenzio interminabile.
Con il fiato sospeso, Nicolas fece un passo indietro appoggiandosi sulla moto e portandosi la mano sul volto in modo esasperato, sentiva gli sguardi di tutti bruciare sulla sua pelle e ciò non fece che peggiorare la situazione.

Dopo forse interi minuti, ciò che ruppe il silenzio fu Nelson, che senza dire una parola rientrò in macchina e se ne andò, lasciando il resto del gruppo immerso nei propri pensieri, con solo il rumore della macchina affievolirsi sempre di più.
Dopo questa scena qualcosa era cambiato, tutti sentivano questa sensazione ma non sapevano spiegarsi cosa fosse.

"La prossima volta fatti i cazzi tuoi e non dire una parola." Cesare si avvicinò a Davide quasi con fare minaccioso dicendo quella frase forse troppo duramente, ma in quel momento era l'ultima cosa che gli importava. Nicolas e Dario bloccarono Cesare, mentre Francesco si parò davanti a Davide.

Questo sbuffò infastidito dal comportamento esagerato dei suoi amici, sapeva che il più delle volte Cesare non lo faceva di proposito ad innervosirsi per così poco, d'altronde faceva parte del suo carattere, sapeva che dopo pochi minuti come di routine dopo essersi calmato sarebbe venuto a scusarsi per il suo atteggiamento, per cui anche lui come Nelson lasciò perdere e dopo aver salutato velocemente gli altri ragazzi se ne andò.

Francesco si soffermò a guardare i tre ragazzi davanti a lui, in particolar modo Nicolas.
"E tu? Vuoi mandarci a fanculo?" disse con fare seccato Dario incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo.

Francesco senza badare alle parole del più grande, notò Nicolas ancora appoggiato sulla moto avere uno sguardo di colpevolezza rivolto verso il basso, il ché quasi gli chiuse lo stomaco. Vedere il ragazzo più sorridente del gruppo in quello stato lo faceva stare male, doveva ammetterlo.

"Domani risolveremo tutto, state tranquilli. E non provate a non presentarvi a casa di Nelson o non risolveremo mai la questione." chiarì Francesco appoggiando una mano sulla spalla di Nicolas per cercare di tranquillizzarlo un minimo.
Nicolas alzò lo sguardo puntantolo negli occhi del biondo e sorridendo a stento lo ringraziò con voce flebile.

Quando al parcheggio rimasero solo Dario, Cesare e Nicolas, l'atmosfera sembrò pian piano tranquillizzarsi o forse solo per Cesare e Dario.
"Possiamo vederci a casa mia un'altro giorno per favore? Sono stanco e vorrei riposare un po'.." disse Nicolas ai due ragazzi cercando di sorridere anche solo di poco per far capire che fosse tutto apposto.

Anche se leggermente sorpresi, i due in un momento come quello -sopratutto dopo ciò che era successo- potevano capire Nicolas, mettersi contro Nelson non era mai una buona idea, tenendo conto del carattere difficile che assumeva anche nei giorni successivi dopo episodi come questo.

"Nic non farti paranoie per ciò che è successo oggi, come ha detto Francesco cercheremo di risolvere tutto domani a mente fresca, va bene?" Nicolas annuì alle parole di Cesare, che in qualche modo stavano riuscendo a calmarlo quanto bastava.

"Sei sicuro di poter tornare a casa così? Se non te la senti ti possiamo accompagnare noi lo sai no?.." disse Dario preoccupato e guardando quanto fosse realmente stanco Nicolas.

Questa semplice frase fece stare meglio Nicolas, pensando che anche in brutti momenti come questi le due persone più importanti della sua vita restavano al suo fianco preoccupandosi di lui.
"Si tranquilli, è okay, grazie per preoccuparvene"

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