Two Wounded Minds In One Heart|| L.S

1º CAPITOLO

Sangue. La paura mi inebria la vista, non vedo nulla se non lei, lì per terra, in mezzo ad una pozza di sangue.

Perché mamma? Perché te ne sei andata così presto? Abbiamo bisogno di te, io ho bisogno di te, come farò senza te che mi alzerai quando cadrò dalla bicicletta? E chi mi medicherà le ferite? Troppe domande per la testa, non so che fare, tremo nonostante sia agosto.

Non so da quanto sia qui a rimurginare sul fatto che sarei potuto essere qui con lei, magari non sarebbe successo; magari lei ora sarebbe qui a dirmi di aver fatto troppo tardi e di correre subito in bagno a farmi una doccia per la cena, sarebbe qui a riempirmi di domande sul perché avessi fatto ritardo e con chi, soprattutto. Sento in lontananza il rumore delle sirene, luci troppo accese, le guance rigate dalle lacrime..

Rosso, blu, rosso, blu e ad un tratto solo il nero.

Mi sveglio, sudato, guardo l'orario e sono le  3:45, ennesimo incubo.. ennesimo ricordo. Vado a controllare che le mie sorelline stiano bene e fortunatamente le trovo dormienti nei loro letti, tranne Lottie. Quella ragazza mi farà ammattire, la chiamo al cellulare pronto a farle una ramanzina...

"Lottie dove cavolo sei? Ti rendi conto di che ora siano? Cosa ti salta in mente? Vuoi farmi morire d'ansia?"

"Calma Lou, sono fuori la porta" mi dice tra un singhiozzo e l'altro; mi scaravento alla porta e mi ritrovo mia sorella distrutta, con le lacrime al viso. So che non vorrà parlarne quindi l'unica cosa che faccio è abbracciarla forte, quasi come se non sentisse che io sia lì e che le mie braccia saranno sempre aperte per confortarla.
Sto per chiederle cosa è successo quando lei mi spiazza con "Perché se n'è andata Lou?" aumentando il rumore dei singhiozzi e iniziando un pianto più disperato.. Già mia cara Lottie, lo vorrei sapere anch'io. Vorrei dirle che io sono qui qualora lei avesse bisogno di parlarne, ma come potrei se nemmeno io sono andato avanti? Sono troppo distrutto e finirei col distruggere anche lei, così come distruggo sempre tutto. La prendo in braccio e la porto a letto, finché non si addormenta con me al suo fianco. "Andrà bene, andrà tutto bene" le sussurro all'orecchio e me ne vado, non prima però di averle lasciato un dolce bacio sulla nuca.