Operazione 0: 3 settimane

10 3 0
                                    

"Dal governo egiziano importanti novità: Assad Al-Baher ha dato il via all'intelligence per cercare il capo della rivolta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Dal governo egiziano importanti novità: Assad Al-Baher ha dato il via all'intelligence per cercare il capo della rivolta."
"Notizia a dir poco splendida. Ora se non ti dispiace, esci"
"Certo, Tecnocratico,me ne vado"
"Bene, ora parliamo di affari: in Russia, quei bastardi dei ribelli sono stati...sistemati?"
"Certamente. Sono stati tutti chiusi in camere incendiare e uccisi all'istante: 1.5 milioni di ribelli andati in fumo."
"Ho appena saputo di quello che accade da quelle scimmie barbariche. Riusciranno gli Egiziani, unica forma degna della Tecnocrazia date le loro Piramidi, a trovare il Leader Africano?
"Devono. Non possono fallire."

///////////////////////////////////////////////////////////

Namir si Svegliò quel giornò e annunciò di voler lasciare il lavoro. Svuotò i suoi arredi e inziò a far spazio a carte e piani digitali per poter elaborare una tattica semplice e funzionale. Non era di certo un'esperto ma era tutto quello che aveva da offrire. Bussarono alla porta di casa: vide dalla finestra ed era Isacco.
"Ciao Isacco, che mi racconti?"
"Stanotte  si cambia luogo, prendi questo, vai qui. Ci sarà una cosa speciale"
Namir pensava bene che fosse il momento di una convocazione per decidere assieme come attaccare fra 3 settimane. Si pose ben pochi problemi su ciò, e si allenò per elaborare un buon piano e una formazione veloce e compatta, che doveva mantenere una buona potenza di fuoco. Con le tecnologie che aveva nemmeno troppo complesso,in teoria. Basteranno 3 settimane di allenamento? Non lo sapeva ma voleva tentare.
Quella sera si recò al luogo, ma ad aspettarlo vi era la Afrikaans Kontrollleuchte:

Androidi controllati da un'alto commando che rapirono Namir: Isacco era la spia ed era a capo delle operazioni rispondendo al diretto comando di Assad Al-Baher

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Androidi controllati da un'alto commando che rapirono Namir: Isacco era la spia ed era a capo delle operazioni rispondendo al diretto comando di Assad Al-Baher. Si avvicinò a uno dei robot, e disse
"Pft, questo lavoro solo io potevo farlo. Ora, portatelo ad El Cairo. Io ho una missione da concludere qui."
Namir fu quindi preso e iniziato a portare.
Isacco si presentò a quella grande riunione a cui anche Namir doveva partecipare: c'erano tutti i rappresentati dei 2.500 battaglioni, 5 mila dei plotoni e 15 mila dei gruppi di fuoco della città e  30 mila corrieri, oltre 3 milioni di persone nel loro esercito cittadino. Le città totali contavano assieme un totale di 25 milioni di ribelli fra esercito corrieri e logistica. "Allora, la capitale ha 500 milioni di persone: il Settore  0 sarà difficile da colpire, il piano  elaborato è dividere in 5 gruppi il nostro esercito, rispettivamente 2 assalto, 1 aviotrasportato, 1 corotorizzato e 1 supporto  aviocorazzato." Disse Ruben. Talal si accorse della mancanza ingiustificata di Namir. "Chi ha visto Namir?"
Isacco rispose "Io, signore. Mi ha detto che si sentiva poco bene"
Ruben guardò sospettoso Isacco e poi disse: "Bha,andiamo avanti col piano. La Nostra città ha avuto questi ordini di divisione, gli operatori delle altre città attaccheranno dopo di noi che dobbiamo trainare l'operazione. Abbiamo anche l'esercito più numeroso, ricordate."
Nel frattempo che Ruben continuava il discorso, Talil sapeva bene che fra i corrieri ci fossero varie spie. Prese un lancia fiamme tascabile e si recò fuori , aspettando che le varie spie uscissero dopo che gli interessi fossero stati appuntati. I primi fra uscire fu proprio Isacco: Talil si avvicinò in modo subdolo e poggio sulla sua spalla il braccio ed enunciò: "Ehhh Isacco, sei pronto? Fra 3 settimane ci sarà  il grande giorno.."
Isacco entrando nella parte  disse:
"C-certo signore, lo ricordo bene perché sarà anche il mio giorno di paga" disse ridendo
"Ah si, approposito, Isacco. Dove mi hai detto che era Andato Namir?"
Isacco iniziò a capire: sapeva tutto. O forse non era così? Non voleva essere avventato.
"Sai, Isacco. Namir era uno dei pochi che sapeva il nostro nome...mi interessa sapere dov'è, a casa?"
Ancora troppo vago. Isacco non sapeva se aggredire Talil o meno
Isacco quindi rispose: "Certo signore"
"Vieni con me  e andiamolo a trovare, vieni anche tu Isan!" Gridò. Isan accorse,era li fuori a fumare.
"Certo boss, andiamo"
Isacco oramai aveva capito: andavano uccisi tutti e due, assieme a Namir. Inviò una richiesta da aiuto con una frase che era fra quelle pre impostate per far partire dal robot usato per le video registrazioni un segnale di allarme. Ricevuto una pattuglia della Egypy Kontrollleuchte si diresse verso la sua posizione entrando nel territorio africano illegalmente. Questo diede inizio a una serie di escalation, da parte di Mulak verso Assad Al-Baher, quella sera stessa che chiamò il presidente egiziano per spiegazioni. Nel frattempo Isacco era sempre più vicino a una crisi. Due dei più importanti membri della rivoluzione globale erano li vicino a lui, non sarebbe riuscito ad affrontarli. Isan stava dietro Isacco e a un certo punto, dopo un cenno di Talil, decise di  intervenire: prese una micropistola  e Isacco se ne accorse, prendendo un coltello da lancio che ficcò prontamente nella pancia di Talil, vicino a Isacco. Isan in preda al panico sparò quindi a Isacco, prendendolo direttamente  nei polmoni. Talil era stato ferito gravemente e dopo che Isan, impaurito, lo prese fra le braccia e iniziò a tamponare la ferita, tornando verso il covo per chiedere aiuto. Namir nel frattempo iniziò  a pensare. A pensare quanto la sua scelta sia stata pessima... quella di aiutare dei rivoluzionari..o che, o che fosse proprio questo il senso di libertà per cui si battevano? Poter dirla o pensarla diversamente senza essere bollati come criminali, era questo? Namir tuttavia era ancora rinchiuso, i suoi pensieri rimanevano nell'aria.
Si crogiolava su se stesso, rannicchiato.  Isan, che teneva con sé Talil, sfondò con un calcio la porta di ingresso della sede di riunione urlando al disastro: tutti videro Talil sanguinante, Namir rapito e il segnale di allarme della Egypy Kontrollleuchte attivo. Ruben, turbato da quella visione, urlò di potare il kit medico e l'adrenalina e tamponare al più presto la ferita.
"CAZZO,muoversi,muoversi! Nuovo piano, seguite verso l'Egitto i convogli con metà esercito, l'altra metà stazionerà qui e avviseranno i corrieri le altre città di venire qui, io nel frattempo avviserò tutti gli altri capi della novità. Scattare!" Ruben spense il sigaro che teneva sempre in bocca e andò a fare il suo giro di chiamate.Nel frattempo per l'irruzione delle truppe segrete egiziane nel governatorio Mulak contattò repentinamente lo stato Tecnocratico Egiziano:
"Assad, ora che cazzo è questa storia! Sono affari del governatorio, non tuoi!"
Assad fece un grande sospiro, agitando la testa.
"Ahh, Mulak Mulak. Sai che nelle nazioni europee ti odiano tutti vero?"
Malik era confuso. Questo che significava?
"Non c'entra un cazzo, Assad! Non è compito-..."
Assad gli disse una sola frase, prima di spegnere l'ologramma.
"Che ho il permesso di violare la sovranità, e che tu verrai presto tolto dal tuo trono di merda."
Malik si accasciò a terra. Nervoso, si alzò e tirò calci alla sua scrivania, che si chiuse.
Ruben si muppe a fare tutti i giri di chiamate: le città erano turbate, non tutte volevano  seguire il repentino cambio e molte quindi decisero di non intervenire e di dare la disponibilità per il piano che sarebbe avvenuto fra 3 settimane. Le poche, le più piccole e vicine, che accettarono di aiutare si recarono frettolosamente li. Ruben andò da Talil, sanguinante e pieno di bende. Sembrava molto grave la situazione, Ruben si inginocchiò a lui e gli disse piangendo: "non..n-non mi lascerai adesso"
Talil lo guardò e disse a voce bassa: "n-no. Non lo farò stupido figlio di puttana..hah"
I due risero,fra lacrime di gioia e di rabbia. La situazione si stava incrinando: i veicoli speciali dell'egitto avrebbero portato via Karim prima, e non ci volle molto per capire che l'esercito inviato alla posizione di Isacco sarebbe arrivato a contrastare quello in movimento verso Karim. Per questo Ruben volle aumentare l'esercito ed era indeciso se provare o meno a radere al suolo la città, conquistandola. Era una delle notte cruciali: mentre  il mondo dormiva, il mondo implodeva. Narim era sempre più nervoso, ma non poteva  fare niente se non pregare. Era una pratica in disuso, dio semplicemente non esisteva ma quella forza, quella speranza, quel bagliore lieve e morente in un eterno buio serve a tutti. Quella era la fede: quando qualcosa non può andare peggio, tu prega che le cose migliorino. La speranza era l'ultima a morire anche per Kamir, perché la penultima cosa a morire sarebbe stato lo speranzoso ovvero lui.
Tuttavia, Ruben si consultò anche con Talil nelle ore successive: in quella notte nessuno dormì, e presto i soldati delle altre città piccole arrivarono, dando nell'occhio dell'Afrikaans Polizei avvisando l'esercito. Ruben pur scegliendo la via non aggressiva, furono le manerie aggressive a venire da lui.

Behind the HumanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora