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Restai per tutto il tempo a parlare con Jungkook. Parlare era un eufemismo, per quello che mi riguarda. La maggior parte del tempo restammo in silenzio a fissarci le labbra.

Erano così vicine che il pensiero di toccarle mi arrivò, forse per questo mi allontanai di scatto e andai a sedermi vicino a Jimin, che stava dormendo beato nel letto con Yoongi che lo fissava.

«Forse dovremo tornare a casa»
Parlai, senza indirizzare la frase a nessuno in particolare, ma mi rispose Yoongi.
«Sicuro di riuscire a portarlo a casa? Vuoi una mano?»
Guardai prima Jimin, poi Jungkook e Yoongi.

Saranno state le due del mattino, fuori il buio più totale, Jimin ubriaco marcio e io non riuscivo neanche a tenermi in piedi.
«Se non vi crea disturbo» a quella mia frase Yoongi scosse la testa e richiamò Jungkook, che fissava le stelle fuori dal bancone.

Yoongi si offrì a portare il rosa in braccio suo, e mentre stavo per scendere le scale, bene aggrappato alla ringhiera, un braccio mi cinse la vita e mi sollevò di poco, percorse velocemente i gradini mancanti e poi mi riposò a terra sempre tenendo un braccio ancorato alla mia vita.

Il mio cuore aveva iniziato a battere e più lo guardavo più sentivo il respiro mancarmi. Jungkook era di una bellezza unica e i capelli che li ricadevano sulla fronte sudata lo rendevano ancora più bello.

«Cosa guardi Taehyung?» chiese, avvicinando la sua bocca al mio orecchio mentre passavamo in mezzo alla folla per raggiungere l'uscita.
Le mie guance si colorarono di rosso e feci finta di non sentire, avrei dato la colpa alla musica.

Raggiungemmo la macchina di Yoongi e per un attimo mi passò in testa l'immagine di Namjoon, ma non ci diedi peso.
Che amico di merda che sono.

Salii in macchina nei sedili posteriori e poi Yoongi mise il corpo di Jimin steso con la sua testa nelle mie gambe.

Iniziai a passargli una mano sui capelli, riposando la mente e il corpo a sentire il suo respiro regolare e il suono della pioggia, che era iniziata a scendere da pochi secondi inaspettatamente, che batteva contro i finestrini.

* * *

Aprii gli occhi e sbadigliai, portando un braccio sopra di essi a causa della luce del sole che penetrava dalle finestre. Sbuffai arrabbiato con me stesso, avrei dovuto abbassare le tapparelle la sera precedente.

Chiusi di nuovo gli occhi e poggiai meglio la testa sul cuscino, voltandomi di lato.
Mi alzai di scatto quando sentii un odore diverso dal mio ma mi maledii quando una fitta alla testa mi colpí.
Aspettai diversi minuti prima di rialzarmi di nuovo, e il panico prese possesso di me quando non riuscii ad associare di chi fosse la camera in cui mi trovavo.

Voltai lo sguardo e vidi sull'altro letto dei ciuffi rosa uscire dalle coperte, sospirando.
Mi guardai intorno notando come, quella stanza, era identica alla nostra solo con disposizione, oggetti e colori diversi. Ero al dormitorio della scuola ed ero sicuramente in camera di Min Yoongi.

Lo capii sia dai ricordi che mi ritornarono in mente sia sulla foto appesa sopra al muro del letto dove Jimin dormiva.
Mi chiesi di chi fosse questo letto e dove avessero dormito i due ragazzi, quindi scossi Jimin per le spalle e aspettai vari minuti prima che il rosa si svegliasse.

Cautamente aprimmo la porta della stanza, trovandoci subito in un salottino ben arredato con tante piantine grasse su ogni superficie.
Erano botanici per caso?

Proseguimmo in avanti e feci scorrere la porta, aprendola, e trovandomi in cucina. Lì trovai Yoongi che fissava il telefono e quando si accorse di me mi sorrise.
«Caffè?» io scossi la testa, ma lui lo preparò lo stesso dopo che Jimin fu entrato in cucina e lo avesse chiesto.

Lo vedevo, come si guardavano, quindi dissi a Yoongi che andavo in divano per lasciarli soli.
Quando arrivai là presi un colpo. Le coperte si erano mosse, segno che sotto di esse c'era qualcuno. Probabilmente il compagno di stanza di Yoongi.

Il corpo si mosse più del dovuto facendo uscire un braccio dalle coperte e anche la sua faccia. Rimasi immobile a fissare la figura eterea di Jungkook mentre dormiva.
Mi avvicinai di più a lui e senza sapere il perché gli passai una mano sui capelli, constatando quanto fossero morbidi.

D'un tratto la mia mano fu bloccata dalla sua, facendola intrecciare, e sorrisi di scatto una volta che lui aprì gli occhi.
«Buongiorno fiorellino, dormito bene sul mio letto?»

***

buon pomeriggio fiorellini🌻

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