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Aprii gli occhi e tutto quello che vidi fu una maglia grigia. O meglio, la mia maglia grigia addosso a jungkook che dormiva ancora nel mio letto con un braccio sotto il mio collo e l'altro a stringermi la vita.
Alzai la testa e vidi la sua guancia schiacciata sul cuscino e la sua bocca leggermente aperta, che dopo varie riflessioni baciai io per la prima volta.

Non volevo togliermi da quella posizione, e potevo anche rimanere così perché era domenica e non avevo niente da fare. Ma avevo fame e il cibo viene prima di tutto.

Cercai di fare il più piano possibile, ma ero ancorato tra le sue muscolose braccia. La mia pancia brontolò e in uno scatto rotolai nel letto fino a finire al bordo, rischiando di cadere. Un mugolio uscì dalle sue labbra, che poco dopo si serrarono.
A passi lenti oltrepassai il letto, diretto verso la porta, ma una voce, la sua, mi fermò.

«dove vai?» disse con una voce impastata nel sonno, sempre fermo nella stessa posizione di prima.
«uhm, ho fame»
«mmh, anche io» biascicò, poi si girò verso di me.
«cosa ti preparo?»
Lui non mi rispose, anzi, mi chiese di venire più vicino a lui e lo feci. Mi afferrò il volto con le mani, con ancora gli occhi chiusi, e mi stampò l'ennesimo bacio sulle labbra.
«questo mi basta. Anzi no, ne voglio ancora» e riprese a darmi tanti piccoli baci a stampo finché il mio stomaco brontolò per l'ennesima volta e io mi allontanai da lui.

Mentre stavo scaldando il latte le sue braccia mi avvolsero la vita e il suo mento si poggiò sulla mia spalla, facendomi il solletico con alcuni ciuffi di capelli che ricadevano sul mio collo. Ci posò un bacio sopra e poi si staccò, andando a sedersi sul tavolo.

Una volta finiti i pancake, che per la cronaca non erano venuti fuori malissimo ed erano addirittura buoni, gli misi in due piatti ed uno lo posai sotto al naso del corvino.
«dormito bene?» chiesi, bevendo un goccio di latte caldo.
«con te si dorme sempre bene, anche se ti muovi troppo e mi tiri calci».
Lo guardai male e gli puntai la forchetta contro, per poi riprendere a mangiare sotto il suono della sua risata.

Decidemmo poi di uscire e andarci a fare una passeggiata nel parco lì vicino.
Mi vestii con dei semplici pantaloni della tuta con una maglia a righe e una felpa nera sopra. Prestai dei jeans al corvino ma aveva le gambe più toniche delle mie quindi gli diedi quelli di jimin, ma anche quelli gli andavano un po' corti. Quindi passammo per la sua camera e ci venne ad aprire il rosa con ancora gli occhi assonnati.

«alla buon ora!» abbracciai il mio migliore amico di getto che mi posò una mano sul culo premendo forte. «ma che fai?»
«dovevo controllare se avevate fatto sesso o meno. Perché ti sei lasciato sfuggire un occasione del genere?»
«perché quella ragazzina della vostra amica ci ha interrotti» parlò Jungkook con un tono di fastidio nella sua voce mentre entrava nella sua stanza uscendone pochi minuti dopo con una felpa e dei jeans neri.

«ma yoongi?»
«sta ancora dormendo» rispose Jungkook alla mia domanda. «okay, noi usciamo. Ci vediamo dopo jiminie?» il rosa annuì per poi chiudere la porta alle sue spalle una volta che fummo usciti.

Il vento mi scompigliava i capelli e due mani continuavano a fare pressione sulla mia schiena facendo così che l'altalena mi portasse più in alto.
Chiusi gli occhi, beandomi di quel silenzio piacevole, immerso nella natura.

Il parco dietro l'università era sempre vuoto. L'erba non veniva tagliata da almeno un anno e le giostrine erano sempre libere e vecchie, che stavano per cadere a pezzi. Tranne per quell'altalena.

«taehyung c'è un gelataio qua vicino, andiamo?» jungkook mi fermò tenendomi per i fianchi mentre io aprivo i miei occhi contrariato.
«Non ho soldi con me koo, e poi non ho fame» mi alzai dal mio posto e corsi verso lo scivolo, salendo le piccole scalinate e rimanendo incastrato mentre provavo a scendere. La risata di jungkook era l'unico suono che si sentiva e dio, com'era bella.

Glielo volevo dire, doveva saperlo.
«sei molto bello quando sorridi, koo. I tuoi denti da coniglietto mi piacciono ogni giorno di più» confessai, mentre con le mani mi alzai dal freddo metallo del gioco.
«ah si? Mi trovi bello, taehyung?»
«bellissimo» mi avvicinai a lui, guardandolo dritto negli occhi.
«io ti trovo meraviglioso. La nona meraviglia del mondo» fece scontrare i nostri bacini dopo avermi tirato verso di sé, posando un bacio sulla mia fronte.
«perché nona?»
«perché l'ottava sono io, ovviamente» ammiccò facendo l'occhiolino, per poi stringere la mia mano e guidarmi verso la gelateria.

***
mi ero scordata di pubblicare +
non avevo internet lmao

ᴡᴀʀᴍ ᴍɪʟᴋ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora