Dopo la mia lite con Macarena, nessuno osò aprire bocca per tutta la durata della cena. L'unica cosa che ogni tanto spezzavano il silenzio erano dei singhiozzi dovuti al fatto che stavo trattenendo le lacrime. Nessuno provò ad avvicinarsi, spaventati da una mia ipotetica reazione aggressiva, e se devo essere sincera non li biasimavo, ogni tanto anche io avevo paura di me stessa. Al terzo singhiozzo che cercai di soffocare, sentii la mano di Tokyo sfiorare la mia, facendomi irrigidire subito. Mi guardò con uno sguardo di compassione, quanto odiavo riceverne uno. Io accennai un sorrisetto di rimando, anche se in quel momento l'ultima cosa che avrei voluto fare era sorridere. Dopo un po' sentii che le lacrime sarebbero uscite da un momento all' altro, quindi mi alzai prima dal tavolo, e andai in camera mia, avevo bisogno di stare sola, anche se prima mi fermai un po' sulle scale, ero sicura che avrebbero parlato di ciò che era successo tra me e la bionda.*nel frattempo nella sala da pranzo*
"Poverina." disse Helsinki, che subito si guadagnò un'occhiataccia da Palermo che subito gli rispose.
"Helsinki ma parli sul serio? Quella donna è un mostro, ha spaccato il setto nasale alla nuova davanti a tutti, senza pensarci due volte. Avevano ragione quelli che dicevano che era una persona terribile." sentire queste parole mi fece male, nonostante sapessi benissimo che Palermo stesse dicendo la verità.
"Palermo, mi sa che non hai capito nulla di lei. Lei non è cattiva, è semplicemente distrutta dal dolore. Sono due cose diverse." disse Berlino difendendomi e subito Mosca, suo figlio Denver e Helsinki gli diedero ragione. Mi fece piacere che almeno alcuni non mi vedessero come un mostro.Dopo qualche minuto Tokyo si alzò rompendo il silenzio "Scusate, io vado a vedere come sta Cairo." in quel momento feci un salto, e mi diressi verso camera mia correndo. Dopo qualche secondo da quando arrivai in camera sentii bussare. Chiesi chi fosse per avere la certezza che fosse Tokyo, e quando ebbi la certezza che fosse veramente lei aprii la porta.
"Hey, tutto bene?" chiese lei mettendomi una mano sulla spalla. Io annuii con lo sguardo basso e la invitai ad entrare. Era l'unica ragazza coinvolta nella rapina oltre me, Saray e Macarena, quindi decisi di impegnarmi per avere un bel rapporto con lei.
"Vuoi parlarmi di cosa è successo con la nuova?" non volevo aprirmi con Tokyo, almeno non per adesso, non avrei superato un altro torto, ma decisi di fregarmene, e le raccontai la storia,partendo dal giorno in cui Maca arrivò in carcere, in modo molto riassuntivo, senza far trapelare le mie emozioni, anche se penso le abbia intuite. Tokyo ascoltò tutto il tempo, e subito mi asciugò una lacrima che mi scese sul viso quando le raccontai del nostro addio. La ragazza accanto a me mi abbracciò, io all'inizio rimasi immobile, ma dopo una ventina di secondi, iniziai a sciogliermi piano piano in quell'abbraccio. Dopo circa un minuto ci staccammo, e la mia nuova amica ruppe il silenzio parlandomi:
"Posso darti un consiglio? Dovresti parlarci con la biondina. Dal primo momento in cui è entrata ha iniziato a fissarti. Cairo, è cotta di te, fidati di me." ma cosa diceva? Se veramente Macarena mi amasse non mi avrebbe lasciata sola.
"Si vede lontano un miglio che prima della voglia di uccidervi, avete tantissima voglia di amarvi. E poi una spinta non fa male, è ovvio che la bionda stesse piangendo per il dolore psicologico e non per quello fisico. Si vedeva nei vostri sguardi la nostalgia dei vecchi tempi. " continuò Tokyo. In fondo aveva ragione, io ero arrabbiatissima con la bionda, ma perché la amavo. "E poi, passerete 7 mesi minimo insieme, prima o poi sarete costrette a fare pace." disse la ragazza sorridendo, contagiandomi. Dopo qualche minuto Tokyo uscì dalla mia camera, salutandomi e spiegandomi dove si trovasse camera sua, in modo che per qualsiasi cosa avrei saputo dove trovarla. Io la ringraziai, raramente qualcuno si era interessato così tanto a me.Appena rimasi sola pensai a ciò che mi era stato detto da Tokyo: veramente secondo lei Macarena era ancora interessata a me? Che avrei dovuto fare in una situazione del genere? Avrei dovuto parlarle dicendole che ero dispiaciuta? Fu una notte tormentata, che passai a piangere e a pensare a che cosa le avrei potuto dire. Alla fine decisi che il giorno dopo a colazione le avrei parlato con civiltà, e le avrei chiesto scusa, fanculo l'orgoglio.
Fu molto difficile addormentarmi, ma mi svegliai comunque molto carica. Mi preparai, più psicologicamente che esteticamente parlando, e poi scesi per la colazione. Mi preparai un caffè nella cucina, e poi andai in sala da pranzo, dove c'erano già praticamente tutti.
"Buongiorno." dissi io entrando in sala con lo sguardo basso, mentre tutti ricambiavano il saluto, tranne Saray. "Dopo dobbiamo parlare, non posso perdere anche te." lei annuì senza guardarmi negli occhi, però mi accontentai, era giusto che fosse arrabbiata con me. Dopo un po' arrivò anche Macarena con gli occhi rossi e gonfi, cazzo quanto odiavo vederla così.
"Barcellona." dissi io non guardandola negli occhi, ma facendo calare un silenzio tombale nella enorme stanza. "Scusami per ieri, ho agito senza pensare." Lei mi guardò con uno sguardo gelido che mi fece venire i brividi.
"Io ti perdono solo perché voglio che la rapina vada bene, non per altro. Comunque voglio che questa cosa ti sia di insegnamento, per cambiare il tuo atteggiamento del cazzo: se non fosse per i tuoi comportamenti, io e te vivremmo ancora insieme." disse lei con la voce che le tremava. Io annuii e basta, aveva del tutto ragione, e dentro di me ero felice perché sapevo che forse, con il tempo, la situazione tra noi due si sarebbe potuta sistemare. Alzai lo sguardo verso Tokyo e vi che mi stava sorridendo. "Te l'avevo detto." mimò lei con il labiale per non farci sentire dagli altri, io accennai un sorriso di rimando, e dopo mi alzai da tavola, per andare a farmi una doccia, alle 10 avremmo iniziato a studiare il piano, anche se io mi sarei dovuta incontrare una mezz'oretta prima con il Professore e Berlino, visto che eravamo i tre al comando della rapina. Mi diressi verso camera mia, e quando stavo per entrare in bagno, sentii bussare alla porta, andai ad aprire, e vidi la bionda con gli occhi pieni di lacrime.
"Posso entrare?" chiese lei. Io rimasi ferma 5 secondi a fissarla, una sua visita era l'ultima cosa che aspettavo. Alla fine la invitai ad entrare, ancora incredula, e lei si fiondò tra le mie braccia, cominciando a piangere. Aveva evidentemente un grosso peso sul cuore, e io volevo capire che cosa le stesse succedendo, così la feci accomodare sul letto, e iniziammo a parlare.———————
Ciao a tutti, eccomi con un'altro capitolo, meno drammatico di quello di ieri. Grazie mille per tutte le stelline e le letture, significa tantissimo per me💘
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no rest for the wicked
FanfictionDopo la rapina ai narcos messicani, Zulema e Macarena si dicono addio. E se le due si reincontrassero in una banda di criminali per organizzare insieme una rapina alla Zecca di Stato?