My beloved (oumami)

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In un killing game dove sono presenti personaggi di tutta la serie, Kokichi è riuscito a far arrabbiare così tanto Togami da beccarsi un pugno sul naso.

Third person pov
Appena udì la voce del ragazzo entrato nella bibloteca, Rantaro si girò, vedendo il volto di Kokichi luminoso e con tanta gioia come sempre. Lo stava per accogliere fra le sue braccia quando... il tutto era accaduto così velocemente. Togami aveva preso Kokichi, Ibuki era entrata in scena impaurita e poi agguerrita nei confronti del biondo (probabilmente era accaduto qualcosa fra loro due a sua insaputa). Cercò di calmare le acqua ma erano già usciti. O meglio, Togami e Kokichi, seguiti poi da Ibuki. Il viola, era stato un po' provocatorio ad esigere scuse da parte dell'altro Ultimate e, come risposta, aveva incassato un bel pugno. Rantaro, ovviamente, si affrettò e si avvicinò al violetto che, con una reazione delusa e infantile aveva affermato che gli avesse fatto effettivamente male. Dalla tasca prese la scatoletta con all'interno dei cerotti. Li portava sempre con sè per eventuali situazioni in cui richiedevano essi. Aprì il cerotto e lo poggiò lentamente sul naso del ragazzo.
"Andiamo a mettere un po' di ghiaccio? Diminuirà lentamente il dolore e questo bruciore che senti sul naso."
Lo disse con fare amichevole e dolce, accarezzandogli lentamente poi i capelli poi si alzò e mise entrambe le mani sui fianchi, voltandosi verso Byakuya.
"Era veramente necessaria la violenza Togami? Non credo che sia questo il modo giusto per farsi rispettare e penso che lo sappia anche tu. Non voglio fare ramanzine e soprattuto sono certo che non ti scuserai. Semplicemente..  pensaci su ok?" Nel mentre che parlava, si avvicinava a lui, poggiando alla fine la mano sulla spalla, sorridendogli.
"Credo nella tua forza mentale e nel tuo senso critico. Quindi fatti valere ok?" *
Dopo aver fatto avere contatto il suo dito sulla sua fronte, tornò dal ragazzo più basso, porgendogli la mano.
"Quindi, andiamo?"
Togami, nel frattempo, ascoltò le parole di Rantaro in silenzio. Quel ragazzo aveva il potere innaturale di calmare sempre la situazione. Probabilmente il suo Ultimate era qualcosa a che vedere con la pace...
"come mai, come mai è capace di tranquillizzarmi. Come mai adesso non ho più voglia di picchiare quel piccolo nano insolente  e maleducato di Kokichi?"
Questa domanda gli ronzava in testa mentre vedeva il verde avvicinarsi all'altro ragazzino. Si portò poi la mano alla spalla su cui Rantaro aveva appoggiato la sua mano e fece per pulirla. Non gli piaceva che qualcuno si appoggiasse a lui.
"Vedrò di fare come dici tu, Amami-chan."
Il biondo sorrise un poco, rimanendo sempre fisso, in piedi nel corridoio e lanciò uno sguardo di sfida a Kokichi.
"Con te non ho ancora finito. Potrò anche non usare più la violenza, ma non ti preoccupare. Troverò il modo di vendicarmi."
Nel frattempo Kokichi, con l'aiuto del ragazzo dai capelli verdi si alzò con e, con un sorriso, gli rimase vicino
"Grazie Amami-chan~"
Quando vide che Byakuya lo guardò male e gli fece anche una sottospecie di "minaccia", Kokichi fece al biondo la linguaccia, perchè si, ci aveva preso gusto a dargli fastidio ma, dato che non voleva essere picchiato di nuovo, fece dei passi più veloci in modo da non farsi prendere e, nel mentre, ne aveva approfittato prendendo la mano di amami-chan così da non lasciarlo indietro. Anche quando ormai erano distanti da Togami-chan, Kokichi continuò a tenere la sua mano in quella di Rantaro.
"Amami-chan, dov'è il ghiaccio?"
Lo chiese innocentemente, ma non con lo stesso tono da bambino che aveva usato con Togami-chan fino a poco prima.
Intanto, Rantaro, venne preso alla sprovvista nel momento in cui il più piccolo iniziò a correre. Quando ormai erano lontani dalla libreria, riprese  fiato. Posò lo sguardo su quegli occhi color ametista che brillavano di un luccichio ammaliante e intrigante. Si chiese come facesse un ragazzo, piccolo come Kokichi, ad avere così tanta energia anche poco aver ricevuto un pugno non da poco. Tornò sulla terra non appena il ragazzino gli porse la domanda e gli rispose subito.
"In cucina. Siamo un po' distanti quindi dobbiamo camminare un po'."
Parlando, accennò un sorriso, teneva un tono calmo e tranquillo. Continuando a camminare, fece poi intrecciare dolcemente le loro dita.
"Okie~"
Kokichi arrosò leggermente quando Rantaro intrecciò le dita con le sue, non era abituato a così tanto amore...
Dopo alcuni secondi, il violetto era ormai stufo di camminare quindi, per non annoiarsi, inziò a muovere il braccio che stava tenendo la mano di Amami-chan ma, dopo un paio di altri secondi, kokichi si annoiò nuovamente e si fermo alzando le braccia. In volto aveva un sorrisetto tenero e genuino, infatti sembrava un bambino.
"su!"
Non avendo voglia di camminare, chiese al ragazzo di farsi alzare così da essere trasportato come l'Ultimate Supreme Leader qual'è.
Rantaro notò subito come l'altro ragazzo avesse la soglia dell'attenzione molto bassa e come, soprattutto, aveva sempre bisogno di divertirsi. Gli sembrava un ragazzino beh, un po' viziato, ma a lui andava bene così. Dopo la richiesta dell'essere "trasportato", un risata uscì spontanea dalle labbra di Rantaro e, socchiudendo appena gli occhi per essa, sciolse la stretta delle loro mani, facendo qualche passo in più verso il piccolo leader, abbassandosi per dargli la possibilità di aggrapparsi a lui.
"Quindi, dritti in cucina?"
Lo chiese al più con fare dolce e da fratello maggiore, perché quasi gli ricordava le sue sorelle...
Kokichi, non esitò a saltare sulla schiena di Rantaro e, una volta aggrapatosi a lui, cominciò a ridacchiare perchè stava ricevendo molto amore da Amami-chan!!
"Yeyy~ in cucina nehehe~"
Il violetto ridacchiò per un'altro paio di momenti ed ogni tanto, durante il tragitto verso la cucina, se ne usciva con qualche barzelletta dato che ne sapeva un sacco

[Almost like a baby clown... Wait kokichi is a baby gay clown :⁰]

Ad un certo punto, il Leader, se ne venne fuori con questa frase:
"My beloved Amami-chan~, Amami-chan sei il mio beloved vero?"
Poi sorrise ampiamente dato che era curioso di sapere cosa l'altro potesse rispondere.
*Non annoiavano affatto quelle battute stupide o così tanto elaborate che quasi si stupiva che se le ricordasse tutte. Ad alcune rideva, altre non le capiva e, a maggior ragione, si divertivano a scherzarci su. Ma, appena udì quella domanda, il verde fece una faccia confusa e intenerita.
"Probabilmente ti sembrerà troppo seria come risposta, ma è meglio chiarire. Attualmente non appartengo  a nessuno." Nonostante ciò strinse il ragazzo a sè, mentre dalle sue labbra usciva una breve risata. La fortuna volle che fossero finalmente arrivati in cucina, così si abbassò per far scendere il ragazzino alla sua schiena con tranquillità, senza fargli e farsi male.
Kokichi rimase un po' deluso dalla risposta del ragazzo, però non ci fece nemmeno troppo caso anche perché alla fine solo lui si legava molto alle persone. Quando arrivarono davanti alla cucina e tornò con i piedi per terra, vi entrò con Amami. Non sapendo dove fosse il giacchio, cercò negli scomparti e nel frigo, ma pensò che magari non lo riuscisse a trovare perché troppo basso, quindi si voltò.
"Amami-chan sai dov'è il giacchio?"
A Rantaro dispiacque abbastanza quando vide la gioia negli occhi di Kokichi spegnersi. Forse era stato troppo diretto; ma meglio di mentire e farlo soffrire no? Entrò in cucina poco dietro Kokichi, cercando insieme a lui il ghiaccio. Lo prese e ridacchiò notando come l'altro non riuscisse a trovarne nemmeno uno. Chiuse il frigo e lo fece sedere su una sedia. Ne portò vicino un'altra, avvicinandola al ragazzo e vi si sedette sopra, con il petto premuto sullo schienale. [Rantaro passione: non usiamo le sedie normalmente]  Lentamente mise sopra al naso del ragazzo dai capelli viola il ghiaccio, poggiandolo e rimanendo fermo. Gli sorrise poi con fare amichevole; gli piaceva prendersi cura degli altri e in quel caso, il ragazzo di cui si stava preoccupando, era veramente carino e tenero. Rimase così, fermo a fissare la mano in cui teneva il ghiaccio, attento a non spostarla.
Quando Amami-chan trovò il ghiaccio, Kokichi si sedette sulla sedia e si mise a muovere le gambe dato che gli piaceva. Appena gli venne messo il ghiaccio sul naso, il viola come prima reazione fece un "ow" dato che era freddo che gli faceva ancora male dove aveva ricevuto il colpo ma, vedendo il sorriso di Amami, anche lui sorrise così da non farlo preoccupare e, soprattutto, perchè Amami-chan era tanto gentile con lui!
"Amami-chan comunque io non ti ho ancora chiesto qual'è il tuo ultimate.."
Continuò a guardare il ragazzo con lo stesso sorriso di prima, ma sembrava star diventando di una tonalità più rossastra sul viso... Magari per il ghiaccio o per la botta, ma forse anche per altro.
"Oh? Beh.. è difficile da spiegare. Non ricordo. Ho come.. un vuoto. Un enorme vuoto quando provo anche solo a ricordare cosa mi rende.. unico. Non .. ricordo il mio ultimate. Lo so che adesso non ti fiderei di me, è logico: chi si fiderebbe di un ragazzo che non ricorda nemmeno il suo ultimate?" Rantaro sorrise con fare malinconico, continuando a guardare la sua mano e tirando poi un sospiro pieno di angoscia. Entrava in un'area di disagio quando qualcuno lo chiedeva e, dopo aver poggiato il ghiaccio anche ai lati del naso del più piccolo, lo tolse.
"Non voglio mica gelarti il naso."
Avvicinò così le labbra al naso, dandogli un bacio sopra di esso delicatamente, allontanando il suo volto da quello del leader poco dopo.
"Così avrà un minimo di calore, no?"
Sorrise amichevolmente anche se, nel suo sorriso, poteva leggersi ancora un briciolo di malinconia.
"Ohh..capisco, immagino tu te lo debba ricordare ad un certo punto! E poi non posso non fidarmi di te, ti stai prendendo cura di me nehehe~"
Quando rispose, Kokichi vide che l'altro ragazzo era un po' malinconico però non poteva davvero farci molto, dato che dopo Amami-chan avrebbe potuto mentire.
Al momento del bacino sul naso, il violetto ci mise un po' per realizzare cosa fosse appena successo e, quando il suo cervello processò la cosa, divenne di un colore rossastro.
"Amami-chan"
Il ragazzino rimase letteralmente scioccato dal bacio ma, pensandoci bene, ridacchiò leggermente dato che il suo amico cercava solo di non fargli congelare il naso.
"Grazie Amami-chan nehehe"

*si ok, vi voglio bene. Amavo troppo le vostre role kokichz e -SoftShumai

𝕆𝕟𝕖 𝕊𝕙𝕠𝕥 𝕄𝕦𝕝𝕥𝕚𝕗𝕒𝕟𝕕𝕠𝕞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora