Capitolo 7: Steve Rogers

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Una cosa che non riuscivo a spiegarmi era il perché!

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Una cosa che non riuscivo a spiegarmi era il perché!

Perché dovevo ritrovarmi sempre in certe situazioni che, alla fine, finivano per mettermi in pericolo di vita.

Essere dei semidei non era già di per se cosa facile, ovviamente, ma aggiungere anche certi dettagli come ritrovarsi rinchiusi in una stanza e legati su una sedia, era un pochino scocciante.

Essere presi poi da dei mortali!
Non sono razzista verso gli umani, perché anche io sono metà umano, ma essere presi da un mostro o una divinità era un conto, delle persone comuni un altro!

Sospirai e cercai di liberarmi le mani per la quindicesima volta, e fallii anche alla sedicesima.

Sbuffai irritato e non mi toccò fare altro se non aspettare in silenzio.

<<Jason Grace>> pronunciò il mio nome un uomo robusto e biondo, che si sedette sulla sedia davanti alla scrivania in cui mi avevano legato.

Era alto, muscoloso e aveva un fascicolo di documenti in mano.

Mi limitai ad annuire, annoiato dalla situazione.

<<Steve Rogers>> si presentò.

<<Sai già il mio nome, quindi è inutile che te lo dica.>>

<<Hai solo diciassette anni, da quel che leggo qui>> mormorò guardando con attenzione il fascicolo.

<<Quasi diciotto>> ci tenni a precisare.

<<Beh, hai fatto molti casini in soli diciassette, quasi diciotto, anni. Complimenti, ragazzino.>>

<<Punto primo>> praticamente ringhiai <<il mio nome è Jason, non ragazzino. E punto secondo, non ho fatto un bel niente.>>

<<Davvero?>> chiese con calma, alzando un sopracciglio <<quindi tu e il tuo amico di là non avete mai provocato danni alla città di Roma, non avete mai distrutto metà Manhattan più di cento volte e non avete mai disturbato la pace a New York?>>

Aprii la bocca per dire qualcosa, ma nulla mi venne fuori.

Tutti i danni provocati dalle nostre missioni non erano mai stati un mio pensiero fisso, in realtà mai avevo pensato una sola volta al fatto che magari, non ero stato solo io a rimetterci ma anche le persone che avevo tentato di salvare.

Il senso di colpa mi invade, e ripensai ancora una volta alla morte delle persone che più amavo.

Non sapevo chi fosse quell'uomo, quello Steve Rogers, sapevo solo che mi aveva aperto gli occhi sotto un aspetto che mai avevo considerato prima nella mia vita di semidio.

Forse potevo ancora rimediare, forse no...

Angolo me
Scusate davvero per il ritardo e per il capitolo breve, spero che vi piaccia un minimo comunque.
~Annie✨

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 13, 2021 ⏰

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