Prologo. La morte di Gea, porta solo dolore

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Il grande Percy Jackson stava fallendo

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Il grande Percy Jackson stava fallendo.

Io stavo fallendo.

Da lontano potevo scorgere le figure di Jason, Leo e Piper combattere in aria contro Gea, sembrava se la cavassero, ma qui non andava niente bene.

Frank aveva perso il suo pezzo di legno, e tutti eravamo nel panico quanto lui.
Annabeth, invece, aveva una ferita abbastanza grave, dall'aspetto, ma continuava a lottare contro tutti coloro che fossero nostri nemici.
Nico era sparito, solo gli dei sanno dove, e nessuno, nemmeno Will Solace, che era con lui cinque minuti prima, sapeva dov'era.
Hazel aveva una ferita alla testa, non sembrava mortale, ma se la si toccava poteva diventarlo eccome, era meglio aspettare che arrivassero mani esperte.
Reyna non sembrava star male, in verità, e questo un po' compensava la mia fiducia nella riuscita di quella battaglia.
Avevo perso, già da tempo, di vista gli dei e Talia, che si era unita alla battaglia con le cacciatrici, era svenuta per una grave ferita, era stata messa al sicuro, ma la ferita non poteva ancora essere, curata.

Io, invece...beh, riguardo al mio conto, non stavo male.
Certo, se togliamo il fatto che non dormivo da notti, per l'ansia della battaglia e varie paranoie e paure, e la stanchezza iniziava a farsi sentire, ero pieno di lividi e altre cicatrici si stavano accumolando sulla mia pelle e non so quanto sangue avevo perso.

Se i miei amici erano ancora vivi, stavo bene.

Più che bene.

Da lontano potevo ben sentire Leo gridare i peggio insulti per Gea, mentre Jason e Piper non dicevano una parola, semplicemente lottavano.

A pensarci meglio, ricordo che Piper avesse una ferita che stava diventando, ahimè, scura e questo mi faceva molta paura.

Stava andando tutto tranquillamente finché non sentii un'esplosione e Leo, Jason e Piper non erano più in cielo.

Fu un attimo.
Tutto mi passò attraverso gli occhi in una velocità aumentata ×3.

Annabeth cadde per una pugnalata vicino al cuore.
Frank cedette a terra mentre, poco distante, il pezzo di legno bruciava.
Leo non riuscivo a vederlo, Piper giaceva a terra ormai morta, così come Hazel.

Fu allora che il mondo mi cadde addosso.

Cinque dei miei più cari amici (aggiungendo anche l'amore della mia vita) erano andati persi.

Erano andati via.

Sentii una sensazione al petto che, ripensandoci ora, non mi aveva mai abbandonato in 17 anni.
C'è stata quando è morto Luke.
C'è stata quando vedevo Bob soffrire e "morire" per noi.
C'è stata quando Charles è morto.
C'è stata quando, non solo ho visto il coraggio di Silena, ma anche il suo corpo morente in braccio a Clarisse.
C'è stata quando Michael è morto.
C'è stata quando Castore è morto.
C'è stata quando Ethan è morto.

C'è sempre stata.

Quella sensazione di impotenza e di dolore che ti lacera il petto fino a desiderare di addormentarti e non svegliarti mai più.

Gea era stata sconfitta, ma che senso aveva visto che i miei più cari amici, escludendo Jason che fortunatamente stava bene, erano morti?

ANGOLO ME
Ecco il prologo di questa storia, spero vi piaccia.
~Annie🌙

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