capitolo 16 ✅

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Era passata una settimana, e oggi finalmente potevo uscire dall'ospedale. Un senso di libertà mi attraversava, come se stessi per riappropriarmi della mia vita. Non vedevo l'ora di tornare alla normalità.

Payton non mi aveva mai lasciata sola. Era sempre lì, al mio fianco, con quella calma rassicurante che sapeva sempre infondermi. Anche i miei amici mi venivano a trovare spesso, e la loro presenza mi aveva aiutata a superare i momenti più difficili.

Ora che potevo camminare di nuovo normalmente, mi sentivo come se avessi vinto una piccola battaglia. Il medico arrivò, sorridendo, e con gesti sicuri mi staccò gli aghi. Provai una leggera fitta, ma nulla di insopportabile. "Sei pronta a tornare alla vita reale?", mi chiese con tono leggero, e io annuii, emozionata.

Mi alzai lentamente, camminando verso il bagno per vestirmi. La sensazione di essere libera dai tubi e dai macchinari era liberatoria.

Mi vestii velocemente, lasciando la felpa da parte – faceva troppo caldo per portarla con me. Davanti allo specchio, applicai un filo di mascara e lucidalabbra, cercando di riprendere contatto con la me stessa di tutti i giorni. Un tocco del mio profumo preferito e mi sentii subito meglio, come se stessi tornando a essere la persona che ero prima di tutto questo.

Appena io e Payton varcammo le porte dell'ospedale, le mie amiche ci corsero incontro con un entusiasmo contagioso. Mi saltarono addosso come fossero rinoceronti, e in un attimo mi trovai sommersa dai loro abbracci calorosi.

"Ei ragazze, mi state ammazzando!" esclamai ridendo, cercando di riprendere fiato.

"Scusa!" disse Ra, ridendo anche lei. "Ma siamo così felici di vederti!"

Abbracciai i ragazzi uno a uno, e poi tornai vicino a Payton. Sentirsi così amata e circondata dai miei amici mi riempiva il cuore di gioia.

"Ei, che ne dite di passare la giornata alla spa?" propose Nikita, con un sorriso malizioso.

"Sì, adoro l'idea!" risposi immediatamente, sentendo già il bisogno di relax.

"Perfetto, si va!" concordarono tutti.

Ci separammo per salire ognuno nella propria macchina. Durante il viaggio, Payton mi accarezzava distrattamente la coscia, e quel semplice gesto mi faceva sentire protetta.

"Ei, Pay, e l'altra sorpresa che mi avevi promesso?" chiesi con un sorriso curioso.

"Oh sì, a proposito, oggi quando torni a casa prepara una valigia. Domani mattina partiamo," rispose lui, senza svelare troppo.

"Oddio, ma ho pochissimo tempo!" esclamai, improvvisamente preoccupata.

"Ma se hai un'intera sera..." disse, con un tono divertito.

"Shh, sei un maschio, non puoi capire," ribattei con un sorriso sarcastico.

"Ok, ok!" rispose ridendo, facendo quel sorrisino che sapeva sempre come far battere il mio cuore un po' più forte.

"Che carina, la mia piccolina si è arrossita!" disse Payton, ridendo dolcemente.

"Dai!" protestai, sentendo il rossore intensificarsi sulle mie guance. Appoggiai la testa contro il finestrino, cercando di nascondere l'imbarazzo, mentre lui continuava a ridere sotto i baffi. Non riuscivo a spiegarmi come facesse sempre a farmi sentire così, ma era una sensazione che mi piaceva.

Dopo circa quindici minuti, arrivammo alla spa. Era un posto incantevole, quasi da sogno.

Mi misi il costume e mi tuffai in acqua insieme agli altri. Ridendo e schizzandoci, ci divertimmo come non facevamo da tempo. Dopo un po', presi Payton per mano.

𝙻𝚄𝙸//𝙿𝚊𝚢𝚝𝚘𝚗 𝙼𝚘𝚘𝚛𝚖𝚎𝚒𝚎𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora