𝖱𝖾 𝖤 𝖱𝖾𝗀𝗂𝗇𝖺

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Ormai si era fatta notte, non sapevo che fare.

Mio fratello era stato sparato e non so niente di lui, Futura È in arrivo e non può vivere senza un padre.

Accarezzo il mio ventre.

-Spero che tuo zio stia bene...- mi affaccio alla finestra e rimango a vedere il cielo stellato-

Mi distraggono delle persone, tante persone, davanti al cancello. Tra quelle ci sta Pietro. Mi si illuminano gli occhi.

Erano tutti armati,pronti a cominciare una guerra.

-Quello è tuo zio Pietro.- Lui guarda qua su e io gli sorrido per fargli capire che sto bene-

Sento la porta aprirsi e in fretta arriva un ragazzo con una pistola in mano che mi prende e me la punta alla gola.

X:Cammina!- lui mi porta in un'altra stanza e mi rinchiude lì insieme ad un'altro ragazzo-

-Arap sta cazz e Puort'!- Do un calcio alla porta-

X:È inutile, Prima o poi saresti morta comunque.

Da fuori si sentono spari la quale colpiscono la finestra che finisce in mille pezzi di vetro.

Quello mi punta una pistola e io rimango immobile.

-Stammi a sentire.Non ti conviene, se lo farai non ucciderai solo me, ma anche chi sta dentro di me.Mio figlio...

Lui cerca di abbassare la pistola ma non si convince a toglierla.

-Possiamo fare affari o quello che ti pare ma non farlo.

Il tempo scorreva lentissimo era il momento più brutto della mia vita. Vedo per terra, ci sono tanti pezzi di vetro ma non mi servono a niente.La pistola è molto più veloce.

X:Scusami...- era pronto a sparare ma una proiettile gli prende la testa e il suo proiettile puntato su di me finisce all'aria-

Mi giro e vedo Pietro con la pistola in mano, la abbassa mi prende dal braccio e mi porta fuori da qui.

Senza dire niente corriamo per trovare l'uscita, ma ad un certo punto cominciano a sparare.Colpiscono Pietro al braccio mentre Abbassiamo tutte e due la testa lo aiuto e entriamo dentro una macchina.

P:Stai bene?- dice agitato mentre partiamo-

-Si e tu?

P:Bene, solo un graffio.

-ora che facciamo?- faccio un respiro grande-

P:ora vieni a casa con noi.

-Dico con la polizia Piè.

P:Loro sanno che ti hanno rapita. Uccideremo i russo prima che dicano qualcosa.

Non dico niente e chiudo gli occhi, accarezzo la mia pancia anche se non si nota niente.

P:Allora è confermato?- si venda il braccio con un pezzo di camicia-

-Qui dentro c'è mio figlio Piè. Francesco Ricci, Suona bene no? - sorrido mentre lo guardo dallo specchietto-

P:Suona benissimo -sorride anche lui- Non vedo l'ora di diventare zio.

Dopo 15 minuti di viaggio in auto, siamo arrivati in una villa bellissima e stupendo.

Pietro mi da una mano per uscire, comincia a camminare in avanti e io lo seguo.L'area è piena di uomini, che mi osservano ogni mio passo.

Si apre la porta principale esce Un signore,Don Salvatore. Pietro Lo saluta e io rimango davanti a lui.

 𝑺𝒑𝒆𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂 |MARE FUORI|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora