Ansia.
Delle goccioline di sudore si formano sulla mia fronte, ma il contatto con l'imbottitura del casco le impedisce di scendere. Giro prepotentemente il polso, aumentando la velocità. Devo rientrare prima che lo faccia quello stronzo di mio padre.
La strada è piuttosto buia, qualche lampione piazzato qua e là illumina il sufficiente per non andare a sbattere con i veicoli dell'altra corsia. Ho sempre odiato questa cittadina, piena di gente menefreghista e violenta. Sono stato così tanto a contatto con questa gente, che sono diventato uno di loro.
...
Arrivo a casa. Non è molto grande, ma l'abbiamo ereditata dalla nostra famiglia quindi va più che bene. Ricordo che da piccolo giocavo spesso su questa strada con altri bambini. Parcheggio la mia moto in garage e mi dirigo in casa. Un profumo gentile mi pervade le narici. Klaudia è in casa.
Mi costa molto ammetterlo ,ma è una brava donna. Peccato sia sprecata per quell'ubriacone. Supero il piccolo salotto e la trovo in cucina, immersa nei suoi ricettari, pronta sicuramente a preparare qualche delizia. Il suo sguardo amorevole si posa su di me, seguito da un sorriso caloroso.
"Ehi Nikolas, come va?"
"Mh" mugolo alzando le spalle. Non ho mai troppa voglia di parlare, specialmente se mi chiama col mio nome completo.
"Sto preparando una cena deliziosa!" dice ridacchiando.
Il suo sguardo finalmente si posa su una pagina e segue meticolosamente i movimenti dell'indice. Dopodichè, afferra una frusta e inizia a sbattere una miscela all'interno di un recipiente. Vedo la sua espressione corrucciarsi e capisco immediatamente che sta facendo molta fatica.
"Dai a me, faccio io." Con la coda dell'occhio la vedo osservarmi sorridente.
...
Tra una risata e l'altra, Klaudia riesce a farmi sentire in tranquillità. Ma ultimamente, non ce n'è di pace in questa casa. Veniamo infatti interrotti da dei passi pesanti ,sempre più vicini ,e che conosco fin troppo bene. L'ubriacone entra ,spalancando la porta, e posa la bottiglia ,ormai vuota, sul primo mobile libero. Passa la sua lurida mano nei suoi capelli altrettanto sudici, mentre con non poca fatica cerca di dirigersi verso di noi. Il suo sguardo è uno sguardo felino, pronto a scattare alla prima provocazione. Una scintilla scatta nelle sue pupille non appena il suo sguardo si dirige nella nostra direzione. Il suo alito fetido si espande per tutta la casa, provocandomi una smorfia di disgusto. Dal sudiciume dei suoi vestiti deduco sia stato via tutto il giorno, chiuso in uno di quei bar pullulanti di porci in città.
"Ehi, donna! Argh,vieni qua!" sbiascica dalla sua bocca storta mentre con un movimento strattona Karen. Quest'ultima trattiene un mugolio di dolore. Una scarica elettrica si fa breccia su tutta la spina dorsale, dando una forte impulso adrenalinico al mio cervello.
"Ehi coglione, le fai male!" tuono con tutto il fiato in corpo, spintonandolo affinchè la lasci.
Mi guarda come se avesse appena realizzato della mia presenza. Con una spinta energica scosta Klaudia, che cerca di mantenere l'equilibrio nonostante la forte percossa. Le sue pupille color nocciola mi guardano in modo preoccupato. Ma non ho il tempo di rassicurarla, devo pensare a quel coglione che nel frattempo tenta di avanzare nella mia direzione.
"Come mi hai chiamato? Come cazzo mi hai chiamato? EH?!"
Delle fiamme prendono vita nelle sue pupille dilatate dalla rabbia. Con fare guardingo cerca di avvicinarsi a me. I denti sembrano rimanere incollati tra loro, lasciando fuoriuscire solamente dei suoni grotteschi di disapprovazione.Non ho intenzione di indietreggiare, non ho paura di lui. Non più. Non sono debole .Non devo esserlo.
STAI LEGGENDO
ORDERS&BLOOD "IL RISVEGLIO"
FantasiLa vita di dieci ragazzi viene completamente stravolta quando scoprono la loro vera identità.Una profezia volge sulle loro teste e ne dovranno costantemente sopportare il peso.Tra personaggi mitologici e creature sovrannaturali,amori giovanili e bat...