Shining Star ❄️ Mafuyama

116 14 8
                                    


Anche tracciando i contorni dei suoi ricordi fino alle prime luci della sua infanzia, Mafuyu davvero non ce la faceva a portare alla mente un momento in cui non aveva adorato il Natale.
Era qualcosa che fin da piccolo lo aveva sempre emozionato, quel periodo: sembrava che tutti dimenticassero almeno in parte il loro meschino egoismo, il loro cinico disincanto svaniva, sconfitto da canzoni ascoltate e cantate da generazioni.

Il Natale era qualcosa in cui sentiva di ritrovarsi a livello profondo, ed era per l'amore universale che evocava. Era da sempre stato alla ricerca di un "Natale perfetto", dell'esperienza quintessenziale in grado di raggruppare ogni singola, impercettibile, luminosa sfaccettatura della festa, e più ci pensava, più si rendeva conto che il vero senso era sempre stato quello di donare qualcosa al prossimo.

Quindi, quando la mattina di quel ventiquattro dicembre posò per la prima volta gli occhi sul ventre nudo di Uenoyama, che ancora dormiva coperto dalle lenzuola, su quelle braccia che solo qualche ora prima lo avevano cinto e amato e riempito di attenzioni, si rese conto che era il suo amante a meritare quel Natale perfetto, ancora più di lui.

Controllò pigramente l'ora dalla sveglia appoggiata sul comodino - le nove e trentadue, precise - e dopo un po' si convinse ad alzarsi.
Aveva sempre amato riservare delle attenzioni speciali alle persone che amava, e i gesti della tradizione gli sembravano un buon modo per dimostrare affetto: era quello il motivo per cui si ritrovava sveglio per primo la mattina della vigilia di Natale, a sbattere l'impasto dolcissimo dei pancake, la cucina piena del profumo dello sciroppo d'acero, il cuore pieno d'aspettativa per la giornata che aspettava lui ed Uenoyama.

Accese della musica natalizia a basso volume e tirò fuori da un armadio in salotto le scatole che contenevano la moltitudine di addobbi natalizi che aveva insistito per comprare attraverso gli anni.
Poi, mise il caffè nella moka alla vecchia maniera, godendosi il delicato ribollire del liquido scuro e aromatico mentre cucinava i suoi pancake, morbidi e rotondi, e li poggiava uno dopo l'altro in un piatto grande abbastanza per tutti e due.

Improvvisamente, si sentì cingere i fianchi da un paio di braccia delicate, e sulla sua spalla vide appoggiarsi il viso di Uenoyama.
- Buongiorno, eh? Vieni in cucina solo per scroccarmi da mangiare, per caso? -
Il moro borbottò qualcosa di incomprensibile prima di baciargli la guancia. - Vengo in cucina solo per scroccarti dei baci. -

Si girò, sorridendogli con dolcezza.
- Allora tirami fuori due tazze e qualche posata, e poi mettili in tavola. Colazione? - propose Mafuyu, dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra, che constatò avessero ancora il sapore suo e quello del sonno, il primo dalla calda notte precedente, il secondo dalla dolce mattina che gli aveva concesso di passare a letto.
- Colazione. -

Sbocconcellarono serenamente i morbidi dolci, il rosso che canticchiava qualche ritornello delle canzoni emesse senza sosta dalla radio, il moro che si perdeva in quegli occhi dello stesso colore dello sciroppo d'acero che versava abbondantemente sui pancake. Forse un po' troppo abbondantemente, perché si vide costretto ad afferrare al volo la bottiglietta di vetro che l'amante stava per rovesciare, sporcandosi le dita di dolcezza liquida e appiccicosa.

- Sai... Pensavo di fare l'albero di Natale, oggi. Ti va, Uecchi? -
- Certo che mi va. Appena finito qui, dopo pranzo, o...? -
- Ora. - gli sorrise Mafuyu.
Poi lo trascinò in salotto mentre il ragazzo stava ancora masticando, aprì tutte le scatole, tirò fuori l'alberello da montare e lo guardò, facendogli gli occhi dolci.
- Lo monto io, eh? -
- Come sempre! -

La decorazione venne alzata in breve tempo, e fu subito il momento delle palline.
Mafuyu ne prese in mano una: era grande all'incirca come il suo pugno, rossa, con delle scritte in oro scarabocchiate sopra nella grafia ordinata e flessuosa di Uenoyama.
- Ti ricordi di questa? - gli chiese.
Il moro annuì.

Twelve Days of ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora