Finire una relazione

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Il mattino dopo, Elly le inviò lo stesso il buongiorno.

Ma lui deciso a chiudere il rapporto, fu quasi cattivo nel risponderle che era impegnato. Il loro rapporto era già teso dai messaggi che le aveva inviato il giorno prima e stava precipitando. Eleanore non era stupida e aveva capito.

Le chiese un chiarimento e Mycroft le diede appuntamento la sera stessa, nel solito posto dove si erano incontrati. Passò la giornata cercando di trovare le parole adatte. Mentre si convinceva che era la decisione giusta. La sua scelta di darle un'occasione migliore di quella che poteva offrirgli lui, una vita normale, senza pericoli.

Arrivo di cattivo umore in ufficio e fece fatica a salutare chi lo incontrava.

Anthea si accorse che il suo capo stava per fare la cosa più assurda e stupida che avesse concepito. Aveva cercato di aiutarlo, ma Mycroft l'aveva ignorata per tutto il tempo.

"Ser, se ha bisogno di qualcosa sono qui! Per qualsiasi cosa signore. "La scrutò sospettoso, ma era troppo scaltro per far sì che Anthea si intromettesse, così rispose appena. Prima che lei uscisse la richiamò

"Anthea, comunque grazie. So che posso contare su di te. Ma ho deciso e non torno indietro. Sai naturalmente di cosa parlo." Mycroft la congedò senza lasciarla replicare.

"Bene, Ser, spero ne sia sicuro." Anthea era addolorata per il suo capo sapeva che aveva un cuore grande anche se tutti pensavano ne fosse sprovvisto. qui

Mycroft andò a casa prima di vedere Eleanore. Si vestì con lentezza scegliendo ogni capo che indossava. Con le mani, lunghe e delicate, abbottonava la camicia, ma era inquieto, non aveva la fermezza di sempre. Era deciso a rompere con la donna che amava. Finì con le mani tremanti ad annodare la cravatta beige a righe mentre rivedeva lei. Non avrebbe mai pensato che fosse così difficile lasciarla, arrivò ad odiare il suo lavoro, la sua vita, la sua scelta di rimanere solo.

Giunse all'appuntamento, trattenuto e scostante, ma mascherò bene tutto, semplicemente tornando ad essere il Mycroft di sempre. La vide in lontananza arrivare con passo deciso, bella e attraente. Eleanore aveva un delicato tailleur blu aderente che fece vacillare Mycroft. Dio era bellissima! Il suo cuore tremò, ma fu per poco. Comprese quanto fosse tesa, sicura che lui era cambiato.

"Myc, non la facciamo troppo lunga, cosa è successo dal nostro ultimo incontro? Bada a non mentirmi."

Mycroft si volse silenzioso e si incamminò verso il Tamigi, lei lo seguì. Non la prese nemmeno sottobraccio, temendo che sentendo il suo contatto avrebbe capitolato. Si aggrappò al suo ombrello, disperatamente. Eleanore che camminava lenta al suo fianco, avrebbe voluto abbracciarlo forte, per salvare il loro rapporto. Ma non lo fece, lui era freddo e risoluto, eccessivamente determinato, già sapeva cosa avrebbe detto.

Arrivarono al porticciolo, dove le aveva rivelato di essere la sorella di Moriarty. Lui allora l'aveva perdonata, ma adesso le cose erano diverse, lo intuiva e sentiva che l'avrebbe lasciata. Mycroft puntò a terra l'ombrello e appoggiò tutto il suo peso sull'impugnatura, si preparò alla recita che aveva imbastito.

"Eleanore, per me è difficile, ma credimi che ho pensato molto a noi due, alla fine Elly, io non posso, non devo, continuare questo rapporto con te. Non sono portato alla vita di coppia, io sono, e rimarrò sempre un solitario. Perché Eleanore questa è la mia scelta."

Mycroft riuscì a guardarla in faccia mentre le mostrava la parte più ripugnante di sé, non tradì la più piccola emozione.

Elly vide sul suo volto sfumare la dolcezza, ebbe un moto di paura. "Ma il nostro rapporto Myc, tutto l'amore che mi hai dato, come può essere sparito? Non puoi negare che mi ami. Non dire che non provi qualcosa per me." Eleanore era amareggiata, sconvolta da questo suo improvviso cambio di opinione.

"Eleanore posso amarti, ma la mia scelta è di stare lontano da te, voglio la mia vita ordinata e noiosa di prima." Mycroft si addolcì un po'.

"Non avrei mai dovuto illuderti Elly. Non avrei dovuto nemmeno cominciare ad amarti. La colpa è solo mia."

"Quindi mi vuoi lasciare, non provi rimpianti per quello che mi hai detto, per le promesse che mi hai fatto?" Il suo cuore prese a batter più forte, lui era troppo risoluto, impossibile da smuovere. Era addolorata, sconfitta e delusa dall'uomo che amava ancora. Lui le era davanti e la sovrastava in tutta la sua altezza, Appoggiato al suo fidato ombrello, che stringeva con forza. Le labbra strette e gli occhi freddi e ostili niente che assomigliasse al suo amato Myc.

"Eleanore, ti ho detto tutto, mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere. Non voglio continuare il nostro rapporto. Sei la donna meravigliosa che ho amato, ma intendo chiudere. Non rendermi tutto più difficile."

Eleanore indietreggiò e lui ebbe il gesto istintivo di prenderla, ma si fermò in tempo, doveva continuare la sua recita.

"Myc, sei lo sbaglio più grande che io abbia fatto. Sei l'uomo più egoista e sleale che potessi incontrare. Come ho potuto amarti e darti tutta me stessa." Eleanore era dolorosamente offesa. Mycroft la ascoltò in silenzio, non avrebbe retto un secondo di più, doveva andarsene o l'avrebbe prese e stretta fra le sue braccia.

"Chiamo l'auto e ti faccio accompagnare a casa." Fece rapidamente il numero dal cellulare, l'auto nera arrivò quasi subito. Eleanore non disse più nulla, si era girata sconfitta a guardare l'acqua del Tamigi scorrere lenta.

Mycroft fu tentato di toccarla, ma si impose di non farlo, se ci avesse provato avrebbe sentito il suo calore e non avrebbe risposto dei suoi sensi. La accompagnò all'auto, lei lo guardò impassibile. Sentì un'ultima volta il profumo del suo dopobarba e vacillò.

"Buona fortuna, Ice man. "Le sussurrò pacata, le appoggiò un delicato bacio sulla guancia.

Salì in auto senza voltarsi, lasciando Mycroft senza fiato, senza difesa e con il cuore a pezzi.

Lui guardò l'auto avviarsi lenta mentre non si capacitava di quello che aveva fatto. Così cominciò di nuovo a ragionare, a disquisire, a convincersi che era stata la scelta giusta. Eppure sentiva un dolore penetrante che lo afferrava, lo rendeva fragile, come se il ghiaccio attorno al suo cuore si fosse rotto in mille schegge appuntite che lo laceravano. Camminò senza meta per quasi un'ora, poi si destò dal torpore e si fece accompagnare a casa dall'auto di servizio.

Love, lovers and heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora