Il sospetto

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Mycroft tornò a casa in taxi, si preparò per andare al lavoro. Si sentiva felice un sentimento sconosciuto ma piacevole, aveva già voglia di rivedere Elly.

Mentre si vestiva, sentì dei passi sulla ghiaia, li riconobbe per quelli di Sherlock, solo lui camminava così. Sentì subito che qualcosa non andava, perché non sarebbe mai arrivato di mattina così presto, questo faceva presagire guai.

Sherlock lo aveva raggiunto di sopra nel bagno, Mycroft non era riuscito a finire di radersi, metà della schiuma era ancora sul suo volto, ed aveva ancora gli abiti del giorno prima. Si salutarono a fatica.

"Così hai trascorso la notte fuori fratello, è una cosa seria." Fissava Mycroft studiandolo attentamente, sapeva che era stato da lei e aveva fatto....sesso.

"Non sono affari tuoi fratellino, potrei essere stato ovunque." Mycroft era seccato da quella intrusione così mattiniera, ma era consapevole di essere un libro aperto per suo fratello. "Comunque non sei venuto per fare una visita di piacere, quindi dimmi cosa vuoi."

"Dovresti essere più accorto nelle tue frequentazioni, caro fratello, hai predicato tutta la vita che affezionarsi non è un vantaggio. E adesso fai pure una scelta avventata."

Mycroft si trattenne dal rispondergli offeso, non capiva dove volesse arrivare. Una leggera sensazione di fastidio gli salì alla testa.

"È per Eleanore, è questo che ti preoccupa? Sarà una mia scelta decidere se continuare il mio rapporto con lei."

Sherlock era indeciso, poi prese a parlare con gravità.

"Perché, come sei solito fare, non ti sei assicurato di prendere informazioni su di lei. Era una tua precisa costante o adesso ti sei completamente rimbecillito!" Mycroft perse il controllo, si tagliò con il rasoio, il sangue scese sulla guancia coperta di schiuma. Imprecò , Sherlock gli allungò l'asciugamano.

" Manchi di obiettività Myc, non va bene, non è nei tuoi standard!" Il vecchio Holmes brontolò mentre tamponava il taglio. Ora doveva portarlo in bella vista sulla guancia e la cosa lo infastidì. Capì che il fratello sapeva qualcosa di Eleanore, qualcosa che lui aveva tralasciato. Fini di radersi con le mani tremanti, mentre Sherlock lo fissava severo ma anche divertito dalla sua goffaggine.

"Non ti dirò nulla, fratello, perché ti vedo troppo coinvolto. Quindi fa che sia lei a dirtelo. Sei ti ama sarà sincera. Poi starà a te decidere." Sherlock si avvicinò guardò la ferita. "Te la meriti Myc così sarai più accorto."

Si fece serio, lo guardò dritto negli occhi. "Qualsiasi cosa sceglierai di fare, io lo accetterò, ma devi esserne assolutamente sicuro. Mycroft promettimelo."

Il fratello maggiore era mortificato , sapeva che Sherlock era sincero, non lasciava nulla al caso, lo apprezzò molto. Fece un piccolo cenno con il capo di assenso.

"Starò attento, anche se sono molto preso da lei, ma sentirò cosa avrà da dirmi. Comunque grazie." Sherlock fece per andarsene, poi si girò.

"Ricordati che ci sono e ci sarò sempre, come hai fatto tu in tutti questi anni." Mycroft lo vide sparire in un attimo.

Raggiunse il suo studio nauseato, con la sua mente che formulava ogni tipo di ipotesi su cosa potesse sapere Sherlock.

Più ci pensava, più gli prendeva la rabbia che Eleanore gli avesse nascosto qualcosa di spiacevole. Era combattuto tra l'amore e l'irritazione di essersi concesso con troppa facilità. Tra il dovere e il piacere di stare con lei. Prese tormentato il cellulare, le diede appuntamento per il tardo pomeriggio. Elly rispose subito, semplicemente ignara, accettando ogni suo desiderio.

Trascorse più tempo irritato con tutto il suo staff, che a svolgere le sue normali occupazioni. Non pranzò e si lasciò impigrire davanti al computer combattuto se premere quel tasto di "ricerca" per vedere il profilo professionale di Eleanore. Alla fine decise, che le doveva fiducia, le avrebbe chiesto la verità, qualsiasi essa fosse.

Arrivò il momento di incontrarla. Uscì inflessibile, come l'Ice Man che tutti conoscevano.

Love, lovers and heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora