Salvare un fratello confuso

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Mycroft nei giorni che seguirono, non seppe far altro che buttarsi nel lavoro, cercando di dimenticare Eleanore. Ma riusciva a mala pena a gestire la sua mancanza. Sentiva il rimorso e l'angoscia di averla allontanata. Non era stato un sollievo lasciarla, ora lo capiva bene. Provava tutte le emozioni dei suoi odiati pesci rossi, gli sembrava di essere uno di loro. Così si trovò a soffrire, lui che non sapeva nemmeno cosa fosse la sofferenza. Certo l'aveva provata da adolescente, ma niente a che vedere con quello che sentiva adesso. Così Mycroft diventò inquieto, irrazionale. Se ne accorsero tutti i suoi sottoposti, anche Anthea, che però sapeva il perché. Lei riusciva a contenerlo, ma spesso lui era instabile, poco lucido e irritabile.

Anthea, alcuni giorni dopo si decise e chiamo Sherlock, tradì il suo amato capo a fin di bene.

Sherlock la tranquillizzò, sapeva già tutto, le disse di stare serena, ci avrebbe pensato lui a far rinsavire il suo ottuso fratello.

Eleanore aveva vissuto l'abbandono di Mycroft con discrezione. Soffrendo in silenzio. Lavorò anche lei senza sosta, ma dentro era amareggiata, perché non era riuscita a trattenere Myc. Era ben consapevole della sua personalità, delle difficoltà di quell'uomo complesso da amare.

Eppure ne era rimasta folgorata, quando lo vedeva arrivare dal primo ministro e aveva desiderato conoscerlo. A volte si sorprendeva a guardarlo da lontano, come quando lo aveva approcciato a quella cena. Mycroft non aveva una bella fama lo chiamavano l'uomo dal "cuore di ghiaccio", eppure lei riusciva a vederlo sotto un'altra luce. Lo trovava indifeso, la emozionava come se fosse un uomo da scoprire con caparbietà, lentamente. Era innamorata della sua personalità, dal essere fuori da qualsiasi schema, lui era una partita persa in partenza. Eppure Eleanore ci aveva provato, anche con quel cognome pesante che portava, Moriarty.

Mycroft l'aveva perdonata della sua bugia e si era dimostrato un amante gentile, affettuoso che doveva crescere e lasciarsi andare. Ma qualcosa era andato storto, lei si sentiva sconfitta. Qualcosa lo aveva allontanato da lei, non credeva fosse la stupida storia che le aveva raccontato della sua solitudine. Come poteva quell' uomo così amorevole voler rimanere solo.

Così passò giorni febbrili al lavoro, fra casa e ministero sperando di incontrarlo ancora. Il suo cuore era agitato, ma rischiarato da una piccola speranza.

E questa si presentò alla sua porta pochi giorni dopo con l'aspetto di Sherlock.

Eleanore si ritrovò di fronte il famoso fratello di Mycroft, senza capire bene perché fosse giunto a lei. Sherlock aveva stampato un sorriso accattivante quando lei gli aprì la porta, lo fece entrare sorpresa. Era molto diverso da Mycroft, ma aveva alcuni gesti in comune. Lo fece accomodare silenziosa nel soggiorno.

Sherlock la trovò graziosa e determinata. Aveva dei lineamenti del suo odiato nemico, ma si impose di non vederli. La guardò come suo fratello la percepiva, dolce e amorevole e se ne stupì. Mycroft aveva commesso un grosso errore allontanandola, anche giustificando la paura di metterla in pericolo.

"Eleanore, molto probabilmente sai chi sono. Il fratello di quel testone confuso di Mycroft, che ti ama, ma non riesce ad ammetterlo." Eleanore fece sedere Sherlock sul bianco divano del salotto e si sistemò vicino a lui.

"Sai che abbiamo avuto una storia Sherlock? Ma purtroppo tuo fratello si è sentito minacciato nella sua libertà di uomo solo e mi ha lasciato." Eleanore era dispiaciuta di aver conosciuto l'amato fratello di Mycroft così a rapporto concluso.

"Non è proprio questo Eleanore. Devo dire che mi costa dirti quello che lui mi ha confessato, ma credi lo faccio perché sono convinto che tu sia la persona giusta, per stare con lui. Mio fratello è assolutamente impreparato al rapporto di coppia. Lui esclude le emozioni, e teme per la vita di chi lo ama. Tende a proteggere chi lo circonda, ma finisce per rimanere irrimediabilmente solo." Sherlock la guardò con simpatia e continuò sorridendo.

"È spaventato, perché la sua sicurezza lo ha avvisato del pericolo che correvi vicino a lui, ed essendo una Moriarty non lo ha aiutato a proteggerti. Così la decisione più semplice è stata quella di allontanarti, di lasciarti facendo la figura del mascalzone." Eleanore era smarrita, rimase senza parole. Poi prese una caraffa di acqua e riempi due bicchieri, la offrì anche a Sherlock.

"Eleanore lo so che mio fratello è, diciamo una persona complessa, ed è per questo che ho a cuore la sua vita, non la sua solitudine. Adesso sai che ti ama, ma non riesce a cambiare la sua natura. " Eleanore si strinse nelle delicate spalle, respirò profondamente e lo guardò riconoscente.

"Sherlock, non so come fare eppure lo sento che mi ama. Sa che ero disposta a correre qualsiasi pericolo, ma per quanto cercassi di farglielo capire, si ritraeva. Anche facendogli notare che lui stesso era costantemente in pericolo col suo lavoro. Cosa avrei dovuto fare, se fosse successo qualcosa a lui?"

Eleanore era dispiaciuta, ora capiva perché Mycroft l'aveva lasciata così. Prese le mani di Sherlock e le strinse. Aveva gli occhi lucidi.

"Non so cosa farei per farlo tornare da me, ci proverò ancora. Te lo prometto Sherlock, lo dovrei rivedere dal primo ministro, cercherò di chiarire con lui, adesso che so cosa teme. Gli farò capire che non ho paura, non voglio il suo sacrificio per salvarmi." Eleanore e Sherlock si erano alzati e avevano raggiunto la porta.

Il giovane Holmes sapeva di aver fatto la cosa giusta. Si fermò sulla porta e mise il futuro di suo fratello nelle sue mani. "Myc è diventato intrattabile al lavoro, è scostante e poco deduttivo. Vedi di recuperarlo Eleanore ne va della sua reputazione. Anthea mi ha avvisato delle sue difficoltà, lei ti stima e spera che tu riesca a farlo tornare in sé. Io ti appoggerò per quello che posso. Sii caparbia più di lui Eleanore, hai tutta la mia solidarietà." Sherlock le sorrise sinceramente e le accarezzò la mano. Poi uscì senza voltarsi.

Love, lovers and heart of iceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora