Emma si morse un labbro per un momento, più lo guardava e più avrebbe voluto scappare. Era cambiato, anche lui. Era...diventato...uomo. Se lo ricordava più come un ragazzino ma in quel momento di fronte a sé c'era Gerard cresciuto, non più un diciottenne che sognava di diventare grande calciatore. In quel momento era Gerard, ventiquattro anni, grande campione, in casa e nel mondo. Incredibile come le cose potessero evolversi, come potesse tutto cambiare...o, nel suo caso, rimanere uguale nonostante il tempo passato. "Comunque auguri" esordì Emma di nuovo sorridendogli. Gerard fece all'improvviso qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Si avvicinò, sotto gli occhi increduli e sconvolti della ragazza di nuovo paralizzata, e appoggiò le labbra sulla sua guancia per ringraziarla in modo...particolare. Sentendo il ragazzo avvicinarsi così, Emma si sentì quasi mancare la terra sotto i piedi, chiuse un momento gli occhi sforzandosi con tutta se stessa di ricambiare quel bacio come faceva con tutti i suoi amici ma non ce la fece. Si limitò ad appoggiare la guancia contro la sua e inspirare lentamente sulla sua spalla, fu in quel momento che lo sentì. Come un flash esploso nella sua mente, respirò per un momento il suo profumo, dolce, intenso, lo stesso che aveva sentito l'ultima volta che si erano visti di sfuggita, nemmeno si ricordava quando con precisione. Si staccò rapida, per allontanare quei pensieri e quel profumo da sé, e lo guardò negli occhi sotto il suo sguardo perplesso. "Grazie per gli auguri! Ora vado che quei matti dei miei amici stanno organizzando chissà cosa e li devo tenere sotto controllo..mi ha fatto piacere rivederti Petits!"
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