Giuseppe appena svegli mi ha ripetuto quanto fossi bella con i capelli spettinati e le mie guance inutile dirvi che si sono tinte di rosse per la milionesimo volta.
Non ho ancora ringraziato Rocco, complice della nostra storia di ieri sera.
I due piccioncini Marco e Azzurra, si sono avvicinati più del previsto e mi fa un sacco piacere perché da quel che ho potuto constatare nella scorsa settimana è una ragazza genuina come lui.
Il ritorno sta procedendo bene e con la mente ripercorro ieri sera prima di addormentarmiPrendo la sua mano e la intreccio alla mia sollevandola per aria facendo dei piccoli cerchietti astratti.
-hai le mani così grandi in confronto alle mie-
-non è colpa mia se sei così gracile- fa un sospiro e continua -ma soprattutto bassa- sbuffo per la sua affermazione e inizio a bofonchiare
-ah mi scusi signor un metro e ottanta-
-almeno riesco ad arrivare agli scaffali più alti-
-sei davvero spiritoso-Sul mio volto si dipinge un sorriso spontaneo nel ricordare ieri sera. Ma ora mi concentro meglio sulla canzone che sto ascoltando grazie alle mie amate cuffiette che sono sempre con Ovviamente ho parlato troppo presto perché vedo Giuseppe agitato mentre parla al telefono Stoppo velocemente la musica per capire meglio, ma nulla.
Vedo la sua espressione diventare cupa e triste. Mi alzo per andare da lui ma Rocco, che sembra aver capito il fulcro della conversazione, mi fa cenno con la testa di "no". Sono parecchio interdetta sul da farsi ma rispetto il fatto che Giuseppe non sia venuto da me per parlarne, quando sarà pronto me lo dirà, come é giusto che sia.
E io sarò pronta ad ascoltarlo.Le ore adesso trascorrono lente perché vorrei distrarlo da ciò che lo turba, mi sento inutile.Cerco di distrarmi leggendo un libro e ogni qual volta che alzo gli occhi per capire cosa fa, armeggia sul telefono.
Non mi degna neanche di uno sguardo e un pò mi intristisco.
Luigi viene verso di me con l'intento di parlare ma ora che le palpebre si stanno facendo pesanti vorrei solo dormire. Il sedile accanto al mio era libero per fortuna ma adesso è occupato da Di Maio-come stai?- mi fa una domanda che può apparire semplice e banale ma che per me racchiude tutto.Mi giro per averlo di fronte in modo tale da essere faccia a faccia ma rimanendo comoda
-bene grazie, non mi lamento tu?-
-adesso bene, che stai leggendo?- fisso anche io la copertina del libro e sorrido perché è un libro che non si addice per niente a me
-mi è stato regalato in realtà, tratta un argomento che ritengo noioso e ostico ''la matematica''sai..tutti quei numeri mi viene il mal di testa solo a pensarci, lo scopo del libro è far amare la matematica attraverso la filosofia, ma io lo leggo solo per quest'ultima-
riesco a farlo sorridere ammettendo quella che è la verità.
Sento che tra pochi istanti gli occhi si chiuderanno da soli e quello che capisco per ultimo è una frase di Luigi -appoggiati a me- mi scuote leggermente per assumere una posizione normale e cado in un sonno profondo poggiando la mia testa sulla sua spalla𝘋𝘜𝘌 𝘎𝘐𝘖𝘙𝘕𝘐 𝘍𝘈
-amico mio sei messo male- Rocco entrò nella stanza d'hotel di Giuseppe non curante di ciò che potrebbe pensare per questa apparizione improvvisa.
Giuseppe sbuffò sapendo già cosa vuole,
ma fece finta di niente continuando a sfogliare alcuni documenti-che succede?fai veloce perché devo finire di leggere alcune cose per la conferenza-
Rocco era la persona di cui Giuseppe si poteva fidare ciecamente, insieme ne avevano passate tante
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𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒 𝑃𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒!↬GiuseppeConte
Fanfiction"𝘦 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘶𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘮𝘪 𝘪𝘰 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰" ❀ «davvero pensavi che potessi innamorarmi di te? di una ragazzina per giunta» sento qualcosa stringermi la gola come un serpente, il respiro si st...