capitolo 21/due solitudini in comune

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Questa è una di quelle sera in cui il silenzio fa un gran rumore.

I ricordi.

I ricordi sono una brutta bestia, ogni giorno che passa uccidono sempre di più e quando pensi non finisci più di farlo. Ti senti risucchiato da un vortice e i momenti insieme appaiono sempre più lontani.

Poi arrivò quella ragazzina e fu in grado grado di abbattere tutti i muri che avevo costruito negli anni per non essere ferito dalle persone che volevano solo il peggio per me.
Quando era lì da quattro giorni era stata capace di mandarmi già letteralmente fuori di testa.

Lei con le sue movenze da donna, esperta, sicura di quello che fa. In alcuni momenti invece sembrava una ragazzina. Quei sorrisi sinceri, i suoi occhi così piena di vita di un colore inteso. Avevo paura di romperla ogni volta che la sfioravo, cercavo di pesare le parole per paura di non romperla, dentro di se era fragile, come porcellana.

Lei è diversa, è semplicemente se stessa ed è questo suo essere vero e spontaneo che mi ha fatto innamorare di lei.

A cinquanta anni si può essere ancora innamorati? prima avrei risposto con un 'no' secco, ma adesso devo rimangiarmi le parole e affermare a gran voce 'si, si può essere innamorati anche a cinquanta anni'. Perché alla fine l'amore cos'è? non è finalmente stare bene?

Sposto lo sguardo sul bicchiere di cognac poggiato sul muretto del grande terrazzo di Palazzo Chigi, è un vizio che mi concedo ogni tanto quando la giornata è stata particolarmente stressante. Ispiro più che posso l'aria fredda di dicembre, chiudendo gli occhi e con la mente ritorno a quella sera nell'ascensore.

Ammetto che avrei potuto dire qualcosa in più, insomma le parole non mi mancano mica.. ero sul punto di confessare tutto, confessare il piano maligno di Catia per i suoi loschi affari e aveva messo in mezzo me, sotto ricatto. Non avevo capito subito che persona fosse Catia, ma solo dopo qualche uscita mi confessó il tutto, io ero in semplice mezzo per arrivare al suo scopo. Con i miei poteri potrei denunciarla, potrei farla finire in prigione insieme a tutta la sua famiglia, altrettanto meschina. 

É venuta a conoscenza di Angelica, anche a lei non mancano i poteri per scoprire dettagli delle vite dei suoi burattini e ti colpisce proprio qui, quando scopre cioè che non deve scoprire.
Ma Catia non é il pesce grosso della situazione, sopra di lei ci sono in ballo cose ancora più grosse.

'ANGELICA'

-non capisco adesso sei anche designer?- Rocco mi rivolge la parola mentre io ho gli occhi fissi sullo schermo del computer

-si tratta di avere gusto e saper maneggiare applicazioni di editing- parlo mentre accenno uno sbadiglio e mi stiracchio sulla grande poltrona girevole
Rocco fa il giro della scrivania e con un movimento cauto si alza in piedi. Mi ricompongono facendo aderire la mia schiena alla sedia e noto il grande fratello, come mi piace ormai chiamarlo per prenderlo in giro, fare un giro completo attorno a me con passo felino.

-Rocco?- aggrotto le sopracciglia non comprendendo minimamente il suo comportamento. Fa un versetto quasi sussurrando

-Roccoo, cosa ti prende?- lo vedo concentrato
-Tesoro mio, hai bisogno di un parrucchiere- gli rivolgo uno sguardo al quanto schifato alzando gli occhi al cielo

-posso mandarti a quel paese? Pensavo sai che fosse successo e tu mi dici di andare da un parrucchiere!- mi alzo in piedi anche io e vado dritta verso la mia borsa

-Si tesoro. Hai bisogno urgentemente di una restaurazione, ti stai trascurando- sorrido non solo con i denti ma anche con il cuore, alla fine si è preoccupato per me. E' da un pò che nessuno lo fa e l'unico era Giuseppe. Anche se devo ammettere che anche Luigi non scherza!
Mi é stato accanto quando palesemente io lo rifiutassi ed é stato accanto a me anche quando ha capito che io sono stata male per Giuseppe. Qualche volta é stato un po' invadente, però non é niente in confronto al comportamento del premier.

Siamo a fine anno e ci sono momenti di tensione per via di un virus che sta spopolando in Cina, e sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie.

Mi piace il modo di lavorare del ministro Speranza, concordo con lui nel trattare questo virus come colera e peste.  É l'approccio più protettivo con misure di prevenzione diffuse.

Anche perché La Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all'(OMS) casi di polmonite ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, nel sud della Cina.

Vedendo il numero di morti registrati in Cina fa quasi spavento e siamo solo verso fine Dicembre, quindi cosa accadrà qui in Itala? Credo che sia la domanda che tutti noi ci poniamo.

Ma qui a Palazzo Chigi oltre a questa situazione,tenuta sotto controllo e monitorata, sono momenti di particolare stress e sotto pressione per via di un comunicato stampa, che deve uscire a breve, su una legge che introduce misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia.

Il Consiglio dei Ministri si è riunirà oggi, lunedì 20 dicembre 2019, quindi mi toccherà ancora una volta rimanere fino a tardi qui e studiare per l'esame d'avvocato. Rocco mi sta dando una mano enorme e non so cosa farei senza di lui.

In tutto ciò lui ha ricevuto una chiamata di lavoro ed é andato nel suo studio e siamo rimasti che l'ultima pratica l'avremmo svolta domani mattina per dare priorità al consiglio di questa sera.

Guardo fisso l'orologio del computer e riporta 18:18. Mi viene da sorridere perché era una mia particolare ossessione fin da quando ero piccola ed era da un po' che non vedevo un messaggi dall'universo. Non sono riuscita a placare la mia curiosità perciò digito su internet
"Cosa significa l'orario 18 18?"

Quasi mi viene da ridere per ciò che trovo scritto.

"L'ora doppia 18:18 e l'angelo custode Mebahiah.

Mebahiah è un angelo legato alla divinazione e all'esoterismo. Se è presente in quest'ora doppia, è perché sta cercando di riconnetterti con la tua intuizione. Questo angelo custode interviene per placare i tormenti che stai vivendo in questo momento"

Direi che mi sia capitata al momento giusto.
I tormenti.  Quelli che non mi fanno dormire la notte e che si placherebbero con un solo nome e cognome.

Mi arriva un messaggio da Rocco dicendo di andare nel suo stupido e solo Dio sa quanto vorrei che ci fosse anche lui.
Per quanto io sia arrabbiata con lui, lui avrà la priorità su tutto e tutti, sarò stata frettolosa, sarò impulsiva ma io sono esattamente convinta che quando senti che quella persona é la tua persona lo avverti. É entrato come un fulmine a ciel sereno nella mia vita, mi ha fatto credere al destino che può unire due anime e fonderle con un unico cuore.
Vi sembra poco?

Sento la sua presenza, l'avverto, é come una connessione, una scossa che mi fa capire se lui sarà in quella stanza o meno, il cuore accelera e le gambe tremano. Apro subito la porta e infatti lo vedo di spalle intento a parlare con Rocco.
Non ha la giacca ma ha le maniche della camicia arrotolata, sintomo che é sotto pressione forse per via del consiglio delle 20:40. Anche se sembra assurdo che lo sia, ha una capacità di comunicare che farebbe rimanere imbambolati chiunque, sa ammaliarti, sa come tentarti, sa i tuoi punti deboli.

-Angelica per favore chiudi la porta?- Rocco mi guarda alzando gli occhi al celo e io corruccio la fronte non capendo il suo gesto. Mi fa segno con la mano di sedermi sulla poltrona mentre Giuseppe si limita solamente a seguirmi con lo sguardo. Passo dopo passo.

-quindi? Perché la mia presenza é tanto urgente?-
Guardo prima Rocco e dopo faccio scivolare lo sguardo lungo il premier. Emana potenza e dolcezza allo stesso tempo, com'è possibile?

Giuseppe prende parola e mi guarda negli occhi
-abbiamo un problema per il consiglio di questa sera.. sicuramente avremo contro Salvini, non é chiaramente una novità, ma questo consiglio più di tutti. Il tuo ruolo, fondamentale, deve essere quello di sferrare più colpi possibili- alzo un sopracciglio e mi gratto la fronte e vedo fargli un sorriso, avrà riconosciuto il mio gesto.

-sostanzialmente devi cercare di giocare in anticipo e nel mentre del suo discorso prendere appunti su quello che dirà, sulle fandonie, che dirà-

Io? Una responsabilità del genere?

-come fai a fidarti di me scusami? É una responsabilità enorme, non credo di esserne capace-

É come se Rocco non fosse nella stanza, come se a parlare fossimo solo io e Giuseppe, due solitudini in comune che sanno leggersi dentro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 24, 2023 ⏰

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𝑠𝑎𝑙𝑣𝑒 𝑃𝑟𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒!↬GiuseppeConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora