2-Il mio padrone

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Pov's Bella
Apro lentamente gli occhi sentendo lo stomaco brontolare.
Guardo l'orologio sul mio comodino e noto che sono le sette e un quarto.

Purtroppo quello non era un incubo, mio padre mi ha venduta veramente.

Mi alzo dal letto e vado in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.

Prendo un panino dalla dispensa mettendoci della nutella ed addentandolo subito dopo.

Mentre me lo mamgio penso...

L'unico che può salvarmi è mio fratello.

Corro al piano di sopra ed apro la porta della sua stanza trovandola perfettamente in ordine.

Sul letto c'è un foglio e purtroppo già so di cosa si tratta. Ogni volta che va via mi lascia una lettera sul letto visto che i miei genitori non si interessano della sua vita.

Leggo velocemente la lettera dove c'è scritto che è partito per New York.

Non ho speranze.

Non mi resta che lavorare due anni per uno sconosciuto.

Indosso un vestitino fiorellato, lascio perdere il trucco ed indosso delle scarpe da ginnastica.

Prendo i miei risparmi mettendoli in una valigia visto che non mi passeranno un euro.

Scrivo una lettera per i miei nonni e vado a metterla nella loro buca della posta.

Soffrirei troppo a dirgli addio.

Non so cosa succederà in questi due anni.

Potrei scappare ma senza tanti soldi e una casa non saprei dove andare.

Ritorno a casa e trascino la mia valigia al piano di sotto quando sento il citofono suonare.

Mia mamma va ad aprire la porta, Victor mi sorride e si accomoda in casa.

《Buongiorno signore》
Dice mia mamma con gli occhi gonfi di lacrime, avrà pianto tutta la notte.

《Dobbiamo andare, il signore ha fretta》
Dice freddamente accennando un saluto ai miei genitori.

《È in macchina?》
Chiedo sentendo il cuore uscirmi dal petto. Sono curiosa di conoscerlo ma ho paura di lui allo stesso tempo.

《No, ti aspetta alla villa》
Dice incitandomi con lo sguardo a seguirlo.

Guardo la mia dimora per l'ultima volta mentre mia mamma mi abbraccia posando un bacio sulla mia fronte.

《Fai la brava Bella!》
Non rispondo e guardo mio padre dietro la sua figura minuta.

《Addio papà》
Sussurro tristemente, lui sgrana gli occhi per poi mi accenna un saluto.

《Possiamo andare?》
Annuisco e Victor afferra la mia valigia.

Usciamo di casa ed entro nel SUV lentamente.

Non mi volto per salutarli, purtroppo non sto andando in vacanza.

Non dimenticherò mai quello che mi hanno fatto.

Le lacrime spingono per uscire dai miei occhi e mi bagnano il viso in pochi istanti.

Victor mi guarda dallo specchietto quasi dispiaciuto e cerca di consolarmi.

《Ti troverai bene》
Sospira accelerando per sorpassare un'auto.

《Il signor Torricelli può sembrare cattivo ma non ti considererà molto》

Cattivo...

Non mi rassicura molto questa parola.

Non lo rispondo e non parlo per tutto il tragitto, fin quando la macchina non si ferma.

La Bella e la Bestia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora