25° Cancelli dell'Inferno

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<-gliati..> 
<Svegliati Kate, svegliati> urla una voce strattonandomi. Caleb mi fissa impaurito. Non ho mai un giorno di relax. <Luke ha bisogno di te. Caryn è scomparsa!> mormora lanciando le coperte in aria. <Eh? Buon per loro.> mormoro seppellendomi sotto al cuscino. Hardin al mio fianco mi guarda confuso alzando le spalle. Spingendomi verso mio fratello. <Bastardo. Fatemi dormire> 
<Alzati forza, l'hai fatto per due mesi, ora alzati.> Caleb mi strattona con forza facendomi cadere. Lo fulmino con lo sguardo e decido di vedere che cazzo vogliono. Infilo una maglietta probabilmente di Hardin e, vado nel salotto dove vedo tutti intorno a Luke. 
<Ma che cazzo volete alle otto e trenta del mattino? Sono stata due mesi in coma, fatemi riprendere per la miseriaccia.>urlo facendomi spazio tra Arcazel e Lucifer. Vedo Il corpo di Lisa inerme per terra, Luke in uno stato di schock. Fisso i volti dei presenti e nessuno sa cosa succede. 
<Che cazzo succede?> mormoro strattonando Luke, è ancora vivo questo?
<Non lo so, sono cosi da stanotte, probabilmente.> mormora Lucifer prendendomi in disparte. 
<La morte è arrivata Kate. Ha preso Caryn e Luke. Li devi risvegliare.> mormora sotto voce indicandoli. Li fisso e sento lo sguardo fisso su di tutti su di me 
<Il funerale lo offro io, basta che mi fate dormire> dico per poi fuggire, o almeno cerco di farlo, per le scale. 
<Fermati Kate, ti hanno aiutato a salvare Caleb. E' giusto che tu li aiuti> mormora Arcazel prendendomi per le spalle. Annuisco e incerta mi avvicino a loro. Forse Caryn è dentro Luke, infondo è solo un'anima.  
Metto le dita sulle tempie di Luke e mi concentro. Fondo il mio respiro con il suo e abbasso le nostre barriere. Entro nella sua testa. 

<Ciao bambina mia> mormora una voce rauca. La morte è alle mie spalle. 
<Ciao è da tanto che non ci vediamo> mormoro abbracciandolo. Si la morte è un maschio e il suo vero nome è Jack, alto, esile e moro con occhi spenti ma dolci. La morte mi ha salvato. 
<Sono venuto a prendere Caryn. Ma lei non vuole, si è nascosta dentro al corpo dell'umano. > mormora girando intorno all' anima di Luke. 
<Secondo te viene prima l'anima o il corpo?> mormora fermandosi e mi fissa intensamente, alzo le spalle incerta su come rispondere . <L'anima. Lo sai che noi gli possiamo cambiare forma perché si, l'anima ha una forma> mormora prendendo tra le dita l'anima di Luke. 
<No, lascialo> urla Caryn uscendo allo scoperto. Il suo corpo trema dalla paura, i suoi occhi colmi di lacrime fissano Jack impauriti e arrabbiati. Si fionda su Jack ma lui scompare, infondo, non puoi fermare la morte. 
Caryn in lacrime si guarda intorno e notando la mia figura scoppia a piangere. Scuoto la testa e mi avvicino a lei sbuffando, penso a come muovermi.
<Solo perché mi hai aiutato a trovare mio fratello> mormoro asciugandogli le lacrime. 

<Mi servono vivi. Anche, purtroppo, Caryn. Lascia la sua anima> mormoro avvicinandomi a Jack che rilascia l'incantesimo dell'invisibilità. Lu ridacchia e annuisce, inclina la testa fissandomi curioso e orgoglioso, orgoglioso dei miei poteri che si stanno risvegliando.
<Non so tu cosa stia facendo ma mi fido. Infondo sarai la morte un giorno, cara bambina mia, dovrai decidere bene chi dovrà morire o vivere.> mormora Jack baciandomi la fronte, annuisco e rilascio l'anima di Luke. 
Esco dalla testa di Luke e qualche secondo dopo i due ritornano. 
<Kate, di cosa stava parlando> mormora Caryn tossendo. 
Li guardo freddi e indecisa sul dirlo o no. 
<Niente di importante. Riprenditi> mi avvicino al mio ragazzo e lo abbraccio forte. Luke ci fissa e confuso abbraccia Caryn. 
<Kate. Dimmi cosa è successo> mormora Caleb sedendosi sul divano in panico. I nostri occhi si incrociano e una scarica di brividi ci assale. Ha capito già ma gli altri aspettano una mia risposta.
<Jack è venuto a farci una visita non programmata. Tutto risolto> mormoro andando in cucina, lasciando le braccia tese di Hardin. 
<Tranquillo tesoro sto parlando della morte> 
Hardin si strozza con la sua stessa saliva. Alzo gli occhi al cielo  e decido di parlare. 

<Stavo morendo. Non è un segreto quello che ci ha fatto nostro padre, ma quello che è successo dopo.> riprendo fiato e stringo le mani a mio fratello. 
<Nostro padre fin da quando nostra madre era incinta, ha cominciato degli esperimenti letali. Voleva un angelo che portasse la luce, voleva ricreare un Lucifero che spazzasse via qualsiasi forma umana, che fosse angelica o demoniaca. Essendo due gemelli, uno di noi doveva uccidere l'altro.> mormoro girando per la stanza. Odio mio padre e tutto quello che ci ha fatto. 

<Ma non è successo. Siamo nati, gli esperimenti continuarono e, con essi anche le torture. Faceva trasformare mio fratello con l'alchimia e, puniva mia madre se osava mettersi in mezzo. Avevo due anni quando ha iniziato a strapparmi le ali, che a causa degli esperimenti erano di un colore strano. Mi cavava gli occhi e li faceva mangiare a Caleb se non si riusciva a trasformare. Gli spezzava le gambe se io piangevo o mi ribellavo. Non ho mai parlato da piccola, ho sempre urlato. 
A sei anni, fu la prima volta che aprii gli occhi, perchè per ben due mesi mio padre stava lavorando su mio fratello. Sentivo le sue urla ogni ora del giorno.  Mia madre in lacrime, mi abbracciò e mi cullò per tanto tempo dicendo come fosse orgogliosa di sua figlia, che nonostante tutto ero sopravvissuta agli esperimenti di quel mostro.> mormoro fredda arrivando alle spalle di mio fratello, in lacrime, per dargli un minimo di consolazione. Camilla in lacrime rischia di svenire, ci guarda con occhi colmi di compassione, come tutti. 

<Io non la consideravo una madre, io non li consideravo dei genitori. Guardai negli occhi quella donna e pensai che dovesse ricordare tutte le cose dolorose e orribili che gli fossero mai capitate, perché il dolore che abbiamo provato è ineguagliabile. Ho rivisto quando lei soffriva quando mio padre ci tagliò la testa appena nati. Quando degli angeli vennero in casa nostra e stuprarono nostra madre mentre gli facevano bere il loro sangue, così che noi avessimo il sangue di molti angeli e, non solo il loro. Provò di nuovo la sensazione di aver perso i suoi bambini. Alla fine morì in preda al dolore. Nostro padre mi fece i complimenti, si avvicinò e disse che io ero la perfezione. Vide tutto e ridendo mi picchiò a sangue. >  mormoro accettando il bicchiere d'acqua offerto da Lilith in lacrime. 

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