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Non so quante canne fumammo credo tre o quattro, ma so che quando la sveglia suonò io ero davanti al frigo a schimicare, andai in camera mia sempre fatta, non so come riuscii a truccarmi, a vestirmi e a raggiungere in moto la scuola.

Devo dire che passai le prime due ore in loop, la prima ora cercai di calmarmi perché mi era salita male e sentivo rumori inesistenti, tanto che alla seconda ora quando Puck si avvicinò per chiedermi se stavo bene biascicai parole incomprensibili e grazie al cielo a metà della seconda ora mi era passato l'effetto.

All'intervallo schivai Puck perché non volevo che li vedesse in questo stato, anche se mi aveva vista di striscio durante la seconda ora, andai in bagno, mi sciacquai la faccia e gli occhi non erano più rossi. Uscii dal bagno e la campanella suonò.

Passai la giornata a mangiare, l'ora delle ripetizioni era arrivata ed io raggiunsi la biblioteca consapevole che Puck mi avrebbe sommersa di domande.

Puck era seduto, mi stupii, di solito era sempre in ritardo, mi sedetti di fronte a lui e mi chiese "Dove sei stato, ti ho cercato tutto il giorno", risposi "Storia lunga", mi disse "Ho tutto il tempo", cosi dissi "Sta mattina non riuscivo a dormire cosi ho fumato e non ricordo quanto, beh sai perché ero cosi a lezione, e poi non volevo che tu mi vedessi in quello stato", Puck mi disse sorridendo "Ogni giorno mi stupisci sempre di più".

Finimmo le ripetizioni e fuggì agli allenamenti. Stavo mettendo i libri che non mi servivano nel mio armadietto quando sentii alle mie spalle qualcuno schiarirsi la voce, mi voltai e vidi una moretta con la divisa delle cheerleder della scuola, pensai "Adesso questa che vuole". Mi disse "tu sei Alexia", risposi "Si genio che vuoi?", non sopportavo queste ragazze, antipatiche e puttane, la ragazza mi disse "Stai lontano da Puck, capito?", la guardai e risi, poi dissi "Innanzitutto no, se lui ti ha rigettato o scopato e lasciata da sola nel letto o in qualsiasi posto non è un mio problema", la sua faccia era abbastanza sconvolta, quanto mi piaceva avere ragione, la squadrai e aggiunsi "Come immaginavo" e me ne andai.

Nessuno mi minacciava, l'ultima che l'ha fatto è finita in ospedale, mi ricordo come la presi dai capelli e la sbattei sul suo armadietto senza pietà perché aveva cercato di baciare il mio ex, e anche perché si passava per una mia amica dopo che era solo una troia.

He's My SongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora