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Ero dispersa in qualche sogno, che come al solito una volta sveglia non ricordavo, quando il suono della sveglia mi trapanò i timpani e mi svegliò dalle braccia di Morfeo, "Sono sveglia" balbettai prendendo in mano il telefono e spegnendola.

Mi alzai dal letto, mi truccai, mi vestii e scesi nella sala da pranzo per fare colazione; al tavolo, seduti c'erano i miei genitori, mi sedetti e mangiucchiai, non avevo molta fame, i cambiamenti mi facevano andar via l'appetito, finita la colazione, andai a lavarmi i denti e raggiunsi mio padre davanti alla porta.

Mia madre frettolosa come al solito mi chiese "Per pranzo mangi in mensa", le risposi "No, madre non conosco nessuno preferisco il pranzo al sacco", Consuela mi sentì e correndo sui suoi tacchetti neri mi raggiunse e disse "Mi sono permessa signorina, di prepararle il pranzo al sacco, sapendo che voi alla mensa non volete mangiare, la guardai la ringraziai e le diedi un bacio sulla guancia, adoravo quella donna, sapeva com'ero fatta e le volevo un sacco di bene.

La scuola distava 20 minuti in macchina da casa, grazie al cielo con la moto ci mettevo di meno e potevo svegliarmi più tardi, arrivammo davanti al liceo, quest'anno avrei frequentato il secondo anno. Scesi dalla macchina e mi guardai attorno, intravidi un gruppo di ragazzi con la divisa della squadra di football che gettavano in un cassonetto un ragazzo, scossi la testa disgustata dalla scena, che coglioni, ma si sa che chi fa football non ha molta massa celebrare. Entrammo nella scuola e percepii gli sguardi dei ragazzi su di me, non mi importava molto, no sono per niente timida ma preferisco farmi i fatti miei, non mi piaceva la gente e non sopportavo fare nuove amicizie. Ero talmente presa a guardarmi intorno che non mi accorsi che fossimo arrivati davanti alla presidenza. Aspettai i miei genitori che finissero di parlare con il preside, uscirono e mio padre mi disse "Queste sono le tue lezioni, se vuoi mantenere le tue libertà vedi di farmi trovare una media alta", mia madre aggiunse "Ti vogliamo bene tesoro, sta sera io e tuo madre non saremo a casa, buon primo giorno e fai la brava".

Mi lasciarono da sola in quell'immensa scuola, senza farmi prendere dal panico com'ero solita fare, guardai il foglio che mi aveva lasciato mio padre e vidi che avevo lezione di spagnolo.

Aprii la porta dell'aula di spagnolo con 10 minuti di ritardo, tutti che mi fissavano, "Mai visto una in ritardo", pensai fra me e me, il professore un uomo alto e riccioluto mi accolse dicendo "Tu devi essere Alexia, la mia nuova alunna, prego siediti", si guardò attorno per assegnarmi un posto, poi aggiunse "Ti puoi sedere accanto a Rachel".

Mi sedetti accanto a questa ragazza, lei mi guardò dicendo "Piacere io sono Rachel", la guardai sorridendo e risposi "Il piacere è mio, io sono Alexia", seguii la lezione e presi appunti, ci tenevo alle mie libertà, suonò la campanella della prima ora, così uscì dall'aula per trovare quella di francese.

Ero nel corridoio che come un'ebete fissavo il foglio, quando una voce famigliare mi chiese "Hai bisogno di aiuto?", mi voltai e vidi Rachel seguita da due sue amiche e un ragazzo, la guardai e dissi "Si ti prego, mi sto perdendo", una delle sue due amiche si presentò "Io sono Mercedes, piacere, Rachel ci stava parlando di te, sei nuova vero?", annuii così lei aggiunse "Ti facciamo strada noi, le prime volte è facile perdersi", la guardai e la ringrazia poi gli altri ragazzi si presentarono , la ragazza si chiamava Tina e il ragazzo Kurt, era il ragazzo che un'ora prima stava nel cassonetto.

Mentre mi accompagnavano nell'aula di francese, guardai Kurt e dissi "Perché ti fai bullizzare da quegli stronzi?", lui in tutta risposta fece spallucce, mi lasciarono di fronte all'aula di francese e Tina mi disse "Ti veniamo a prendere appena suona la campanella cosi ti accompagniamo al tuoi prossimo corso", la guardai e ringraziai tutti e tre, poi dissi "Vi do il mio numero cosi se ho dei problemi come ad esempio perdermi vi scrivo", scrissi il mio numero a tutti e tre, ed entrai nell'aula, quando sentii il telefono vibrare, lo presi e vidi che Kurt aveva creato un gruppo Whatapp.

Il primo giorno di scuola era finalmente finito, e non perché mi fossi annoiata, anzi per una che non sopporta socializzare avere fatto amicizia con delle persone stupende, appena la campanella suonò salutai, raggiunsi il mio armadietto dove mi aspettavano i miei nuovi amici, gli salutai, mi avviai nel parcheggio dove Mathias mi aspettava.

He's My SongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora