capitolo 6

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Le maestose chiome dei grandi e cupi alberi della foresta proibita si erano tinte di colori caldi e vivaci e anche il suolo era diventato un meraviglioso tappeto di foglie rosse, arancioni e gialle; il cielo non era più grigio come i giorni precedenti ma si era tinto di un azzurro chiaro chiaro con qualche nuvola quà e là. All'interno del castello iniziava già a stentirsi nell'aria l'arrivo di Halloween, ma anche nei piatti: c'era da dire che Hagrid aveva fatto crescere le sue zucche divinamente e anche in largo anticipo, dato che a pranzo e a cena moltissime portate erano a base di zucca. Distanti dalla sala grande, nella torre di grifondoro, tre ragazzi parlavano tranquillamente, Ron seduto a gambe larghe sul divano scarlatto e Harry ed Hermione seduti per terra vicino al camino ardente e scoppiettante.

"Quindi Silente è riuscito a distruggere l'anello?" chiese la bruna, i soliti ricci gonfi erano stati raccolti in una cornacchia e il suo umore sembrava, momentaneamente, calmo e per nulla duro, perfino nei confronti di Ron.

"Si, e poi mi ha mostrato altri ricordi legati ad altri strani oggetti" concluse Harry. Il ragazzo trasudava stanchezza da tutti i pori; aveva ripetuto l'ultimo incontro di lui e Silente ai suoi amici per la terza volta, aveva tenuto gli occhi fissi sulla mappa del malandrino per ore alla ricerca di una qualche spiegazione sul comportamento di Draco Malfoy e per finire aveva ancora una montagna di ricerche e compiti arretrati.

"Beh Harry ci sarà sicuramente un nesso fra questi oggetti no? Se no perchè Tom Riddle ne sarebbe rimasto tanto affascinato?" inistette Hermione.

"Non so, può darsi che ne fosse intressato per il negozio o per il valore.." disse fiebile Harry.

"Non penso fosse uno a cui interessa il valore in galeoni no?" intervenne Ron, con indosso una camicia tutta stropicciata e senza nodo alla cravatta.

Sospirando Harry si tolse gli occhiali dal naso e si sfregò gli occhi col le dita, Godric solo sapeva quanto potesse essere stanco. Quando riaprì gli occhi scoprì che sul divano Ron non era più solo: in quei pochissimi secondi in cui Harry si era distratto Lavanda si era messa comoda sul divano il più possibile vicino al rosso. La bionda portava un dolce sorriso sulle labbra e occhi scintillanti, tutti rivolti a Ron, che nel frattempo aveva acquisito un'aria compiaciuta, e dava l'idea di non aver notato nemmeno per sbaglio gli altri due ragazzi. A malincuore Harry si girò verso Hermione ma rimase incredibilmente sollevato, avrebbe potuto trovarla furente, con la faccia rossa e il fumo fuori dalle orecchie, invece lei stava guardando proprio il moro con le labbra incurvate in un piccolo sorriso.

"Harry" disse marcando forte il suo nome "hai già deciso chi invitare alla festa di Lumacorno?"

Dannazione. Ci mancava solo questo pensiero, come se ne avesse già pochi.

"No, non ci ho nemmeno pensato" rispose secco "tu hai già invitato qualcuno?"

Il sorriso sulla faccia di Hermione s'ingrandì, "Ci vado con Cormac Mclaggen" e vedendo Ron irrigidirsi continuò "sai, ci stiamo frequentando"

"Cosa?" intervenne brusco Ron staccandosi da Lavanda.

Harry non potè far a meno di fare un sorrisetto, per poi nasconderlo subito con la mano. Hermione stava cercando di far ingelosire Ron, e ci era riuscita anche molto bene.

"Ron..." Lavanda aveva afferrato la sua mano nella sperenza che il rosso continuasse a dedicarle attenzioni, ma Ron sembrava di tutt'altro avviso.

"Da quando in qua esci con Mclaggen?" le chiese corrucciato, aveva uno sguardo inquisitore e la mascella serrata, le braccia rigide e nessuna traccia di interesse al richiamo di Lavanda.

𝐴𝑓𝑓𝑜𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑡𝑢𝑜𝑖 𝑜𝑐𝑐𝘩𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora