capitolo 12

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Non riusciva a capire se essersi allontanato dalla sala comune fosse stata una buona o una cattiva idea. Solo dopo aver fatto mente locale si rese conto che l'idea era stata senz'altro buona. Forse sì, si sarebbe anche potuto divertire, ma sapere Hermione chissà dove da sola a piangere lo atterriva tanto da avergli fatto passare la voglia pure di festeggiare. Così aveva lasciato la torre di grifondoro, cogliendo l'occasione di filarsela proprio quando tutti erano concentrati sugli altri giocatori, tranne su Ginny che era crollata su una poltrona dal sonno (altro motivo per non restare) e su Ron, che invece si era dileguato ai dormitori con una certa bionda (altro motivo per non restare). Una volta varcato di soppiato il quadro trasse un respiro profondo e si beò del silenzio e dell'aria fresca del corridoio buio e vuoto, ora che non era più dentro a quel forno poteva finalmente dedicarsi all'amica, incamminandosi subito dopo per cercarla. Bastò percorre qualche corridoio e qualche scalinata, sempre con il cuore in gola per la paura di trovarsi da un momento all'altro il gatto di Gazza davanti, per trovare Hermione. Dalla finestra spalancata entrava un vento freddo e umido mentre goccie di pioggia avevano piano piano formato una pozzanghera sul pavimento; era possibile vedere il cielo scuro al di sopra e l'erba come un mare di tenebre al di sotto. Hermione era di fronte alla finestra, sul lato opposto del corridoio, affondata su una panchina di pietra, i capelli castani flosci e senza vigore, il viso grigio, il naso e gli occhi gonfi. Si sedette di fianco a lei silenziosamente e per i primi minuti nessuno parlò, lui troppo concentrato a cercare le parole giuste e lei troppo triste per proferirne anche una sola.

"Cosa provavi Harry quando vedevi Ginny e Dean assieme?"

Sentì un nodo stringersi alla gola e la creatura nel suo stomaco ringhiare, e tutt'un tratto capì perfettamente cosa stesse provando lei. E cavolo, gli dispiaceva così tanto. Perchè sapeva cosa significava sentire il cuore rompersi in tanti piccoli pezzettini e frammenti, sapeva com'era amaro il sapore in bocca di un amore non corrisposto, di come il senso di vuoto e incompiutezza dolesse allo stomaco e appesantisse il cuore. Non rispose, forse perchè non trovava le parole giuste o forse perchè la bocca non aveva una risposta da pronunciare, così disse altro: "So che stai male ma temo tu possa fare ben poco.."

"Hai ragione." rispose sospirando "per quanto mi possa dispiacere non posso fare nulla, non posso pensare di rifilargli dell'amortentia non è così che va l'amore." Calde lacrime ripresero a solcarle le guancie scarlatte, le mani contorte che stritolavano l'orlo della felpa "non posso piangere per sempre, ma posso tenergli il broncio, che dici?"

"Immagino di sì" confermò Harry con un riso leggero.

Non parlarono più, faceva sottofondo la pioggia e il silenzio tombale del corridoio vacante e scarsamente illuminato, eppure sembravano parlarsi lo stesso, con il tatto. La testa della riccia sulla sua spalla lo faceva sentire importante e responsabile, come un fratello maggiore che non sarebbe mai stato. Le dita di Harry che le accarezzavano il braccio la facevano sentire protetta e al sicuro, come se avesse avuto al fianco un fratellone. Forse in altre circostanze, con altri rapporti e con passati diversi avrebbero anche potuto amarsi. Eppure Harry a pensarci non voleva altri scenari ipotetici: non si dava pace per Voldemort e il dolore per la morte dei suoi genitori non lo avrebbe sicuramente mai abbandonato, ma aveva vissuto e conosciuto così tante cose e persone (alcune meravigliose altre no) che in fondo non se ne dispiaceva. Magari non avrebbe mai conosciuto Ron ed Hermione, non avrebbe mai avuto alcuni rapporti stretti con persone a lui molto care ora, forse sì, non avrebbe mai avuto la fama da ragazzo sopravissuto che a lui non piaceva e non avrebbe rischiato la sua vita ogni singolo anno ad Hogwarts. Non avrebbe dovuto salvare la pietra filosofale nè combattere un basilisco, non avrebbe dovuto salvare Sirius, partecipare al Torneo Tre Maghi nè infiltrarsi al ministero. Però magari non avrebbe mai conosciuto Ginny..

𝐴𝑓𝑓𝑜𝑔𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑖 𝑡𝑢𝑜𝑖 𝑜𝑐𝑐𝘩𝑖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora