capitolo 11

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Aprì gli occhi. La sua faccia lentigginosa ancora velata di sonno portava alle labbra un sorriso sincero, calmo e bello. Ce l'aveva fatta, aveva mantenuto fede alla promessa, alla promessa con sè stessa. Era così liberatorio il pensiero di non esser più legata in alcun modo a Dean: lo aveva lasciato, con tanto pungo sul naso; aveva ritrovato la sua forza e la sua grinta, scatenata in particolar modo dopo aver visto Harry e Ron battersi e farsi male per lei, e ora tutto sarebbe tornato esattamente come prima. Si tirò sù sul letto a sedere e si allungò braccia e schiena stiracchiandosi, poi si sfregò la faccia con le mani per svegliarsi meglio. Di lì a due ore si sarebbe giocata la fativica partita grifondoro-serpeverde, e anche se il tempo sembrava tutt'altro che adatto, Ginny non vedeva l'ora di risalire in sella alla sua scopa e sentire di nuovo il vento fra i capelli, premeva per la voglia di giocare e di toccare con mano la libertà, di essere di nuovo se stessa. Scese dal letto e si diresse in bagno portando con sè pantaloni, scarpe e maglione della divisa, mentre gli altri vestiti per la partita li avrebbe messi direttamente nello spogliatoio. Una volta uscita dal bagno rimase per lunghi istanti davanti allo specchio a muro della sua stanza osservandosi: si trovava bella finalmente, si piaceva, fiera con la sua amata divisa da cacciatrice, il petto gonfio d'orgoglio e la creatura nel suo stomaco felice e saltellante. 'Attenzione, Ginevra Weasley è tornata.'


"E' vietato giocare con l'ombrello?" chiese Ron.

"Ti volerebbe lo stesso via temo." gli rispose Harry. Si trovavano all'entrata della sala grande e contemplavano da una vetrata il tempo fuori un po' preoccupati. Una pioggia battente e fitta, priva completamente di vento, s'abbatteva sul castello e tutt'intorno; scendeva da enormi nuvoloni grigi che non lasciavano intravedere nemmeno un pezzetto d'azzurro, oscurando così il cielo quasi fossero le nove di sera e non di mattina. La partita, ovviamente, non era stata annullata, anzi, a detta della professoressa Mcgranitt dovevano ritenersi fortunati perchè non c'era un filo di vento. Ma Harry in fondo lo sapeva, se la partita era con i serpeverde allora andava giocata per forza. Lo spirito agguerrito della professoressa era troppo alto per essere fermato a causa di due goccioline, anche se due goccioline non erano. Si staccarono dalla finestra fredda con un po' di sconforto, entrando poi in sala grande per la colazione. Osservarono il tavolo verde-argento e come previsto non si comportavano come i giorni precedenti, le battutine erano ridotte al minimo mentre un alone di preoccupazione vagava per tutta la tavolata, esattamente come per il tavolo rosso-oro.

"Oh buongiorno" li salutò Hermione, la chioma riccia pomposa, la faccia mista fra il sereno e il preoccupato. "Pronti?" chiese, sfogliando distrattamente la gazzetta del profeta.

"Non ne sono sicurissimo.." esordì il rosso la cui pelle iniziava a tingersi di un verde chiaro chiaro.

"Ti prego Ron non farti prendere dall'ansia, il tempo già non aiuta." Anche Harry era ansioso, ma per fare il buon capitano della squadra era meglio non darlo a vedere, infondere fiducia e sicurezza era la prima cosa. Passò i suoi occhi verdi in rassegna lungo il tavolo dei serpeverde, ma di Malfoy nessuna traccia. Dal secondo anno si battevano agguerriti per il boccino e per il titolo di miglior cercatore, e non vederlo ora lì faceva piuttosto strano, a quanto pare si sarebbero direttamente visti in campo sotto la pioggia battente. Al suo tavolo invece i giocatori erano tutti presenti, i nuovi con un espressione un po' preoccupata, i vecchi più o meno tranquilli, Ron verde.

"Dean che fine ha fatto?" chiese a Hermione per distrarsi un po'.

"Si è ritirato per due settimane, penso proprio non se la passi facile tra i suoi genitori indignati e i professori stupiti.." gli rispose.

"Beh se lo merita!" intervenne Ron risoluto.

"Io credo sia ormai da seppellire questo discorso una volta per tutte, lui l'ha pagata e Ginny ora è tranquilla e felice." disse la riccia.

"Hermione ha ragione. Sarà meglio che iniziamo ad andare noi Ron."

"Mh si.."

"Forza Ron sarai bravissimo lo so, le straccerete le serpi!" cercò di rincuorarli la ragazza con un sorriso amichevole e sornione, gli occhi nocciola socchiusi con un bagliore di fiducia.


Se non fosse stato per quel miracoloso incantesimo imparato al terzo anno grazie a Hermione, Harry era sicuro non avrebbe visto a un palmo dal naso. Erano in campo da pochissimi minuti ma l'acqua era già entrata da tutte le parti, inzuppandoli completamente, tranne agli occhi grazie all'incantesimo. L'ansia era palpabile e dalle tribune non arrivava un solo fiato, l'unico rumore era la pioggia battente. Poi il fischietto d'argento suonò. I giocatori si levarono da terra in groppa alle loro scope e si sparpagliarono per il campo mentre i portieri raggiungevano i loro anelli. La pluffa fù afferrata immediatamente da Ginny, che venne subito marcata da Zabini.

"Benvenuti alla prima partita dell'anno!" risuonò per tutto il campo una voce che Harry conosceva bene, e non si stupì affatto di trovare Hannah Abbot a fare la cronaca. "Non poteva essere più agguerrita la prima partita signori, serpeverde contro grifondoro!"

Una ventina di minuti dopo un boato sovrastò la partita dall'angolo verde-argento, "SERPEVERDE SEGNA! Maledetti.."

"HANNAH!" tuonò la Mcgrannit al suo fianco.

"Si, scusi! La pluffa viene subito recuperata da Alice Spinnet che sfreccia verso gli anelli di serpeverde.. no.. no aspettate.. un battitore colpisce il bolide verso di lei.. schivato! Brava Spinnet!"

Harry tirò un respiro di sollievo, erano già indietro di dieci punti, dovevano recuperare. Sentiva alle calcagne il nuovo cercatore di serpeverde in sostituzione di Malfoy, che non si era presentato alla partita. Sentiva i capelli appiattiti e gocciolanti e i vestiti fradici attaccati al corpo. Doveva recuperare il boccino in fretta prima che segnasse ancora l'altra squadra, anche se l'impresa si prospettava difficile. Stava giusto sorvolando la partita dall'alto quando scoppiò un altro boato ma dalla parte dei grifoni, "LA WEASLEY SEGNA! 10 a 10! Grande ragazza! Ok, un cacciatore serpeverde di cui non ricordo il nome marca subito Katy Bell... i battitori grifondoro pedinano gli altri serpeverde.. ATTENTO WEASLEY! SI! GRIFONDORO PARA! Nel frattempo i cercatori sorvolano... ecco Harry Potter.. forza fagli il culo a quel ragazzetto!" Fischi e risate partirono dalle tribune, mentre la voce severa e indignata della professoressa echeggiava nella pioggia; poi tutt'un tratto qualcosa brillò vicino alle tribune di corvonero. Subito volò giù in picchiata veloce, una mano salda al manico della Firebolt l'altra protesa in avanti. Il cercatore serpeverde più in dietro tentava di stragli alle calcagne, ma Harry era deciso e sicuro, un fuoco ardeva nel suo petto, le bestia premeva e ululava, non c'era più la pioggia, le tribune, la voce di Hannah, solo lui e... "HARRY POTTER RECUPERA IL BOCCINO, GRIFONDORO VINCE 160 A 10!"

Presto molti studenti scesero in campo per esultare e far festa, mentre anche gli altri giocatori smontavano dalle loro scope e camminavano verso di lui, più felici che mai. Vide Ginny venirgli in contro e sentì la creatura nelle sue viscere più felice che mai: lei era lì, finalmente lei e basta, con i capelli zuppi e rossi scuri e un sorriso ampio sul volto, la divisa gocciolante e la scopa alla mano. S'avvicinarono di pochi passi, e più Harry era vicino meno udiva la pioggia scrosciante nelle orecchie e sulla pelle, percepiva invece calore, come se il sole fosse alto e splendente sopra di loro, solo su loro due. La rossa scattò e lo abbracciò forte, le mani chiuse dietro al suo collo per sentirlo più vicino possibile, appiccicati dai vestiti fradici e la pioggia che picchiettava sui loro corpi silenziosa. Si sentiva sicura fra le braccia di Harry, mentre lui cercava invece di memorizzare ogni suo dettaglio e ogni particolare di quel celestiale momento. Si staccarono piano, entrambi con le gote un po' rosee, e furono subito distratti da fischi e schiamazzi. Fra la folla Harry riuscì a distinguere Ron, avvinghiato e con le labbra a contatto con Lavanda in un bacio più o meno intenso. Cercò subito Hermione con lo sguardo e la trovò di fianco ad Hagrid e altre ragazze a osservare la scena. Guardò il suo viso gocciolante certo che quella non fosse solo pioggia.



Ciao! Premessa: scrivere una partita di quidditch è difficilissimo, spero l'abbiate trovata perlomeno decente.  Il capitolo è piuttosto banale e mi dispiace di aver fatto piangere Hermione alla fine, sono un po' crudele. Ma non preoccupatevi, si sistemerà tutto promesso! E' l' 1.37 PM quando vi sto pubblicando il capitolo, spero che non ci siano errori di battitura!

-Angelica



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