capitolo diciannove

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[parole 2037]

la mattina dopo ci svegliammo presto siccome c'era scuola perciò alle sei eravamo in piedi, insomma in piedi per modo di dire.

"come vanno le gambe?" chiese kuroo ridendo. "non hanno smesso di tremare neanche per un secondo" dissi io mentre mi rimettevo i vestiti del giorno prima, la divisa della scuola l'avrei messa una volta tornata a casa per prendere kenma.

"senti la prossima volta vacci più piano, va bene?" gli dissi mentre scendevamo le scale. "non ti assicuro niente gattina" mi diede un bacio e poi salimmo in macchina, eravamo già in ritardo, prendere la macchina sarebbe stato meglio.

arrivammo davanti casa mia, mia madre era già andata a lavorare mentre kenma era fuori dal cancello che ci aspettava.

scesi dalla macchina con non poca fatica ed entrai in casa. "ma che hai fatto?" mi chiese mio fratello. "chiedilo al tuo amico in macchina"

lui raggiunse kuroo mentre io salii le scale per andare in camera, indossare la divisa e prendere lo zaino.

chiusi la porta di casa e raggiunsi i ragazzi in macchina. mio fratello continuava a guardarmi dai posto dietro, mi girai a guardarlo. "cos'hai da fissare te?"

"e io che credevo aspettassi il matrimonio" "oddio kenma va bene tutto ma chissà quando ci arrivo al matrimonio" "aspetta solo che lo sappia la mamma" kuroo intanto se la rideva sotto i baffi.

"tu prova a dirle qualcosa e la tua amata switch sparisce" "va bene va bene starò zitto"

. . .

alle sette eravamo arrivati, kenma entrò in palestra mentre kuroo mi prese per mano ed entrammo insieme.

"ma buongiorno" disse Yamamoto avvicinandosi a me e kuroo insieme al resto della squadra.

"beh come mai tutti qui?" chiese il corvino.

"avete fatto quella cosa importante ieri sera?" chiese ridendo Yaku. "si abbiamo fatto quella cosa importante" disse fiero kuroo.

"vabbe allora io posso andare a sedermi" spinsi tutti via dalla mia strada e lentamente arrivai alla panchina, sembrava di aver fatto chissà quanti chilometri.

"piccina che hai fatto? scopato troppo con kuroo ieri sera?" esclamò lui ridendo. "già" risposi io senza nemmeno pensarci. "ASPETTA ASPETTA voi due avete? no io stavo scherzando, nel senso sei ironica o?" "oh merda non volevo lo sapessi cosi, vabbe la risposta è si" "ODDIO MIO" "si Lev abbassa la voce e torna ad allenarti" "no voglio sapere tutto" "ma anche no, vai via susu" lo cacciai via e ripresi a guardare i ragazzi che si allenavano.

alle otto meno dieci, asami venne in palestra in modo da andare insieme in classe.

eravamo nel corridoio, fortunatamente le mie gambe iniziavano ad andare correttamente. "allora cara la mia piccola asami" "che poi piccola mica tanto sono di qualche mese più grande di te" disse ridendo.

arrivammo in classe e ci sedemmo ai nostri posti. "scusa se ieri ti ho lasciata in mezzo ai ragazzi, nemmeno li conosci bene" "ah ma vabbe in compenso Lev è rimasto tutto il tempo con me" "ah menomale e scusami di nuovo ma kuroo voleva tornare a casa" "t/n davvero non ti preoccupare se voleva tornare a casa con te avrà avuto i suoi motivi" "beh si i suoi motivi li ha avuti" dissi ridendo.

"vabbe basta parlare di me e kuroo, quando hai intenzione di parlare con Lev?" "mai" "bene allora vuol dire che ci penserò io" "mi devo preoccupare?" "naah ho già fatto mettere insieme due miei amici quindi ho già esperienza" dissi ridendo facendo ridere pure lei.

.   .   .

come sempre alle due finirono le lezioni e io andai in palestra, asami doveva studiare perciò non venne con me.

my kitty||ᴋᴜʀᴏᴏ ᴛᴇᴛsᴜʀᴏᴜ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora