capitolo cinque

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passò un mese dal mio arrivo alla nekoma e tutto sommato stava andando tutto bene. con Lev ormai sembrava di conoscerlo da una vita ed ero riuscita ad aprirmi di più con il resto della squadra. tranne Kuroo, non parliamo mai se deve farlo è per parlarmi degli allenamenti.

gli avevo chiesto io di non darmi più fastidio e altro ma alla fine mi sentivo profondamente in colpa per come lo avevo trattato.

.    .    .

era venerdì, mi svegliai come sempre alle sei e, dopo essermi fatta una doccia veloce, mi vesto e vado a svegliare mio fratello.

alle sei emmezza io e Kenma eravamo già fuori e qualche minuto dopo arrivò Kuro che come sempre si limitava a guardarmi.

spesso incontriamo anche Lev quindi arriviamo tutti e quattro in palestra insieme dove c'erano già i ragazzi ad allenarsi.

andai subito vicino al coach e al sensei. il primo dei due iniziò a parlarmi. "t/n cara, devo avvisare i ragazzi di una cosa potresti chiamarli?" annuii e andai a chiamare gli altri.
tutti si sedettero in cerchio, solitamente mi siedo anche io con gli altri. non sopporto stare li in piedi mentre tutti mi fissano.

mi metto sempre vicino ad Inuoka siccome mi fa poggiare la testa sulla sua spalla, è cosi carino quel ragazzo. sempre sorridente e con la voglia di vivere, dammene un po'.

il coach iniziò a parlare. "bene ragazzi, domani avremmo una partita contro un'altra scuola, miraccomando fategli vedere che cosa so fare ad Ukai" rimasi spiazzata dopo aver sentito quel nome.

mi alzai dal posto e corsi subito dal coach. "coach Nekomata, può dire il nome della squadra?" anche se già lo sapevo avevo bisogno di avere la conferma che non stessi sognando. "Karasuno" disse lui fiero.

iniziai a saltare e ad urlare come una deficiente dalla felicità. Lev si alzò e venne verso di me "come mai sei così felice?" chiese un po' spaesato. "OH LEV TU NON SAI NEMMENO QUANTO IO SIA FELICE IN QUESTO MOMENTO". tutti continuarono a non capire ma vennero verso di me. "io ancora non ho capito, però se sei felice tu lo siamo tutti" disse Yaku sorridendo.

"è la scuola in cui andava prima" disse Kenma spuntando dietro Kuroo. "E ME LO DICI ORA? siamo qui da dieci minuti che stiamo cercando di capire e tu che sapevi tutto ce lo dici ora?" disse Yamamoto prendendo per la maglietta mio fratello che restò impassibile.

iniziai davvero a realizzare che il giorno seguente avrei rivisto tutti, avrei rivisto i miei amici, e soprattutto avrei rivisto la mia prima squadra.

"susu ragazzi voglio un bell'allenamento, domani li dobbiamo battere" disse il coach che poi raggiunsi.

"coach lei conosce Ukai?" gli chiesi poi, dopo essermi ripresa. "conoscevo bene suo nonno, quel vecchio poi si è ritirato probabilmente aveva paura di continuare a perdere contro di noi" disse continuando a ridere.

non avevo capito granchè ma ok, ero felice in quel momento e non pensavo ad altro.

.    .    .

alle otto meno dieci io e Lev eravamo in classe e, siccome c'era tempo, andammo a parlare con Asami, una nostra compagna con cui avevamo fatto amicizia qualche giorno prima.

my kitty||ᴋᴜʀᴏᴏ ᴛᴇᴛsᴜʀᴏᴜ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora