capitolo tredici

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[parole 3427]

ripartimmo con la macchina e tornammo indietro.

non dissimo una parola, ascoltammo solo la musica. stavo letteralmente sclerando nella mia mente ma non potevo di certo mettermi ad urlare con lui di fianco.

"lascio qui la macchina, non voglio lasciarti da sola" disse lui una volta arrivati.

mi prese per mano e tornammo ai dormitori, arrivammo davanti la porta della mia camera.

"buonanotte gattina" mi lasciò un dolce bacio sulle labbra e poi mi girai per aprire la porta, era chiusa a chiave.

"che c'è? non vai in camera?" "è chiusa a chiave" "ottimo dormi con me" sbuffai.

lui si avvicinò al mio orecchio. "sei stata tu a baciarmi qualche minuto prima, hai iniziato tu e ora finisci" sussurrò lentamente facendomi salire un brivido su tutta la schiena.

"ok andiamo" mi prese nuovamente per mano ed entrammo nella camerata, fortunatamente dormivano tutti.

ci sdraiammo e come al solito si era messo dietro di me tenendomi per i fianchi.

"kuroo?" "dimmi gattina" "quindi ora esiste un 'noi'?" chiesi un po' titubante "esiste già da un po', mancava la tua conferma" presi la sua mano nella mia e gli sorrisi.

passarono dieci minuti, lui si stava addormentando io ero ancora sveglia, penso fosse per il freddo. perchè in camera dei ragazzi fa così freddo.

"se hai freddo basta dirmelo" "non ti preoccupare" "aspetta prendo la felpa" si alzò e prese dal suo borsone una felpa. "ho solo questa della scuola" "kuroo davvero non fa niente" si abbassò e si mise seduto accanto a me avvicinandosi al mio viso. "stai tremando da più di dieci minuti, mettiti la felpa" annuii e indossai la sua felpa.

"grazie" sussurrai io una volta essermi sdraiata di nuovo. "è il minimo" disse lasciandomi un bacio sulla guancia per poi addormentarsi.

non potevo chiedere altro.

. . .

la mattina dopo mi svegliai, alzai la testa e notai che non c'era nessuno in camera oltre che me e il corvino che ancora dormiva abbracciandomi.

gli accarezzai la testa mentre dormiva, era ancora più bello.

"buongiorno" disse lui sbadigliando e stiracchiandosi.

"che ore sono? ho il telefono spento" kuroo prese il telefono "le dieci" "le dieci?!" ripetei io scioccata. "il coach mi uccide" disse lui ridendo.

si alzò e andò a vestirsi mentre io andai nella mia camerata, non c'era nessuno, i corridoi vuoti. saranno stati tutti in palestra.

dieci minuti dopo uscii dalla camera dopo essermi vestita, avevo ancora su la felpa di kuroo però.

chiusi la porta e notai che anche lui mi stava raggiungendo nel corridoio.
"tieni la felpa" dissi mentre la stavo per togliere. "nono tienila, sto bene cosi" aveva la maglietta a maniche corte.

"sicuro?" "gattina tutte queste preoccupazioni sono inutili, andiamo che già siamo in ritardo di un'ora"

arrivammo davanti alla porta della palestra, si sentivano già le palle sbattere sul pavimento.

"sei pronta ad assistere alla mia morte?" "alla nostra volevi dire" lo corressi io ridendo.

aprimmo la porta, tutti i rumori che sentivamo svanirono in meno di un secondo e tutti si girarono a guardarci, non ce n'era uno che non ci fissava.

my kitty||ᴋᴜʀᴏᴏ ᴛᴇᴛsᴜʀᴏᴜ x ʀᴇᴀᴅᴇʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora