Giorno tre: Fathers and sons.

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La neve aveva ricominciato a cadere su Alicante, ricoprendo di un bianco candore tutto il territorio.

A giudicare dalla posizione del sole, Alexander intuì che sarebbero dovute essere le dieci, ma la piazza era comunque vuota a causa della neve.

Egli, invece, si stava dirigendo verso il posto in cui risiedeva il Conclave, abbastanza sicuro di trovare lì suo padre.

Le grandi porte erano chiuse, il che significava che i Nephilim erano in consiglio.

Non c'era niente di particolarmente grave o pericoloso, in quei tempi -forse a parte problemi provenienti dai Blackthorn - ma Alec immaginava che il Conclave non se ne sarebbe occupato, almeno per il momento.

L'attesa durò quasi un'ora, tempo durante il quale Alec aveva passeggiato per Alicante, alla ricerca di un negozio in cui fabbricassero anelli.

Magnus era uno Stregone, e non poteva impugnare uno stilo su Alec, ne tantomeno lui poteva decorargli il petto con la Runa dell'Unione Matrimoniale.

Non che questo facesse qualche differenza, per il loro amore.

Avrebbero risolto quell'incongruenza pratica con dei semplici anelli: o meglio, Alec con l'anello per Magnus, e lo Stregone con l'anello per il Nephilim.

«Alexander.»

Il ragazzo si girò, e vide il padre venire verso di lui, con passo calmo e misurato. I suoi occhi blu sembravano abbastanza sereni, il volto tirato in un accenno di sorriso.

Alec immaginò che sarebbe somigliato a lui, da vecchio. Non che volesse pensare alla vecchiaia proprio in quel momento..

«Buongiorno, papà. È andato bene il Consiglio?»

«Sì, abbastanza bene. Perché non ti sei unito a noi?»

'Perché non mi va di farmi fissare da vecchi che credono ancora che la Terra sia piatta?'

«Dovevo organizzare alcune cose, sai, per il matrimonio..»

L'uomo annuì lentamente, visibilmente imbarazzato.

«E vanno bene i preparativi?»

«Sì. Mamma è davvero coinvolta e anche Isabelle, a New York, organizza il viaggio..»

«Ah, quindi una vera squadra» affermò Robert Lightwood, cominciando a camminare verso la strada innevata.

«E tua sorella come sta? E Jace?»

'E Max?'

«Stanno tutti bene. E la conduzione dell'Istituto procede al meglio.» Alec accennò un sorriso allegro.

«Molto bene, ne sono lieto. Ormai sei tu a portare avanti le cose lì, ora sei un uomo, figliolo.»

Alec sentì le guance andare in fiamme, segno che  l'imbarazzo stava avendo la meglio sulla conversazione, e tutto a causa della domanda per cui era lì, quella mattina.

«Papà, posso domandarti una cosa?»

«Uhm.. Certo, Alexander» rispose l'altro.

«Tu.. Cioè..» Il Nephilim prese un respiro, e l'aria gelida gli congelò quasi gli incisivi.

«Papà, ci sarai al mio matrimonio con Magnus? Mi farebbe davvero piacere.»

Ci fu un attimo di silenzio, in cui gli unici rumori udibili erano le voci dei bambini che giocavano con la neve vicino ad una vecchia casa.

«Alexan..»

«E chiamami Alec» lo interruppe il figlio, che ora si era fermato davanti alla figura del padre e cercava di guardarlo negli occhi. Negli stessi occhi azzurri che aveva anche lui, come aveva i suoi stessi capelli neri.

Anche se, Magnus gli aveva detto che gli ultimi Lightwood che aveva visto erano biondi.

«Alec, figliolo, io..»

Lo sguardo di Alec si indurì, presagendo una risposta negativa da parte del padre.

Forse l'uomo se ne accorse, o forse no, ma la risposta che diede stupì il ragazzo:

«Certo che ci sarò, Alec. Puoi contrarci.»

I tavoli erano stati disposti in due semicerchi separati, a unirli era il tavolo degli sposi, decorato, per il momento solo da una tovaglia azzurra.

Maryse stava osservando i tavoli e sistemava le sedie quando erano storte, le tovaglie nel caso avessero un increspatura.

Mancavano solo tre giorni a Sabato, e quindi al matrimonio.

Alec sentiva l'emozione aumentare di giorno in giorno, o forse, di ora in ora.

Era entrato con passo leggero nella sala, e quando aveva chiamato la madre, la donna aveva sussultato un attimo.

«Alec» La voce della donna era dolce.

«Come vanno le cose?»

«Oh, bene, tesoro. Domani sistemeremo l'altare ed il resto. Oggi la sala. Venerdì mattina il tuo abito sarà pronto e..»

Maryse sospirò.

«Mamma, stai calma.. sembri più agitata di me.» Alec rise; la madre lo stesso, ma sembrava stanca.

Alec prese dalle mani il suo mucchio di fogli e annuì piano.

«È il mio matrimonio, è giusto che sia io a preoccuparmi di queste cose.. Tu va pure a riposare.»

Maryse annuì ancora, e baciò la guancia del figlio.

«Se hai bisogno di qualcosa, tra poco arriva Janette.»

                         *~*~*

Magnus sbuffò: la giacca del completo non lo convinceva molto.

«Non mi ingrassa mica, vero, Catarina?»

L'amica alzò lo sguardo sulla giacca e scosse la testa, cercando di sorridere.

Ormai erano più di due ore che lei e Isabelle guardavano apparire completi da matrimonio, e cercavano di convincere Magnus a sceglierne uno.

«Ma forse.. i merletti qui» disse lo Stregone, assottigliando un po' gli occhi per guardare meglio.

«Niente merletti! Ho deciso» esclamò lui, facendoli sparire.

«Ascolta Magnus» cominciò la Cacciatrice, con tono poco paziente «tu devi scegliere qualcosa. Fatti un'idea mentale di quello che vuoi, e considera che l'abito del mio adorato fratellino tenderà all'oro.»

Magnus pareva disorientato, ma acconsentì. Fece sparire tutti gli abiti e lentamente cominciò a muovere le dita.

Una luce azzurra aleggiava nell'aria e, sotto le mani dello Stregone, cominciava ad apparire una giacca.. pian piano tutto il resto del completo.

Quello che apparve sorprese tutti.

Finalmente, Magnus, Isabelle e Catarina sorridevano.

"Amore mio, finalmente sono riuscito a trovare l'abito giusto.
Tu mi manchi così tanto, vorrei baciare le tue  labbra, ora e.."

"Alec, sono tua sorella.
Magnus scrive queste cose con me QUI. Non ti permettere di rispondere a certe cose finché ci sarò io!
Con affetto,
la tua splendida sorella."

"Ciao, Alexander.
Sono Catarina, e sono dal tuo ragazzo per cercare di farlo ragionare.. ma ahimè, servirebbe altro.
Spero che le cose lì vadano bene."

"Fiorellino! Queste usurpatrici.. Non sanno con chi hanno a che fare.
Mancano solo tre giorni, amore."

Se mi vuoi, batti le ciglia. || Malec WeddingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora