CAPITOLO 14

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Clarke rimase immobile, non fece nulla, anzi ricambiò per qualche secondo poi lo spinse via.
Che diamine stava facendo? Perché non rifiutarlo subito? Perché continuare?
"No Bellamy" disse lei guardandolo fisso negli occhi, Bellamy si toccò le labbra e subito dopo scosse le testa "Mi dispiace io non volevo" si giustificó.
Eccome se voleva, finalmente aveva deciso di fare il primo passo ma ovviamente lo fece nel momento meno opportuno.
"La radio" disse Clarke distogliendo lo sguardo da lui, l'atmosfera che si era creata era del tutto diversa dalle prime volte in cui accadeva un momento così fra loro due.
"Si, vado io, torna da Madi" Bellamy tagliò corto e cominciò a camminare verso la grotta, Clarke non lo fermò, decise di ritornare in dietro.
Arrivò al villaggio e trovò la bambina impegnata a giocare con i pezzi della radio ormai distrutta, appena la vide le  sorrise.
"Chiamiamo l'anello nel cielo?" Disse sistemandosi e poi allungò lo sguardo "Bellamy dov'é?" Chiese.
Clarke balbetto qualche parola e Madi la guardò ancora più confusa.
"È andato a prendere la radio, io sono tornata da te" disse sorridendo e si sedette affianco a lei.
Passarono non meno di 10 minuti e videro Bellamy ritornare, con la radio.
"Bunker o anello?" Chiese Clarke e lui alzò le spalle.
Aveva già provato a contattare il bunker ma non aveva funzionato.
La ragazza sospirò a cominciò a girare le manopole della radio.
"Terra chiama Bunker" disse.
"Clarke!?" Dall'altra parte ci fu subito una risposta.
A quanto pare il problema era la vecchia radio.
La voce di Octavia fece tornare il sorriso a Bellamy che contagió anche Clarke, per un momento si erano  dimenticati del fatidico bacio.
"O'" Bellamy prese la radio e si sedette accanto a Clarke e a Madi, quest'ultima sorpresa nel vedere uscire della voce da un piccolo aggeggio.
"Bellamy oh mio dio, pensavo fossi andato nello spazio, pensavo che entrambi foste andati nello spazio" disse la ragazza velocemente
"Ci sono state delle complicazioni" Bellamy fece un piccolissimo riassunto e poi passò subito all'argomento più importante.
"Octavia, il bunker è ricoperto da macerie, non riuscirete ad uscire"
Ci furono dei secondi di silenzio e poi parlò.
"Abbiamo ancora 5 massimo 6 anni di tempo per trovare una soluzione, qui va tutto benissimo e se riusciamo a collaborare riusciremo a costruire qualcosa per farci uscire da qui"
Octavia lo disse con tutta la semplicità del mondo, tranquillizzò entrambi.
"Clarke qui c'è qualcuno che vuole parlarti" Bellamy sentendo il suo nome le passò la radio e lei mormorò un leggero 'grazie' con le labbra.
"Clarke tesoro"
Abby.
Bellamy decise di lasciarle da sole e decise di andare nel suo ormai posto felice, il lago.
"Madi vieni" prese per mano Madi e le lasciò da sole.
Arrivarono al lago e si sedettero sulle rocce.
"Un bagno non sarebbe male non trovi?" Disse lui abbozzando un sorriso e lo stesso fece Madi, poi tornò seria.
"Perché alla fine sei andato solo te a prenderela radio?" alzò gli occhi al cielo.
Ormai quella bambina era diventata la sua psicologa/aiutante personale.
"Ti ricordo che hai 6 anni"  disse Bellamy ridendo "l'amore è complicato" continuó lui.
Madi si sdraglió a pancia in su, lo stesso fece lui.
"Ma per voi non è complicato, vi piacete"
Madi fece sembrare tutto così semplice. Bellamy si voltò verso di lei e sbuffò.
"Non credo" sospirò "prima non so cosa mi sia preso ma la ho baciata"
Bellamy non poteva credere alle sue orecchie, lo aveva detto realmente, stava parlando di ciò con una bambina che conosceva appena?
Beh oramai non aveva importanza.
Madi sentendo quelle parole si rimise in fretta seduta e fece un sorriso che le partiva da un orecchio e arrivava all'altro.
"LA HAI BACIATA!" Urlò, Bellamy le fece segno di abbassare la voce, lo aveva veramente urlato.
"Io ho finito" una voce dietro di loro attirò la loro attenzione.
Clarke.
"Hai parlato con tua mamma?"  Bellamy provò a cambiare discorso ma non ci riuscì.
"Vi siete baciati!!" Urlò di nuovo Madi.
Solo in quel momento Bellamy si rese conto di non averle dette il dettaglio più importante.
Lei lo aveva respinto, o meglio, alla fine.

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