Capitolo 13 (revisionato)

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CIAO VI SONO MANCATA? DOPO COSI TANTO TEMPO CHE NON POSTO QUESTA STORIA? DITEMI DI SI SE NO VI CRUCIO *sorriso psicopatico*

Vabene, ora leggete :)

Proprio così, avrei scoperto solo in futuro che è meglio non reprimere i propri sentimenti fino ad arrivare all'inevitabile: scoppiare. La cosa migliore era ammettere tutto e anche se in quel momento non lo sapevo, l'avrei fatto molto presto. ( hihi non vedo l'ora 😂)

***

Sto seriamente per addormentarmi. È dalle cinque e mezza che sono in piedi per fare i compiti, perché con tutto quello che è successo ieri mi sono dimenticata di farli. Come se non bastasse Percy è ancora a letto e questo mi fa bruciare abbastanza. Gli dovrò anche fare la colazione, poi. Ora sono le sei e tre quarti e fra mezz'oretta devo iniziare a prepararmi perché sono ancora in pigiama. Mi alzo a fatica dalla sedia e osservo con odio tutti gli esercizi svolti di matematica sul mio quaderno. Entro in cucina e preparo del caffè. Di solito non lo bevo, ma penso che non riuscirei a superare la giornata senza. Scaldo anche del latte per il dormiglione in un pentolino e lo verso in una tazza. Poi metto dei cereali in una scodella e li appoggio su un vassoio insieme al latte. Salgo di sopra e metto tutto sul comodino di Percy, poi torno in cucina. Visto che il caffè non è ancora pronto, mi faccio una doccia, mi vesto e cerco di coprire almeno un po' le occhiaia con del correttore, che peraltro è di Sally perché il mio è a casa da mio padre. Ma questo lei non lo saprà mai. Sorrido al pensiero e poi ritorno in cucina.

Ci ho messo venti minuti per fare la doccia, anche se di solito ci metto di meno. Fra qualche minuto devo prepararmi per uscire. E oggi è solo lunedì. Sarà una settimana dura.

Sento dei passi pesanti sulle scale e mi volto. -Percy! Stai a letto! Non vedi che sei ancora debole? Ti si sarà alzata la febbre...- Lui mi guarda annoiato -E va bene, me ne torno a letto! Volevo solo salutarti prima che te ne andassi, perché non ti vedrò fino all'una- borbotta. -Grazie del pensiero Testa d'Alghe, ma ora torna a dormire, buonanotte!- sento che entra in camera sua e mi urla -Buona fortuna con la Dodds!- Alzo gli occhi al cielo, anche se non mi può vedere, prendo la giacca e lo zaino e mi avvio verso la scuola.

-Ehi, Annabeth, come è andato il weekend?- mi giro e vedo Will che mi rincorre affannato. -All'inizio bene, poi tutto uno schifo-

Mi guarda e sembra notare una cosa che gli era sfuggita -Ma sei uscita da casa di Percy?- Oddio che vergogna. Chissà cosa starà pensando in quel suo strano cervello in questo momento -Prima che tu dica o pensi cose strane, ti spiego cos'è successo-

*dopo cinque minuti*

-...quindi la madre di Percy doveva andare e tu ti sei offerta di assistere Percy. Okay, ho capito. Peccato, pensavo vi foste decisi a mettervi insieme. Sarebbe anche ora però, eh- (Will passione Percabeth shipper è il massimo ) lo guardo e gli tiro una gomitata -Ma dai, Will, smettila!- lui mi sorride e finalmente arriviamo a scuola. La tortura è finita. Ma ne inizia un'altra. Alla prima ora indovinate che ora ho? Esattamente quella che non vorrei avere! Matematica. Per carità, mi è sempre piaciuta la matematica, ma quando ti ritrovi "persone" come la Dodds come professori... insomma, non è il massimo. Vado verso il mio armadietto abbastanza distratta e inizio a prendere il libro di algebra. Faccio per richiudere l'anta, ma poi mi ricordo che ho due ore con la stessa prof, quindi prendo anche quello di geometria. Chiudo l'armadietto e mi giro. Oddio no. Ancora quel seccatore. Per non dire altro. -Allora, dove l'hai lasciato il tuo fidanzatino ?- Passo oltre, devo ignorarlo. No, non ce la faccio, è più forte di me. -Ma davvero non hai qualcosa da fare nella tua vita? Hai così tanto tempo libero da poterti permettere di girare per la scuola e infastidire le persone. Cresci, Liam- mi giro e me ne vado. È rimasto in silenzio. In effetti sono sempre stata brava con le parole. Uno a zero per me.

𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚊 - 𝙿𝚎𝚛𝚌𝚊𝚋𝚎𝚝𝚑Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora