Capitolo 6

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Qualunque cosa accada, sarò al tuo fianco per sempre. (Pocahontas)

Stavolta, quando apro gli occhi, riconosco subito il luogo in cui mi trovo. L'appartamento di Niger.

Con mia grande delusione noto che sono sola, Nig non è più al mio fianco.

Mi alzo lentamente, sentendo ancora la testa vorticare e le gambe tremare al solo pensiero di ciò che era accaduto la sera prima.

Mi dirigo verso la cucina, dalla quale proviene un delizioso profumo.

Entro silenziosamente e trovo Niger che gira su una padella un impasto dorato, per poi posarlo in cima ad un'alta torre di pancake. Mi viene l'acquolina in bocca.

Dopo pochi secondi Niger si accorge della mia presenza e mi fa cenno di sedermi. Questa volta indossa una felpa bianca. È strano vederlo con qualcosa di colorato addosso e non si può che dire che il bianco gli dona, fa risaltare la sua pelle naturalmente abbronzata e i suoi occhi scuri. Mi chiedo per quale motivo si ostini ad indossare vestiti neri.

"Ti ho preparato i pancake che ti ho promesso prima, hai dormito un bel po' e non hai cenato quindi devi mangiare qualcosa. C'è lo sciroppo d'acero e la Nutella, metti quello che preferisci. Io vado a cambiarmi, se hai bisogno chiamami pure." Dice con un tono di ghiaccio.

La delusione è palese sul mio viso. Ma lui fa finta di nulla e, girandosi, esce dalla stanza. Vederlo così freddo dopo quello che ho passato e dopo aver visto come si è comportato ieri fa male.

Per far scomparire l'amaro che sento in bocca decido di prendere un pancake e buttarci sopra quasi mezzo barattolo di Nutella. Che vadano a quel paese i chili di troppo o le calorie che sto assumendo solo con un morso. Sono troppo arrabbiata per farci caso in questo momento.

Divoro tutto con foga e in pochi minuti sono così sazia che mi sembra di star per scoppiare. Mi alzo e vado a cercare Niger per chiedergli di prestarmi qualcosa da mettermi dopo la doccia.

Busso ad un paio di porte ma non riesco a riesco a trovarlo da nessuna parte. Sento il panico invadermi al pensiero di essere rimasta da sola.

Sgrano gli occhi, terrorizzata, e comincio ad aprire le porte che mi trovo davanti. Quante diavolo di stanze ci sono in questa casa?

Continuo la mia corsa frenetica fino a quando, aprendo una porta, trovo Niger con indosso solamente i boxer e con in mano un paio di jeans neri.

Sento il sangue affluirmi alle guance. "Oh, porca paletta!" Sono completamente andata, non riesco a smettere di fissarlo. "Ma quei muscoli sono veri? Quanti addominali sono?" Dico.

Sgrano gli occhi, accorgendomi solo dopo di cosa ho detto.

Lui si gira verso di me, completamente sconvolto. "Principessa, sicura di stare bene?" Mi chiede preoccupato, avvicinandosi a me.

Sento dei brividi percorrermi il corpo quando poggia la sua mano sulla mia fronte. Oh no, questo non va proprio bene.

"Non sei calda, quindi non dovresti avere febbre, ma forse sei ancora sconvolta da ciò che è successo. " Afferma con le labbra corrucciate e la fronte corrugata.

E adesso chi glielo spiega che in realtà è il suo corpo a farmi questo effetto?

Mi riscuoto, allontanandomi da lui. "Ehm, Nig, potresti, cioè, mettere qualcosa, ecco?" Balbetto come una stupida.

Like in a fairy taleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora