Capitolo 8

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Le persone fanno sempre cose pazze quando sono innamorate. (Hercules)

Il lunedì arriva velocemente. Purtroppo. Non sono pronta a rivedere Niger dopo ciò che ho capito di provare per lui.

Mi alzo dal letto e mi muovo per la casa come uno zombie. Almeno oggi c'è la mamma ad occuparsi di Jace. Faccio velocemente colazione e mi preparo con più cura del solito, arrivando anche a truccarmi. Chissà perché.

Intanto i dubbi iniziando ad attanagliarmi lo stomaco. Cosa proverò quando lo vedrò? Come devo comportarmi? Saremo soli in macchina? Spero di sì, almeno potrò parlargli.

Faccio un sospiro profondo per calmarmi, quando sento un clacson suonare. Afferro cappotto e zaino ed esco di casa, dopo aver salutato mamma e Jace.

Noto subito la macchina di Niger. Mi avvicino e lo vedo scendere. Sento il cuore martellarmi nel petto e delle farfalle svolazzano nel mio stomaco. Mi viene da vomitare.

"Buongiorno." Dico, allegra.

"'Giorno." Risponde lui, scostante.

Cerco di mascherare la delusione, che viene solo amplificata quando vedo Cloe scendere dall'auto. Credevo veramente che saremmo stati soli? Che illusa.

Saluto anche la mia amica e la abbraccio.

Sto per salire sul sedile posteriore ma una voce mi richiama. "Mettiti tu davanti, sei l'ospite in fondo." Dice Cloe, facendomi un occhiolino.

"Non credo sia il caso." La rimprovera duramente Niger.

"Eddai, fratellone." Lo incita, facendogli gli occhi dolci.

Trattengo una risata quando Niger acconsente, sbuffando irritato.

Salgo sul sedile anteriore e, vedendolo così vicino, sento il cuore balzarmi in gola. Continuo a fissarlo di sottocchio, sperando che non se ne accorga.

"Capisco di essere bellissimo ma così mi sciupi." Mi riprende Niger, ghignando.

Abbasso subito la testa imbarazzata. È Cloe a interrompere la mia umiliazione, schiarendosi la voce.

"Dovrei dirvi una cosa." Afferma con voce insicura.

Mi giro verso di lei e suo fratello la guarda dallo specchietto retrovisore, incitandola a continuare.

"Hounappuntamento." Dice tutto d'un fiato.

"Cosa?" Chiedo confusa. E vedo che la stessa espressione è stampata sul viso del ragazzo al mio fianco.

"Ho un appuntamento." Scandisce più lentamente.

Io sgrano gli occhi, cominciando a strillare e saltellare sul sedile, prendendole le mani tra le mie.

"Con chi?" Urlo entusiasta.

"Con Connor."

Le mie urla si zittiscono e rimango immobile sul sedile. "C-Connor? Il mio migliore amico?"

Lei annuisce con la paura dipinta sul volto.

"Non se ne parla." Spunta Niger, dando un pugno al volante. "Non ti lascio uscire con quello."

Like in a fairy taleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora