terzo capitolo.

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vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. torna bambino: chiedi ancora.
(CS Lewis).

La sveglia suona puntuale alle 7 ed io mi sforzo - come sempre - ad aprire gli occhi.
Spicchi di luce entrano nella stanza per insistere nel svegliarmi.
Con un movimento veloce la spengo e mi rigiro sotto le coperte.
Poco dopo però la porta della mia stanza viene spalancata da Margareth, pronta a farmi la prendica.
《 Aisha! Hai 5 minuti di ritardo e Kyle ha già occupato la doccia, se non fai in tempo mi toccherà metterti la sveglia 10 minuti in anticipo 》.
Aisha.
Ieri Margareth mi ha detto che mi sarei dovuta scegliere un nome temporaneo, per riuscire a registrarmi a scuola, ma dopo tutta la giornata particolare ho lasciato la decisione a lei.
Viva, questo è il significato di Aisha.
Per il cognome ho ripreso semplicemente il suo, Parker.
Faccio come mi è stato detto e aspetto che Kyle esca dalla doccia per entrarci io.

Mi preparo in fretta indossando dei semplici jeans ed una maglietta nera e raggiungo gli altri in cucina.
《 bene ragazzi, come vi ho accennato ieri sera, Kyle tu porterai Aisha con te a scuola, non voglio sentire scuse o lamentele, ci siamo capiti? 》il ragazzo ormai davanti alla porta sbuffa mentre aspetta che io lo raggiunga.
Saluto Margareth ed esco insieme a lui.
《 senti randagia, ti posso anche portare a scuola, ma io e te non ci conosciamo e soprattutto non fai parte della mia famiglia anche se momentaneamente hai il mio stesso cognome, ok? 》.
Il suo sguardo è severo mentre sbatte la portiera della sua auto.
《 sono più che d'accordo nel far finta di non conoscerci, ma non mi chiamare più così 》rispondo entrando a mia volta.
《 non hai capito, non è far finta, io non ti conosco e tu non conosci me, e poi randagia ti si addice di più, Aisha non è il tuo vero nome ed io non ti chiamerò così 》.
Decido di non rispondere più e di percorrere il tragitto fino a scuola in silenzio.
Sono ancora troppo debole e la sua cattiveria mi mette al tappeto ogni volta.

Giunti davanti alla piccola scuola ci separiamo, lui raggiunge il suo gruppo di amici mentre io mi ritrovo da sola a girovagare dentro l'edificio.
Lo perdo subito di vista così sono costretta a cercare l'aula a vuoto.
Intenta a guardare la piccola mappa che ho in mano mi scontro con qualcuno.
《 scusami, non ti ho visto 》è l'altro ragazzo tatuato del gruppo di Kyle.
Osservandolo meglio è un bel ragazzo, alto molto più di me, muscoloso, i capelli corti di un castano chiaro e gli occhi color nocciola circondati da folte ciglia.
《 tranquilla, tu devi essere la sorellina di Kyle giusto? 》.
《 io non sono nessuno per Kyle, abito solamente nella sua casa, per adesso 》.
《 ho capito, io sono Marc piacere 》.
Guardo incredula la sua mano intenta a stringere la mia, non mi aspettavo della gentilezza da parte di uno di loro.
Ma decido di stringerla e di ricambiare il suo sorriso stranamente gentile.
Mi accompagna nell'aula di matematica, dove dentro incrocio lo sguardo di tutti loro.
Kyle, Clarke, il ragazzo dagli occhi verdi ed il tatuato frequentano il mio stesso corso.
Non potevo finire in un posto peggiore.
Il professore mi guarda per poi presentarmi alla classe come la nuova arrivata, e quando legge ad alta voce il mio cognome lo sguardo gli finisce addosso a Kyle.
《 ah, un'altra Parker, spero che lei sia più sveglia e attenta di suo fratello 》.
《 non è mio fratello, abbiamo solo lo stesso cognome 》blocco immediatamente il professore, sentendomi gli occhi di Kyle addosso.
Il professore annuisce senza obiettare, indicandomi poi il mio posto, vicino a Marc anche lui arrivato in ritardo.

Per tutto il tempo cerco di seguire la lezione scoprendo di essere abbastanza brava con i calcoli a mente.
Oltre a notare una certa memoria fotografica, ogni pagina che sfoglio me la rileggo nella testa.
A quanto pare la vecchia me era parecchio brava a scuola.
《 allora ragazzi, chi mi saprebbe dire qual è il risultato di questa semplice equazione di secondo grado? 》la risposta è talmente semplice che mi vergogno quasi ad alzare la mano, così aspetto che siano gli altri a rispondere.
La gente continua a parlare senza dare ascolto alla domanda posta dal professore, e questa maleducazione inizia ad irritarmi.
《 signorina Parker, molto bene, mi dica pure 》.
Lo sguardo della classe adesso è su di me mentre io abbasso la mano.
《 il risultato è zero 》.
《 è giusto, me la saprebbe risolvere? 》raggiungo il professore ed in pochissimo tempo e senza difficoltà risolvo l'equazione.
Torno al mio posto ricevendo dei complimenti da Marc e da alcuni compagni, mentre Kyle mi fulmina con lo sguardo, infastidito sicuramente dalle attenzioni ricevute, mentre io gli sorrido soddsfatta.
《 essere la secchiona della classe ti rende solo più sfigata di quanto tu lo sia già 》Kyle si sporge in avanti sussurandomi all'orecchio altra cattiveria, che decido però di ignorare.
Devo purtroppo conviverci, non posso stare male per ogni cosa che mi dice.
Prendo le mie cose ed esco dalla classe, seguita da Marc che ignora i suoi amici.
《 ehi Aisha aspetta, volevo chiederti se sta sera ti andrebbe di venire alla festa del quartiere con me 》.
《 festa del quartiere, che cos'è? 》.
《 è una festa che danno ogni anno il 17 maggio, ci sono tante giostre e bancarelle interessanti, oltre ai bar all'aria aperta che mettono musica, è in riva all'oceano che ne dici? 》sorrido immaginandomi la bellezza del posto appena descritto da Marc e decido di accettare.
《 perfetto, ti vengo a prendere alle 19 a casa Parker, ok? 》.
Annuisco e riprendo la mia giornata scolastica, ancora scioccata dalla gentilezza di Marc e di come lui possa far parte di un gruppo così arrogante e spietato.

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