Appena pronto il caffè porto una tazza bollente alla nonna di Kim per poi salire al piano di sopra dalla bionda in pieno coma.
《 mmh 》si stiracchia in modo violento prima di afferrare velocemente il caffè.
《 non potevi fermarmi? 》alzo un sopracciglio non capendo dove volesse arrivare, per poi scoppiare in una fragorosa risata.
《 penso che se fossi rimasta altri 5 minuti con voi mi avresti insultata in tutte le lingue del mondo, che poi non ho ancora capito che fine avete fatto 》rispondo divertita alla mia amica con la faccia distrutta e gli occhi ancora semi chiusi.
《 in realtà dopo la settima birra nessuno dei due si reggeva più in piedi, oltre a svariati limoni non c'è stato nulla di spinto, anche se dioo, quel ragazzo mi fa venire la pelle d'oca 》.
《 anche a me, somiglia a Dylan 》uno sguardo pungente mi arriva in pieno volto e decido così di ritirare velocemente quello che ho appena pronunciato.
《 noi siamo stati al Stow Lake 》mi affretto a dire prima di far scoppiare una guerra, so quanto Kim odia Dylan ed il fatto di farle notare che c'è un evidente somiglianza fra i due la irrita davvero moltissimo.
《 ah si? 》cambia immediatamente espressione, anche se le fitte alla testa continuano a procurarle delle smorfie insolite.
《 si, mi ha promesso che ci saremo visti tutti i giorni, anche se ancora non so come succederà, dato che non può contattarmi 》.
《 non gli hai nemmeno lasciato il tuo numero? 》.
《 in realtà non ha un telefono 》la maggior parte del caffè viene sputato dalla bocca di Kimberly, sporcandomi i vestiti appena indossati e subito dopo si tappa la bocca ridendo sotto ai baffi.
《 che diavolo.., come non ha un telefono, mi stai dicendo che uno strafigo come Cole non usa i social? Cioè nessuno può ammirare la sua bellezza tramite le foto? 》faccio spallucce non sapendo esattamente cosa rispondere, essendo a mia volta stupita da tutto ciò.
Ma la vita e la sua e di sicuro non posso consigliargli io cosa farne.
《 dove andiamo oggi? 》domando osservando google e i consigli su cosa vedere d'interessante in zona.
《 ma mi hai vista? al massimo riesco ad andare in bagno, ragazza misá che ti tocca incontrare di nuovo il tuo principe azzurro oggi per non essere da sola 》sbuffo scocciata, ci avevo sperato fino all'ultimo ma nelle sue condizioni persino io sarei rimasta a letto.
Per fortuna le 4 birre di ieri sera non mi hanno fatto lo stesso effetto.Con lo zaino in spalle, gli occhiali da sole e il telefono su google maps, decido di farmi una semplice passeggiata lungo la famosa Haight Street, molto consigliata dai turisti.
In poco tempo arrivo all'intersezione fra Haight e Masonic e capisco di essere giunta a destinazione.
Poco distante intravedo già un casino di negozi vintage con insegne e arredamenti dai colori sgargianti, oltre ai diversi pub, smoke shop e negozi di tatuaggi.
Passeggio meravigliata osservando ogni genere di dettaglio.
La sensazione di tornare negli anni '60 s'impossessa del mio corpo e la mia testa inizia a viaggiare in luoghi sconosciuti, ma è come se in un certo senso la mia anima è sempre stata qui.
Questo posto mi appartiene più di tutti quelli visti fino ad adesso.
Ho la pelle d'oca mentre passo affianco al Piedmont Boutique, dalla finestra del primo piano, appena sopra l'insegna, fuoriescono 2 gambe femminili con indosso delle calze a rete e dei tacchi rosso fuoco.
Un negozio insolito di pellicce, abiti da discoteca e tutto ciò che può sembrare fuori dal comune e stravagante.
Passo anche per il Burger Urge, un locale in stile Summer of Love che ti trasporta automaticamente indietro nel tempo, a quanto pare più famoso per l'aspetto che per i suoi piatti.
Anche posti come The Red Victorian storico B&B e Rasputin Music, negozio in stile hippy di dischi, cd, dvd e magliette catturano a pieno la mia attenzione facendomi sognare come una bambina di 10 anni.
《 piccante o non piccante? 》la voce di Cole mi fa girare attorno e lo osservo mentre scende dalla sua moto.
Indossa dei semplici pantaloncini neri da tuta a cavallo basso e fino al ginocchio abbinati ad una maglietta del medesimo colore e le solite air force.
La coda indubbiamente disordinata e la sua immancabile aria da ragazzino.
《 non ti sto seguendo 》vengo affiancata da lui e quando mi rigiro verso l'edificio capisco la sua domanda.
《 ah, non piccante 》.
Siamo davanti al Haight Street Market, un negozio di alimentari con vari prodotti biologici ma con un'insegna coloratissima che cattura l'attenzione dei turisti, come ogni cosa qui intorno.
《 due Pall Mall per favore 》ed in men che non si dica mi ritrovo con in mano un grande sandwich pieno di roba.
《 come hai fatto a trovarmi? 》.
《 in realtà non è stato facile come credevo, ho pensato che siccome non hai un mezzo ti saresti fatta un giro da queste parti, e quale tipo di persona non avrebbe girato per le strade di Haight Street? 》.
《 e ti trovavi nel posto giusto nel momento giusto? se si, sei davvero inquietante 》scoppia a ridere per poi gettare la carta del suo panino nell'apposito cestino.
《 direi proprio di no, sono 2 ore che giro questi posti per trovarti, a quanto pare non sei una persona mattiniera 》arrosisco al pensiero che ha sprecato il suo tempo per incontrarmi ma cerco come sempre di nasconderlo con i capelli.
Anche se la cosa che più ho capito di lui è che osserva fin troppo le persone e si accorge spesso della mia difficoltà in certi momenti.
《 allora? che ne pensi di questo posto? 》.
《 non so come spiegarmi, questo luogo è casa, i suoi colori, la vita che emanano, gli edifici stravaganti e la sensazione di essere in un film mi hanno letteralmente trasportata lontana, abbandonando ogni tipo di pensiero negativo o di problema 》prendo fiato avendo parlato fin troppo velocemente ma le mille emozioni che ho provato in una sola mezz'oretta non mi stanno aiutando nell'esprimermi.
Il suo sguardo è divertito mentre mi ascolta curioso ed incantato dalla mia reazione infantile.
《 è qui che dovrei essere, io appartengo a queste strade 》ho gli occhi lucidi mentre giro su me stessa per osservare di nuovo la meraviglia che ci circonda, e poi torno a fissare i suoi occhi neri, ricordandomi che oltre ai bellissimi luoghi visitati, anche lui mi ha regalato davvero tanto, e completato.
Mi prende la mano per poi allungarmi il casco.
Siamo finiti vicini senza nemmeno rendermene conto, molto probabilmente ero troppo persa nei miei film mentali.
Osservo le nostre mani toccarsi e sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio tornando a guardarlo.
Potrei rimanere ore in questa posizione.
《 ora andiamo, ti porto io in un posto 》salgo in sella e lo stringo di nuovo forte a me, forse la moto non è poi così male, mi ci potrei abituare.

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chi sono?
RomanceIn una notte buia e tranquilla, una ragazza dai capelli scuri, occhi verdi e un viso nascosto dal sangue che cola, rovina la calma del Maggy's bar. Nessuno la conosce, la gente la fissa incuriosita e solo Margareth ha il buon senso di darle una mano...